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Milo Scaglioni – Sketches in the sand [anteprima video]

I N T E R V I S T A


Articolo di E. Joshin Galani

Torna Milo Scaglioni, songwriter e musicista, dall’indiscutibile talento e sensibilità. Dopo il fantastico esordio con il suo primo album A Simple Present nel 2016, (trovate qui l’intervista) è tornato ad aprile con un nuovo singolo Sketches in the sand.
Abbiamo il piacere di avere in anteprima il video, accompagnato da due chiacchere con l’artista, che ha curato anche la realizzazione della clip. Buon ascolto e buona lettura.

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Onyricon – Alweg (2022)

   V I D E O


Articolo di Lucia Dallabona

Nel 1961, in concomitanza con l’Esposizione Internazionale del Lavoro e le celebrazioni per il centenario dell’Unità d’Italia, a Torino venne inaugurata una futuribile e sostenibile mobilità urbana, la monorotaia.
La stessa si estendeva per circa 1.800 metri su un viadotto di cemento armato sopraelevato utilizzato come sostegno, guida, ed alimentazione elettrica del cosiddetto “treno-aereo” per la sua forma simile ad una fusoliera. Autentico gioiellino della tecnologia italiana non solo ammaliò i passeggeri, ma attirò l’attenzione di numerosi addetti ai lavori anche fuori dall’Italia, fra i quali decine di ingegneri giapponesi; nel Sol Levante, infatti, la prima monorotaia sospesa fu aperta solo nel 1970. Come troppo spesso accade, però, la nuova struttura restò in funzione costante solo per pochi mesi e venne chiusa definitivamente durante l’estate 1963. Nel presente resta l’auspicio che un progetto già esistente di conservazione e recupero della struttura possa al più presto ricevere adeguati finanziamenti per trasformarsi in lungimirante realtà.

Proprio la zona di Italia ’61 ha attirato l’attenzione del musicista e compositore Luca Giglio, in arte Onyricon, del quale qui vi avevamo già presentato il concept album Music For Monorail.

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Il Disordine delle Cose – Ma va a finire che… (2022)

   V I D E O


Articolo di Lucia Dallabona

La band piemontese Il Disordine delle Cose e il regista Raffaele Matrone dopo molteplici anni di stima reciproca sono arrivati ad una vera e propria collaborazione con l’uscita del quarto album in studio, Proprio adesso che ci stavamo divertendo.
La realizzazione del nuovo disco era iniziata nel 2019, prendendo spunto da esperienze vissute fra Scozia e Islanda. Proprio all’estero si sarebbe dovuto concludere il percorso artistico di questo inedito progetto musicale ma, causa pandemia, la registrazione è poi avvenuta in Italia, con tappe comprese fra il Piemonte, Aosta e uno studio situato a Milano.

È trascorso quindi un tempo particolarmente lento dalla precedente pubblicazione, avvenuta nel 2014; quello necessario per creare canzoni che, come afferma la band stessa, “non nascono mai a comando, ma sempre dal cuore o dalla pancia”. In questo caso il gruppo ha ritrovato la propria dimensione cantautorale più profonda, confermata anche dalla scelta di affidare il mix a Roberto Bob Costa, bassista storico di Lucio Dalla. Un disco insomma da “sentire” in modo intenso, piuttosto che da ascoltare in velocità, per poterne assaporare tutte le sfumature sia melodiche che dei contenuti.

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Satoyama – Niue (2022)

   V I D E O


Articolo di Lucia Dallabona

Per la band piemontese dei Satoyama musica e natura vanno di pari passo poiché quest’ultima, da sempre, è stata musa ispiratrice per la composizione della prima. Da questa importante convinzione è scaturita una particolare attenzione per le urgenze del nostro pianeta; le stesse sono così diventate il fulcro di un percorso artistico intrapreso nel 2013 e caratterizzato dalla scelta di note sia evocative che oniriche.

