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Francesca Marchesini

Editors – EBM (Play It Again Sam, 2022)

R E C E N S I O N E


Recensione di Francesca Marchesini

Mouthing ditties
Staring far away
A penny, what you thinking?
(Editors, Vibe, 2022)

EBM ovvero Editors Blanck Mass. Ma anche: EBM inteso come Electronic Body Music. Il settimo album della band britannica capitanata da Tom Smith si racconta perfettamente attraverso l’anagramma del titolo; in primo luogo, perché il produttore Benjamin John Power, in arte Blanck Mass, è divenuto ufficialmente membro del gruppo e, in secondo luogo, per l’influenza che band come Nitzer Ebb, Front 242, DAF e Skinny Puppy hanno avuto sul sound del nuovo LP. EBM espone la volontà degli Editors di spingersi verso un alt-rock dai tratti synth-pop e industrial ancora più marcati con la complicità della produzione di Blanck Mass, noto per composizioni noise e che aveva già collaborato con la band ai tempi di Violence (2018), dando all’album un taglio più brutal nella riedizione The Blanck Mass Sessions (2019).

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Emma Nolde: un nuovo capitolo di vita e di musica

I N T E R V I S T A


Articolo di Francesca Marchesini

Durante la sesta serata di Concorto Film Festival, festival internazionale di cortometraggi giunto quest’anno alla sua ventunesima edizione, ho avuto modo di intervistare la musicista Emma Nolde, presente all’evento come ospite e membro della giuria ufficiale. Dopo il debutto nel 2020 con l’album Toccaterra, lo scorso 3 giugno è uscito Respiro, primo brano estratto dal secondo disco in studio della cantautrice toscana; il 9 settembre sarà pubblicato un secondo singolo, La Stessa Parte Della Luna.

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The Kooks – 10 Tracks To Echo In The Dark (Lonely Cat/AWAL Recordings, 2022)

R E C E N S I O N E


Recensione di Francesca Marchesini

You make me see things I never thought were possible
I feel free, I feel so irresponsible
(The Kooks, Oasis, 2022)

Lo scorso 22 luglio è uscito 10 Tracks To Echo In The Dark, sesto album degli inglesi Luke Pritchard (voce), Hugh Harris (chitarra) e Alexis Nunez (batteria). Da ormai sedici anni i The Kooks rappresentano uno dei pilastri dell’indie – prima rock e poi pop – britannico e anche questo nuovo album rientra perfettamente nei canoni del genere, anche se, almeno per quanto riguarda le prime fasi di lavorazione del disco, il frontman ha ammesso di voler dare all’opera un’espressione più europea. «Molti cantautori hanno trovato rifugio a Berlino» ha dichiarato Pritchard, che prima della pandemia ha passato molto tempo nella capitale tedesca proprio per dare il via alla creazione di 10 Tracks To Echo In The Dark, ultimato poi a Londra.

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La Rappresentante di Lista – Live @ Tanta Robba Festival, Cremona, 9 luglio 2022

L I V E – R E P O R T


Articolo di Francesca Marchesini

Sono le nove di sera e le persone cominciano a cercare posto vicino al Kiwi Stage, uno dei due palchi su cui si esibiranno gli artisti in programma per questa ultima giornata del Tanta Robba Festival a Cremona. La prima cantante ad esibirsi sul palco è Assurditè con il suo pop un poco melenso seguita dall’icona del «fottuto (punk) vock» Naska; alle undici e mezza Dario Mangiaracina, in maglietta, slip e stivali platform sale sul palco per dare finalmente il via al concerto interpretando singolarmente La rappresentante di lista.

