R E C E N S I O N E


Recensione di Francesca Marchesini


When Bishops come together they will know that

Dema don’t control us, Dema don’t control

(Twenty One Pilots, Nico and the Niners, 2018)

Tyler e Josh sono felici. Ce n’eravamo già resi conto nell’estate 2020, dopo l’uscita del singolo Level of Concern e, dopo aver ascoltato anche solo le prime note di Scaled and Icy, ne abbiamo la conferma. Il 21 maggio, il duo statunitense Twenty One Pilots, composto per l’appunto da Tyler Joseph (voce, testi, polistrumentista) e Josh Dun (batteria), ha pubblicato il suo sesto album; Scaled and Icy rappresenta un drastico cambio di rotta per quanto riguarda sound e atmosfere evocate dai testi, un approccio musicale più ottimista e pop, che destabilizza gli afecionados abituati a ritmiche più schizofreniche (definizione usata dal gruppo per classificare il proprio stile, un incrocio fra alternative hip hop, indie pop e emo).
Il nuovo LP non si allontana dai più recenti Blurryface (2015) e Trench (2018) solo da un punto di vista melodico; con Scaled and Icy, anagramma della frase “Clancy is dead” (Clancy è morto), i Twenty One Pilots sembrano voler porre fine alla storyline su cui si fondano i sopraccitati album, per tornare a produrre LP non concettuali e liberi da vincoli artistici, come Vessel (2013). Dema, il sistema che opprime i cittadini di Trench e di cui Blurryface è il capo, sembrerebbe non governare più il mondo dei Twenty One Pilots, i quali, con la morte di Clancy (ovvero il protagonista di questa narrazione) possono concentrarsi su un tema che accumuna buona parte dei dischi pubblicati quest’anno: la vita durante e dopo la pandemia.

Questo sesto album si apre con Good Day, traccia sull’affrontare le difficoltà sempre e solo con il sorriso; il testo presenta un significativo sottotono sarcastico, dando a intendere che la felicità è più effimera e irraggiungibile di quanto il sound di quest’album dia a intendere. Proseguendo con l’ascolto riconosciamo alcune di quelle liriche più introspettive a cui Tyler ci aveva abituati, è il caso di Choker, un brano sull’auto-sabotaggio che, come il successivo Shy Away, rimanda al sound del secondo disco del gruppo (Regionalat Best); i testi sul benessere mentale riaffiorano anche con Never Take It. È da metà tracklist in poi che il divario fra Scaled and Icy e lo stile della precedente discografia della band si fa sempre più ampio; si va da una canzone come Saturday, un sequel sonoro del singolo Level of Concern, a un brano come Mulberry Street, un invito pop alla gioia che si direbbe meno ironico di Good Day. In questa produzione incontriamo anche due pezzi dedicati al legame quasi fraterno tra Tyler e Josh, ovvero Formidable e Bounce Man. Nonostante il titolo-anagramma e il cambio di rotta musicale suggeriscano che l’era di Dema sia finita, nell’album troviamo alcune tracce che i fan più accaniti e complottisti hanno interpretato come un possibile ritorno alla storyline di Clancy: The Outside, dove la disciplina di Dema incontra il funky, e No Chances, in cui il rap à laTrench suggerisce una battaglia fra buoni e cattivi. L’album si chiude su Redecorate, l’unico brano che sembra effettivamente affarmare: «sono una canzone scritta da Tyler Joseph, personale e drammatica, ma che da speranza».

Scaled and Icy non è sicuramente il disco che ci saremmo aspettati, ma è quello che, forse, serviva alla band. Da un punto di vista meramente musicale si presenta come un buon pop radiofonico, mentre a livello di temi, gli argomenti risultano sottotono se confrontati con la precedente storyline, sicuramente più complessa e dai risvolti oscuri. Scaled and Icy si presenta quindi come un LP più sereno e adatto alla ripartenza, che ci fa conoscere dei Twenty One Pilots più gioiosi… speriamo che questa leggerezza possa dare la carica al gruppo per tornare, in futuro, a lavori più impegnati e personali.


Tracklist:
01. Good Day

02. Choker
03. Shy Away
04. The Outside
05. Saturday
06. Never Take It
07. Mulberry Street
08. Formidable
09. Bounce Man
10. No Chances
11. Redecorate