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Cooking Vinyl

Loop – Sonancy (Cooking Vinyl, 2022)

R E C E N S I O N E


Recensione di Francesca Marchesini

Sonancy = the characteristic of being sonant [in italiano, sonorità]
(definizione estratta dall’English Collins Dictionary)

Sono passati più di trent’anni dall’uscita di A Gilded Eternity, terzo album degli inglesi Loop; dal 1990 si sono perse le notizie di questi rocker emblemi della scena post-psichedelica e pre-shoegaze, poi nel 2013 la notizia di un reunion tour e l’11 marzo è finalmente uscito Sonancy, quarto lavoro in studio del gruppo composto da Robert Hampson (voce e chitarra), Wayne Maskel (batteria), Hugo Morgan (basso) e Dan Boyd (seconda chitarra). I primi LP della band si intitolano Heaven’s End e Fade Out e vennero pubblicati rispettivamente nel 1987 e 1988 dopo una drastica trasformazione dei Loop; in realtà, a tutti gli album del gruppo inglese ha sempre lavorato una diversa formazione di artisti in cui l’unico elemento fisso resta il fondatore Robert Hampson.

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The Darkness – Motorheart (Cooking Vinyl, 2021)

R E C E N S I O N E


Recensione di Stefania D’Egidio

La band più irriverente del britrock torna il 19 novembre con l’album Motorheart per Cooking Vinyl/Egea Music/The Orchard, a distanza di due anni dal precedente Easter Is Cancelled, entrato nella top 10 inglese con un buon riscontro di critica. Anticipato dalla titletrack e dai singoli Nobody Can See Me Cry e Jussy’s Girl, il disco è stato registrato, prodotto e mixato da Dan Hawkins nei Gateway Mastering Studios di Portland; copertina stravagante, con un rimando ai cartoons anni ’70, per la presenza di una sexy robot circondata da simboli fallici, il settimo lavoro in studio è stato annunciato dalla band come “l’album che spacca più forte di qualsiasi cosa fatta finora”, nove tracce (dodici nella versione deluxe) “per essere trasportati immediatamente da questa valle di lacrime lamentose ai campi elisi del rock dove tutte le mani sono alzate”. E Motorheart non tradisce le aspettative dei fans, forse il migliore prodotto negli ultimi anni.

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Lucy Spraggan – Choices (Cooking Vinyl Limited, 2021)

R E C E N S I O N E


Articolo di Manuel Gala

Come in una favola di John & Paul, avevamo lasciato Lucy (Spraggan) in the sky with diamonds, la quale, passeggiando fra soffici nuvole e arcobaleni infiniti, aveva aperto il suo cuore al grande pubblico, a sua moglie e alla vita, con spensieratezza e assoluta felicità. Ma come nelle piu’ crude delle realtà, sempre il duo dei Fab Four ci aveva già avvisato che la troppa felicità è un’arma incandescente (Happiness is a Warm Gun). Oggi la cantante ci invita a passare una notte nel suo Choices Motel, titolo del suo nuovo album, e a riflettere su quanto siano importanti le origini, la forza e la volontà di tirarsi fuori da situazioni difficili che fanno male. Ne ha passate tante la ragazza formidabile che aveva incantato tutti ad X Factor UK, ma il cuore spezzato dal divorzio con la moglie ha segnato profondamente la sua anima.

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The Fratellis – Half Drunk Under A Full Moon (Cooking Vinyl, 2021)

