V I D E O
Articolo di Lucia Dallabona
Manu Delago, musicista, e compositore di origine austriaca, è un maestro dell’handpan, riconosciuto a livello internazionale. Nel corso della sua carriera ha suonato in oltre 50 paesi, sia con il suo progetto che accompagnando in tour artisti del prestigio di Bjork ed Olafur Arnalds; ha inoltre collaborato con la London Symphony Orchestra.
Vive da molti anni tra la Londra urbana e le Alpi tirolesi; nei tanti mesi trascorsi in isolamento durante il lockdown è cresciuto in lui il desiderio di registrare in modo musicale i suoni della natura, fondendoli con l’elettronica.
Nasce da queste premesse il suo nuovo disco Environ me, in uscita il 24 settembre. Il progetto costituisce anche un originale viaggio audiovisivo realizzato con una serie di riprese che sorprendono, emozionano e inducono alla riflessione. Delago, infatti insieme ad un affascinante ascolto, propone un percorso di consapevolezza riguardante il valore dell’ambiente che ci circonda. Un’attitudine autentica, confermata dal suo più recente video, relativo al singolo Trees for the wood.

All’interno di un bosco, 20 contrabbassisti, posizionati ognuno su un ceppo d’albero appena abbattuto, hanno suonato per richiamare l’attenzione su un progetto di foresta sostenibile.
La melodia, registrata dal vivo e successivamente arricchita con contributi elettronici, all’inizio risulta disturbante, stridente, proprio come il rumore di una motosega al lavoro.
Con l’arrivo in primo piano dell’handpan le note, tornate morbide, celebrano l’amore e la gratitudine verso le “creature legnose”.
I musicisti hanno donato il loro compenso per contribuire a mettere a dimora altrettanti giovani olmi, una specie che pur soffrendo molto il riscaldamento globale può svilupparsi in altezza fino a 30 metri, riuscendo così a mitigare gli effetti delle temperature sempre più anomale. Le piantine, crescendo, non solo immagazzineranno CO2, ma proteggeranno dal maltempo furioso e da fenomeni di erosione.
Con questa scelta, Delago, fa seguito ad un’iniziativa altrettanto etica, messa in pratica durante il “Recycling Tour”.
Lo scorso maggio, in un percorso di 35 giorni, insieme ai componenti della band si è spostato da un paese all’altro d’Europa per esibirsi in 18 concerti utilizzando dei mezzi davvero speciali: biciclette create affinché, tramite la pedalata, si ricaricassero i pannelli solari posti sulle stesse, riuscendo così, di conseguenza, ad alimentare la strumentazione per i live.
Un bellissimo esempio di quanto coniugare arte e rispetto per l’ambiente sia una realtà possibile…
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