Coerentemente con questa consapevolezza, ogni concerto del gruppo aiuta a finanziare un proponimento di sostenibilità, dimostrando quanto la musica, in concreto, sia in grado di contribuire alla realizzazione di un mondo più equo, in cui l’uomo e il creato tornano ad essere in complice armonia. Non solo, il progetto “Build a Forest”, con il primo tour ad impatto zero, ha portato la formazione a suonare lungo la ferrovia Transiberiana, da Mosca a Vladivostok. Un’avventura fuori dal comune, che ha mostrato un modo inedito di vivere e condividere la musica, diventato successivamente il docu-film “Rails”.

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Safir Nou – Almost Home [anteprima video]

I N T E R V I S T A


Articolo di E. Joshin Galani

È uscito lo scorso anno l’ultimo lavoro di Safir Nou, Liminal; un doppio album che si muove tra fra elettronica, world music e jazz, diviso in due capitoli: Waves e Sands.
Il progetto Safir Nou nasce nel 2017 da un’idea del chitarrista-fisarmonicista Antonio Firinu, che ha anche collaborato alla chitarra classica nel disco DIE di Iosonouncane. Gli altri membri del gruppo sono Ivana Busu (Synth, elettronica, fisarmonica), Sergio Tifu (Violino), Andrea Lai (Basso elettrico e contrabbasso), Antonio Pinna (Batteria).

Oggi abbiamo il piacere di ospitare l’anteprima del video Almost Home, contenuto nel primo capitolo dell’album.

Il video realizzzato da Andrea Conti ha una fotografia molto bella, le immagini hanno una loro poetica nel suggerire il contatto e la bellezza di un territorio, lo sradicamento involontario, imminente, la fuga che sta per mettersi in atto. In questa amarezza però, c’è lo spazio per  cogliere quegli istanti che separano dal viaggio: sentirsi baciati dal sole, dal vento, il godere degli ultimi attimi prima di abbandonare la propria terra. Ci trovo molta amorevole comprensione per il dramma dei profughi. Ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchere con Antonio Firinu…

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Enten Hitti – Where Orion Fish Dream

I N T E R V I S T A


Articolo di E. Joshin Galani

“L’uomo risponde al cielo ed alla terra” troviamo scritto nel Huang Di Nei Jing il Classico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo, l’antico trattato di Medicina Tradizionale Cinese. Via Lattea, decimo album degli Enten Hitti, risponde esattamente a questo enunciato, ci spinge in alto, facendoci scivolare nello splendore ed incanto nelle dolci acque del fiume celeste e ritornare a terra, all’abbandono nelle sicure e accoglienti braccia materne.
Un album di una bellezza disarmante, uno spazio accogliente in cui abbandonarsi, sentirsi accolti, cullati, proiettati in alto senza vertigine o paure, in quiete. Perdersi nel proprio sorriso, che spontaneo arriva brano dopo brano, per quanta serenità e gioia riesce ad evocare. Lo trovo un lavoro prezioso, medicina musicale a cui attingere senza cointroindicazioni. Dodici tracce nate da meditazioni e registrazioni, con suggestioni antiche, nate da viaggi di ricerca nei luoghi dei culti della Dea Madre: Cipro, Creta, Turchia, Irlanda, Sud Africa, Tibet, Indonesia. In questi luoghi si è trovata traccia della cultura del “sacro femminile” che prese corpo oltre 4000 anni fa. Proprio ai culti del femminile, e alla trasmissione matrilineare della vita è dedicato questo disco, una ricerca musicale sulla “Linea materna”.

Gli Enten Hitti nati nel 1995, sono un gruppo aperto, fondato da Pierangelo Pandiscia e Gino Ape. L’anteprima che abbiamo il piacere di ospitare oggi è per il loro nuovo video Where Orion Fish Dream. Sono felice di poter fare delle domande su questo incantevole album.

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Musica e riscatto: l’intervista ai Cara Calma per l’uscita di GOSSIP!