R E C E N S I O N E


Recensione di Claudia Losini

La storia della band di Glasgow segue la classica linea del “fai un singolo che tutti ascolteranno fino alla nausea e poi scompari”. I Fratellis, con il loro album di debutto Costello Music hanno invaso i club e le serate indie a suon di Chelsea Dagger, canzone che peraltro conosciamo ancora tutti a memoria. Il primo album è stato una rivelazione, e la loro carriera prometteva bene: era uscito al momento giusto, con il suono giusto. Se non che, come spesso accade, il secondo disco non fu all’altezza e la band si sciolse.
Per tornare nel 2013 con We Need Medicine, seguito 3 anni dopo da Eyes Wide, Tongue Tied, dove è chiaro il tentativo di appropriarsi del sound di Arctic Monkey e Strokes, e andare avanti in una ricerca stilistica forse troppo seriosa rispetto agli scanzonati inizi, ma con risultati poco soddisfacenti e a dir poco già sentiti. Parliamoci chiaro, non è che l’intera discografia sia da denigrare, prendiamo come esempio In Your Own Sweet Time del 2018, dove il sound è finalmente più personale, riprende dai sixties, dal garage senza dimenticare il folk. Un disco vario, orecchiabile e decisamente più adulto dei precedenti.

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The Psychedelic Furs – Made of Rain (Cooking Vinyl, 2020)

R E C E N S I O N E


Articolo di Stefania D’Egidio

Il 2020 è stato un anno funesto sotto molti aspetti, ma mi ha dato l’occasione di riscoprire vecchi amori mai dimenticati, come quello per la musica anni ’80, grazie al ritorno sulle scene di alcuni gruppi storici dell’epoca. Tra questi gli Psychedelic Furs, rispolverati grazie ai brani inseriti nelle colonne sonore di Chiamami col tuo nome, del regista Luca Guadagnino, e la celebre serie tv Stranger Things.
L’ottavo album in studio della band è uscito alla fine dello scorso luglio, dopo ben 29 anni di assenza, anche se in realtà dal 2000 non hanno mai smesso di suonare dal vivo con una formazione che, oltre ai fratelli Richard e Tim Butler, rispettivamente alla voce e al basso, comprende anche Paul Garisto alla batteria, Rich Good alla chitarra, Amanda Kramer alle tastiere e Mars Williams al sax.

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Noah Gundersen – Lover (Cooking Vinyl, 2019)

R E C E N S I O N E


Articolo di Letizia Grassi

Amore, fallimenti, droga, sesso, età e rimpianti: Noah Gundersen torna a far parlare di sé, con un album traboccante di sentimenti e di stati emotivi più disparati. Lover è il quarto album firmato dall’artista, cui ha collaborato anche il produttore Andy J. Park. Due anni di registrazioni, di sperimentazioni e di profonde riflessioni che hanno generato qualcosa di davvero intimo e creativo. I temi affrontati da Gundersen rappresentano la verità di un uomo che, completamente nudo, parla con sé stesso, con la propria coscienza, con i propri fallimenti, con le proprie speranze. In altre parole, con la propria vita. Ogni singola traccia corrisponde ad un dialogo, una conversazione con i momenti più significativi che hanno segnato l’esistenza del cantante. E, perché no, quella dei suoi ascoltatori.

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The Darkness – Pinewood smile (Cooking Vinyl, 2017)

Articolo di Stefania D’Egidio

In uscita il prossimo 6 ottobre l’ultima fatica in studio dei The Darkness, Pinewood Smile, per l’etichetta Cooking Vinyl, interamente registrato presso gli studi casalinghi di Dan Hawkins, nella città natale di Lowestoft, e anticipato dall’uscita dei singoli All the Pretty Girls e Solid Gold con relativi video disponibili su youtube.

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Marilyn Manson – The Pale Emperor (Cooking Vinyl, 2015)

marilyn manson front

Articolo di Roberto Basilico

Il nuovo album di Marilyn Manson, The pale emperor, prende il titolo da un libro regalatogli dall’amico Johnny Depp intitolato Eliogabalo: Manson ne trae spunto e si identifica nell’imperatore Costantinus The Pale.
Già dalla prima canzone, intitolata Killing strangers, troviamo un Manson con una marcia in più rispetto ai lavori precedenti; percorrendo tutto l’album, infatti, si percepisce la presenza costante di sonorità rock – gothic – blues, con le quali sembra raccontare di essere tornato da un lontanto passato, pronto a catapultare gli ascoltatori nella sua cupezza universale.

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