R E C E N S I O N E
Recensione di Francesca Marchesini
You make me see things I never thought were possible
I feel free, I feel so irresponsible
(The Kooks, Oasis, 2022)
Lo scorso 22 luglio è uscito 10 Tracks To Echo In The Dark, sesto album degli inglesi Luke Pritchard (voce), Hugh Harris (chitarra) e Alexis Nunez (batteria). Da ormai sedici anni i The Kooks rappresentano uno dei pilastri dell’indie – prima rock e poi pop – britannico e anche questo nuovo album rientra perfettamente nei canoni del genere, anche se, almeno per quanto riguarda le prime fasi di lavorazione del disco, il frontman ha ammesso di voler dare all’opera un’espressione più europea. «Molti cantautori hanno trovato rifugio a Berlino» ha dichiarato Pritchard, che prima della pandemia ha passato molto tempo nella capitale tedesca proprio per dare il via alla creazione di 10 Tracks To Echo In The Dark, ultimato poi a Londra.

Il disco vuole racchiudere le riflessioni e distrazioni che i musicisti hanno maturato prima, durante e dopo il COVID. Ora, di questi ragionamenti sulla pandemia nei testi traspare molto poco; l’album tratta soprattutto di amore e affetto, in modo leggero, come ci si aspetta da questo tipo di band. Cominciando con Connection e Cold Heart e proseguendo con Sailing On A dream e Modern Days, il sapore è quello di un pop upbeat creato da chi ha palesato negli anni passione tanto per il funky come per la new wave…
Alla fine si torna sempre dove si è stati bene e per i The Kooks gli anni d’oro di Tumblr (2012-2016) rappresentano ancora, per estetica e musicisti di riferimento, la nicchia a cui appartenere.
L’ascolto di Closer o Oasis, quindi, sebbene piacevole, non regala nessuna nuova emozione o sorpresa, inducendo a pensare che la band britannica si sia un po’ fossilizzata nel creare sempre la stessa tipologia di musica. Non che ci sia qualcosa di sbagliato nel restare fedeli alla propria identità artistica, ma l’uscita di 10 Tracks To Echo In The Dark rischia di far etichettare Pritchard & Co. come uno di quei gruppi che non hanno più nulla da offrire e il cui lato anche più catchy non favorisce di andare oltre l’ascolto superficiale o il facilmente dimenticabile passaggio in radio.
Tracklist:
01. Connection
02. Cold Heart
03. Jesse James
04. Closer
05. Sailing on a Dream
06. Beautiful World
07. Modern Days
08. Oasis
09. 25
10. Without a Doubt
Photo © Paul Johnson
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