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Limonov – Ian Curtis is dead (undead undead undead)

I N T E R V I S T A


Articolo di Francesca Marchesini

«Praise to the glory of loved ones now gone», così recita il secondo verso di The Eternal, brano dei Joy Division contenuto in Closer. I milanesi Limonov non solo hanno deciso di proporre una loro versione di questa canzone, ma si sono spinti fino alla “riesumazione del corpo” del frontman della band attraverso la tecnica del deepfake. In occasione dell’uscita del videoclip Ian Curtis feat. Limonov, ho parlato con Pietro Lafiandra (voce), Andrea Rossini (tastiera) e Samuele Sala (batteria) a proposito della loro non-appartenenza alla scena post-punk italiana e all’impatto che le tecnologie video hanno avuto sulla produzione creativa dei Limonov.

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Ministri – Un album per far sentire la preziosità della musica

I N T E R V I S T A


Articolo di Francesca Marchesini

Esce il 6 maggio Giuramenti, settimo album della band alt-rock Ministri. In occasione della pubblicazione di questo nuovo lavoro, ho avuto modo di parlare con Davide Autelitano (voce, basso), Federico Dragogna (chitarra) e Michele Esposito (batteria) dell’energia che la musica dal vivo è finalmente tornata a far scaturire e di cosa significhi questa nuova tappa nella loro carriera fatta di cinismo verso l’industria musicale – indimenticabile la moneta da un euro contenuta nella copertina del debutto I Soldi Sono Finiti (2006) –, rottura degli schemi e amore per De André.

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Arcade Fire – WE (Columbia Records / Sony Music, 2022)

R E C E N S I O N E


Recensione di Francesca Marchesini

Lookout kid, trust your mind
But you can’t trust it everytime
You know it plays tricks on you
(Arcade Fire, Unconditional I, 2022)

WE è la consacrazione dell’incontro con l’altro. WE è l’essenza degli Arcade Fire. In questo LP, il gruppo canadese indie rock con velleità art pop riassume ventuno anni di carriera riproponendo le svariate forme che il sound della band capitanata da Win & Régine ha assunto in tutto questo tempo. Il nuovo lavoro in studio degli Arcade Fire è composto da sette brani divisi in due sezioni, I e WE, che segnano il passaggio tematico dall’oscurità della solitudine allo splendore del contatto.

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Fontaines D. C. – Skinty Fia (Partisan Records, 2022)

R E C E N S I O N E


Recensione di Francesca Marchesini

Quando un’anima nasce in questo paese le vengono gettate delle reti per impedire che fugga. Tu mi parli di religione, lingua e nazionalità: io cercherò di fuggire da quelle reti. (James Joyce, 1916)

Quest’eroe continua a non morire! I Fontaines D.C. tornano con un nuovo album a due anni dall’ottima seconda uscita A Hero’s Death e dopo un recente live sold out ai Magazzini Generali di Milano; Skinty Fia riconnette la band con il proprio Paese e lo osserva con romantica nostalgia, senza che le radici irlandesi risultino quasi opprimenti come avveniva nell’esordio Dogrel. Fin dal suo debutto, il gruppo originario di Dublino è stato acclamato per l’eccezionale proposta revival post-punk, ma è tempo che ai Fontaines D.C. venga riconosciuto di possedere una forte identità stilistica, al di là dell’influenza di Gang Of Four, The Smiths e irriverenza brit.

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Rancore – Xenoverso (Capitol / Universal, 2022)

R E C E N S I O N E


Recensione di Francesca Marchesini

oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!
(Giovanni Pascoli, 1896)

Il cronosurfista Tarek Iurcich, in arte Rancore, è tornato dal suo viaggio attraverso i Versi e ci ha portato in dono un’opera magna in diciassette tracce intitolata Xenoverso. Per descrivere questo quinto album del rapper romano, che segue l’uscita di Musica per bambini (2018) e due partecipazioni al Festival di Sanremo, si potrebbe utilizzare un termine ormai scomparso dalla critica musicale: concept album; Xenoverso si presenta come un LP dove tutte le canzoni restituiscono frammenti di un viaggio tra tempo e spazio, in cui personaggi e storie multidimensionali si intrecciano per costruire lo storytelling di questo nuovo lavoro in studio.

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