R E C E N S I O N E


Articolo di Manuel Gala

Come in una favola di John & Paul, avevamo lasciato Lucy (Spraggan) in the sky with diamonds, la quale, passeggiando fra soffici nuvole e arcobaleni infiniti, aveva aperto il suo cuore al grande pubblico, a sua moglie e alla vita, con spensieratezza e assoluta felicità. Ma come nelle piu’ crude delle realtà, sempre il duo dei Fab Four ci aveva già avvisato che la troppa felicità è un’arma incandescente (Happiness is a Warm Gun). Oggi la cantante ci invita a passare una notte nel suo Choices Motel, titolo del suo nuovo album, e a riflettere su quanto siano importanti le origini, la forza e la volontà di tirarsi fuori da situazioni difficili che fanno male. Ne ha passate tante la ragazza formidabile che aveva incantato tutti ad X Factor UK, ma il cuore spezzato dal divorzio con la moglie ha segnato profondamente la sua anima.

Un racconto autobiografico, la voglia di ritrovare sé stessa in solitudine, a contatto con la natura, correndo fra campi fioriti e distese di colline arrivando dove finisce l’orizzonte, scappando velocemente dalle sofferenze fisiche ed emotive…tutto questo ci viene raccontato con la dolcezza che contraddistingue Lucy Spraggan.

Apre il nuovo lavoro il brano Flowers, intrigante nel ritmo come se fosse un pezzo di tango gitano, accattivante nel sound e nella voce, dal testo ambiguo dove la protagonista si chiede il perché di tanti fiori (“I didn’t know she’d bring me flowers”), di tante promesse, di tante dolci parole che riecheggiano nei vuoti di memoria…una memoria che cerca di dimenticare il dolore del distacco.

Con Roots, l’artista si contrappone fra il presente, fatto di grandi case ed auto sportive, ed il passato, costellato da vere amicizie e pochi spiccioli, una sorta di slogan “si stava meglio quando si stava peggio”, una ballata ritmata e piena di energia vitale da cantare in compagnia, rigorosamente davanti ad un falo’ sulla spiaggia, possibilmente sotto un cielo di stelle.

Il brano più importante del suo ultimo lavoro è sicuramente Sober, dolce e struggente, malinconica nella sua semplicità, una voce flebile e struggente chiede perdono sulle note candide di una chitarra acustica, a comporre una delle più belle acoustic song di quest’anno.

Il passato che scorre come un fiume davanti agli occhi, in una stanza di un hotel, nella canzone Heartbreak Suites (“I stayed at the Holiday Inn, I watched a film about a couple in love, kinda makes me sad when I think, like I want to drink”) guardando un film d’amore, qualche lacrima che scende lungo il viso e la voglia di bere per dimenticare, per lasciarsi andare, per ricominciare.

La fragilità d’animo viene messa in evidenza nel brano If I had a God, dove la cantante affronta i suoi peccati, le sue incertezze e chiede perdono in ginocchio. La sua fede è stata messa alla prova e cerca di aggrapparsi a qualcosa in cui credere per andare avanti. Animal ha sonorità indigene con sottofondo di bonghi in percussione, un safari musicale alla scoperta della forza naturale delle creature che la popolano.

Un’esplosione di ritmi festanti e cori in stile Viva la Vida targati Coldplay, entrano a far parte di questo suggestivo album, tramite il brano Run, il brano della libertà di essere qualsiasi cosa si voglia, il correre verso l’infinito, via dal passato turbolento. Lasciarsi alle spalle le scorie e fuggire senza mai voltarsi indietro è il segreto per riappropiarsi della propria esistenza e della smarrita quotidianità.

Why don’t we start from here? è la naturale conclusione di questo racconto di vita personale della cantante, una domanda introspettiva sul ricominciare dalle proprie certezze e sulla fuga verso un capitolo migliore della propria vita (“The Great Escape”).

Tutti noi ci siamo fermati, chi più chi meno, almeno una notte al Choices Motel di Lucy, per riflettere, per prendere una decisione, per pentirci delle nostre scelte, per avere un po’ di tempo per noi stessi e ricominciare a vivere. La felicità non è per sempre, troppi imprevisti ed incertezze si frappongono fra noi ed essa; ma il grande passo sta nel riportare la nostra anima in alto quando si cade troppo in basso…e Lucy è riuscita, fra mille difficoltà, a risalire lassù nel cielo pieno di stelle simili a preziosi diamanti.

Tracklist:

1. Flowers
2. Roots
3. Sober
4. Run To The Hills
5. Heartbreak Suites
6. If I Had a God
7. I Spent a Night In The Desert
8. You’ve Let Yourself Down
9. Animal
10. Wild
11. Run
12. Choices (Don’t Be Afraid)
13. Why Don’t We Start From Here