R E C E N S I O N E
Recensione di Mario Grella
Non so se qualcuno di voi, soprattutto i diversamente giovani, si ricordi ancora (ma è molto difficile dimenticarsene) di Brian Sweeny Fitzgerald, noto come “Fitzcarraldo”… Immagino di sì e immagino, soprattutto, che pochi si siano potuti dimenticare del folle film girato da Werner Herzgog su questo sognatore peruviano che, per portare la voce del grande Enrico Caruso nel cuore dell’Amazzonia, fece costruire un teatro a Iquitos. Ebbene, proprio a lui mi hanno fatto pensare le note del comunicato stampa che accompagnano l’uscita di Lightning Dreamers ultima fatica di Rob Mazurek e della sua Exploding Star Orchestra. In quelle righe, Mazurek ricorda i tre anni trascorsi sul Rio Grande a Manaus (ed è proprio a Manaus, nel teatro della città amazzonica, che Fitzcarraldo ascolta per la prima colta “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi). È in quel luogo, alla confluenza del Rio Negro e del Rio delle Amazzoni, che Rob ha cercato una sorta di ispirazione che ha poi trasformato nell’energia magnetica che si ritrova in questo lavoro.
