R E C E N S I O N E


Articolo di Cinzia D’Agostino

È sempre estremamente affascinante accostarsi a musica sconosciuta alle proprie orecchie, respirare una ventata di novità, affacciarsi a un mondo nuovo. Sì perchè dei John Qualcosa non so assolutamente nulla, se non che il nome mi fa sorridere e pensare a quando non ti viene in mente come si chiama quel personaggio famoso e il suo cognome diventa magicamente “qualcosa”. La genuinità ed ironia del nome fa invece da contrasto al titolo affascinante e malinconico del disco, Sopravvivere agli amanti, uscito il 15 aprile ed interamente autoprodotto.
Così ascolto, ascolto le nove tracce una dietro l’altra, a mente libera e senza alcun condizionamento, scoprendo un album estremamente sincero e, proprio per questo, meravigliosamente imperfetto.
Dopo essermi fatta un’idea, vado a leggere chi sono. Innanzitutto è un duo e questo è il loro disco d’esordio anche se suonano insieme da svariati anni. Lui è Raffaele D’Ambrusco e lei, Ambramarie Facchetti, che scopro aver partecipato a X Factor ed essere conduttrice radiofonica, oltre ad aver pubblicato due album da solista ed aver vissuto pienamente di musica anche attraverso collaborazioni con nomi importanti tra cui Omar Pedrini.

La percezione che si ha ascoltando questo album non è infatti quella di un lavoro acerbo, tutt’altro. Si avverte molto l’esigenza di dire qualcosa, di esprimersi con urgenza ed immediatezza come farebbe una band novizia, ma l’elaborazione dei brani, la struttura dell’intero disco riflettono una certa pienezza e maturità. Si sente anche l’influenza della collaborazione del batterista Filippo Cornaglia (Niccolò Fabi, Andrea Laszlo De Simone, Bianco), che contribuisce a dare stilisticamente un’impronta ancora più completa e ricercata.
Sebbene gli arrangiamenti siano essenziali, forse per dare ancora più rilevanza alla sincerità che muove il duo, l’intero album trasuda un’energia dirompente attraverso la varietà di elementi e di stili che compongono i pezzi. La titletrack apre il disco catturandoti con sonorità decisamente dark e avvolgendoti in un’atmosfera quasi ipnotica, dove riecheggia “ci sono i tuoi baci tra i miei denti” come un mantra che, accompagnato dalle percussioni e da suoni arabeggianti, ti trasporta idealmente in una danza di un rito tribale.
La seconda traccia 15 million merits è un pezzo splendido, melanconico, dove la chitarra è dolce accompagnamento alla voce straordinaria di Ambramarie che è elemento preponderante di questa magia. Il Ladro e la strega è la canzone che finalmente vede l’incontro delle due voci, in una essenziale base di corde e rumori che ricordano lontanamente un pezzo dei Verdena (ebbene sì).


Nell’intero lavoro si rimane ammaliati dalle chitarre lo-fi, a volte da note nostalgiche di pianoforte e una voce sorprendente che a tratti mi ricorda una giovane Carmen Consoli più delicata. L’ascolto è un continuo viaggio, dalla spiaggia degli amanti di Long Island del film Eternal Sunshine of the spotless mind ai campanelli delle biciclette de La Mia Amsterdam per poi rievocare la leggerezza dell’estate, le spiagge e i chioschi di mohito in Una Canzone quasi felice, pezzo estremamente radiofonico “di quelli che la gente ascolta per stare bene, che ascolti in macchina coi finestrini abbassati”. Chiude degnamente l’album il ricordo di Una canzone dei Doors, un magnifico arpeggio che accompagna una voce a volte leggera e a volte impetuosa che fa da protagonista tessendone la melodia.
Sopravvivere agli amanti è un disco onesto ed intimo che ha la straordinaria capacità di catturare l’ascoltatore evocando, attraverso molteplici suoni e melodie, ricordi e passioni vissute, ponendolo in profonda empatia con la narrazione. L’assoluta libertà di espressione sia nei testi che nella composizione rende ancor più piacevole ed appagante l’ascolto, in una seducente immersione nella profondità delle nostre memorie sopravvissute ai tormenti degli amanti.

Tracklist:
01. Sopravvivere agli amanti
02. 15 Million Merits
03. Il ladro e la Strega
04. Sfacelo azzurro
05. La mia Amsterdam
06. Questioni irrisolte
07. Una canzone quasi felice
08. Un secolo di polvere
09. Una canzone dei Doors