I N T E R V I S T A


Articolo di Giovanni Tamburino

Il 14 gennaio uscirà per Piuma Dischi GOSSIP!, il terzo lavoro in studio dei Cara Calma. Un disco che ai lividi e ai denti stretti, che da sempre accompagnano il sound della band, affianca lo sguardo di chi è cresciuto. Lo smalto è intatto e il cuore in pezzi, aperto così che tutti possano vederlo attraverso le chitarre distorte e le lyrics graffiate.
La consapevolezza di sé e del mondo che li circonda, in particolare del marketing ormai endemico nella scena musicale, diventa una riflessione matura e per nulla distaccata, con cui questi ragazzi bresciani dipingono ancora una volta un cosmo vivido e crudo, in cui il riscatto è per chi non annega nel cinismo, ma anzi accetta i propri demoni e ci cammina accanto.
A pochi giorni dall’uscita del disco, i Cara Calma hanno risposto ad alcune delle nostre domande.

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Da Quagga – Kodak [anteprima video]

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Articolo di Giovanni Tamburino

Esce oggi in anteprima per Off Topic il videoclip di Kodak, il singolo della band veronese Da Quagga. Estratto da Bolla, ultimo disco del collettivo, il brano racconta la storia di un rullino ormai inutilizzato per l’avvento del digitale. Allo stesso modo, il tema della caducità, della perdita di una passione, di uno scopo, viene ripreso nel video dalla vicenda di un fotografo sommerso dalla routine.
Un altro passo avanti nella continua evoluzione e sperimentazione di questo collettivo, che per l’occasione ha risposto ad alcune nostre domande.

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Manu Delago – Trees for the wood

   V I D E O


Articolo di Lucia Dallabona

Manu Delago, musicista, e compositore di origine austriaca, è un maestro dell’handpan, riconosciuto a livello internazionale. Nel corso della sua carriera ha suonato in oltre 50 paesi, sia con il suo progetto che accompagnando in tour artisti del prestigio di Bjork ed Olafur Arnalds; ha inoltre collaborato con la London Symphony Orchestra.
Vive da molti anni tra la Londra urbana e le Alpi tirolesi; nei tanti mesi trascorsi in isolamento durante il lockdown è cresciuto in lui il desiderio di registrare in modo musicale i suoni della natura, fondendoli con l’elettronica.
Nasce da queste premesse il suo nuovo disco Environ me, in uscita il 24 settembre. Il progetto costituisce anche un originale viaggio audiovisivo realizzato con una serie di riprese che sorprendono, emozionano e inducono alla riflessione. Delago, infatti insieme ad un affascinante ascolto, propone un percorso di consapevolezza riguardante il valore dell’ambiente che ci circonda. Un’attitudine autentica, confermata dal suo più recente video, relativo al singolo Trees for the wood.


All’interno di un bosco, 20 contrabbassisti, posizionati ognuno su un ceppo d’albero appena abbattuto, hanno suonato per richiamare l’attenzione su un progetto di foresta sostenibile.
La melodia, registrata dal vivo e successivamente arricchita con contributi elettronici, all’inizio risulta disturbante, stridente, proprio come il rumore di una motosega al lavoro.
Con l’arrivo in primo piano dell’handpan le note, tornate morbide, celebrano l’amore e la gratitudine verso le “creature legnose”.
I musicisti hanno donato il loro compenso per contribuire a mettere a dimora altrettanti giovani olmi, una specie che pur soffrendo molto il riscaldamento globale può svilupparsi in altezza fino a 30 metri, riuscendo così a mitigare gli effetti delle temperature sempre più anomale. Le piantine, crescendo, non solo immagazzineranno CO2, ma proteggeranno dal maltempo furioso e da fenomeni di erosione.

Con questa scelta, Delago, fa seguito ad un’iniziativa altrettanto etica, messa in pratica durante il “Recycling Tour”.
Lo scorso maggio, in un percorso di 35 giorni, insieme ai componenti della band si è spostato da un paese all’altro d’Europa per esibirsi in 18 concerti utilizzando dei mezzi davvero speciali: biciclette create affinché, tramite la pedalata, si ricaricassero i pannelli solari posti sulle stesse, riuscendo così, di conseguenza, ad alimentare la strumentazione per i live.
Un bellissimo esempio di quanto coniugare arte e rispetto per l’ambiente sia una realtà possibile…

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