Articolo di Savino Di Muro
Book of Romance and Dust è il debutto discografico degli Exit North, quartetto formato da Steve Jansen, Thomas Feiner, Ulf Jansson e Charles Storm.
Thomas Feiner aveva lavorato con Jansen nel suo disco solista del 2007 “Slope” e nel 2008 l’etichetta Samadhisound di David Sylvian aveva ristampato e remixato l’album degli Anywhen “The Opiates”, il cui cantante e autore quasi esclusivo era Feiner, originariamente uscito nel 2001, con il titolo “The Opiates – Revised”.
L’idea Exit North gruppo si concretizza tuttavia nel 2014, con l’inserimento di Ulf Jansson, che stava collaborando con Feiner su altri progetti, e il produttore e ingegnere del suono Charles Storm, molto popolare in Svezia, conosciuto anni prima da Thomas Feiner in uno spettacolo di Jansen a Stoccolma.
“Book of Romance and Dust” è un esordio anticonvenzionale, che esplora la psiche collettiva e le diverse influenze dei suoi membri. Con la partecipazione del quintetto d’archi condotto da Mikael Backegard e del leggendario bassista jazz Lars Danielsson, l’album traccia i confini dell’oscurità e della speranza attraverso un ciclo di canzoni malinconiche dai colori strumentali invernali.
Il gruppo mostra un’attenzione per il dettaglio rara da incontrare in questi giorni, ne viene fuori una musica senza tempo, meditativa e cinetica che si accoppia perfettamente con la voce profonda di Thomas Feiner. Ulf Jansson con gli accordi di pianoforte e tastiere introduce linee melodiche, mentre la voce di Thomas Feiner segue sonorità diverse. Tutti gli strumenti vengono impiegati eliminando il superfluo, permettendo alla musica di avere ampio respiro.
“Book of Romance and Dust” parte alla grande, con Bested Bones, un brano dalle atmosfere rarefatte che rimanda alla mente i Japan, band in cui aveva militato Steve Jansen. Il raffronto svanisce quando subentra la voce quasi baritonale di Feiner, altrettanto bella ma completamente diversa da quella di David Sylvian.
Short Of One Dimension è una traccia dalle atmosfere notturne, una sorta di country/jazz wave. La voce si fa più limpida, meno “cavernosa”. L’inserimento della tromba e il tipico suono della batteria di Jansen, rendono il pezzo bellissimo, con passaggi strumentali da brividi. La chitarra che si aggiunge dà un tocco “progressive” con atmosfere di musica da camera nel modo di cantare di Feiner. Sever Me è introdotta dal pianoforte, la grande voce del cantante dà una solennità quasi mistica alla canzone. Passenger’s Wake colpisce, dopo un accenno ambient, per la “sana” malinconia che infonde nell’ascoltatore. Ma non basta, il brano cresce sino ad una esplosione sonora con la magnifica batteria di Jansen in evidenza. Sicuramente uno dei pezzi più belli dell’album: malinconia, energia, potenza musicale, suoni stupendi e atmosfera ricercatissima.
North si avvicina alle sonorità care a David Sylvian, pianoforte e suoni trattati. E’ l’unica traccia strumentale del disco, quasi una pausa di riflessione (nel mezzo perfetto ) per l’ascoltatore. Lessons In Doubt ha arrangiamenti molto interessanti che creano sensazioni struggenti e melodie vicine all’ultima pubblicazione di Sakamoto. La bellissima voce di Feiner è sempre in primo piano tra accenni di valzer.
Spider regala note piacevolissime e il drumming riconoscibilissimo di Jansen. Si distacca leggermente dai motivi malinconici dell’intero lavoro anche se il trait d’union dei brani è comunque rappresentato dagli arrangiamenti orchestrali. Losing propone atmosfere surreali, con voce femminile a tessere melodie eteree e una grandiosa interpretazione vocale di Feiner, misurata ma che lascia emergere tutte le sue capacità di interprete.
Another Chance ha negli arrangiamenti alcuni passaggi sonori world music con un cantato molto sereno e disteso, culmine di un’opera” prima” di assoluto valore.
Tracklist
01. Bested Bones
02. Short Of One Dimension
03. Sever Me
04. Passenger’s Wake
05. North
06. Lessons In Doubt
07. Spider
08. Losing
09. Another Chance
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