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SOHN @ Biko, Milano – 19 settembre 2022

L I V E – R E P O R T


Articolo e immagini sonore di Fabio Campetti

Arriva in Italia Christopher Micheal Taylor, meglio conosciuto come SOHN (rigorosamente in capslock), polistrumentista londinese ora di stanza in Spagna, in Catalunya, capace di imporsi da quasi un decennio a questa parte all’attenzione del pubblico più attento alla musica di qualità, dopo, per altro, un inizio di carriera underground e ben tre album con la band Trouble Over Tokyo, non a caso incide, fin dall’esordio, per 4AD, probabilmente la migliore etichetta di sempre, quella da guinness dei primati, in grado, di fatto, di non sbagliare mai un artista o una pubblicazione, un tempo si comprava, ora si “strimma” a scatola chiusa.
Dicevo il buon SOHN torna in circolazione per presentare il suo terzo album Trust, successore di Tremors e Rennen, il suo disco più intimista, non per questo meno riuscito dei precedenti che lo hanno fatto conoscere agli appassionati e ad una critica unanime, in versione plebiscito a decretarne le indubbie capacità produttive quanto a sottolinearne un talento cristallino nel scegliere e scrivere melodie.

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The Smile @ Fabrique, Milano – 14 luglio 2022 (opening Robert Stillman)

L I V E – R E P O R T


Articolo e immagini sonore di Fabio Campetti

Passa anche per l’Italia il tour di The Smile, nuovo progetto dei golden boys Thom Yorke e Johnny Greenwood in fuori uscita dai Radiohead, nato durante il primo lockdown.
Confesso che l’avventura solista dello stesso Thom non mi aveva mai, più che convinto, perché trattasi di episodi inattaccabili, quantomeno conquistato a dovere e nemmeno gli Atoms for Peace, seppur di livello, avevano monopolizzato i miei ascolti di allora, mentre questo nuovo lavoro mi ha letteralmente rapito, non a caso il primo con la presenza, in pianta stabile, di Greenwood, uno dei musicisti più importanti e influenti di sempre, spesso e volentieri prestato al cinema, con un parallelismo fatto di colonne sonore di prestigio.
La differenza rispetto agli episodi succitati, la fa una scrittura ritornata al centro dell’attenzione, una ritrovata verve da sala prove, con l’arrivo dietro le pelli di Tom Skinner, batterista di una delle band più chiacchierate del momento, quei Sons Of Kemet alfieri e punto di riferimento di un nuovo jazz contemporaneo, tra l’altro anche loro a breve a Milano.
Il disco A Light For Attracting Attention, per quanto mi riguarda, è già nella short list dei migliori di questo 2022, la solita produzione impeccabile di Nigel Goddrich, il fantomatico sesto Radiohead, colui che c’è sempre stato e che ha contribuito agli album seminali e fondamentali della band di Oxford, un disco che ci riconsegna l’accoppiata Yorke / Greenwood sempre ai piani altissimi della musica moderna e non delude assolutamente le giustificate attese, aggiungendo un’ulteriore passo in avanti ad una carriera mastodontica.

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Balthazar @ Fabrique, Milano – 8 maggio 2022 (opening Sylvie Kreusch)

L I V E – R E P O R T


Articolo e immagini sonore di Fabio Campetti

Che il Belgio fosse una fucina di talenti l’avevamo capito già da un pezzo, dato che i Balthazar sono solo uno degli ultimi collettivi arrivati da lì ed esportati in tutta Europa.
Situazione che invece non è ancora capitata alla musica italiana, almeno fino ad ora, che negli anni, ha sì avuto proposte allineate, tradotte in tutta una serie di artisti potenziali, capaci e credibili nel saper cantare in inglese, (cito tra i tanti arrivati, i Giardini di Mirò e gli Yuppie Flu sulla cresta dell’onda soprattutto a metà anni zero) che non sono, però, mai riusciti ad imporsi all’estero, nonostante la pubblicazione di dischi che avrebbero meritato questo tipo di percorso.
Dicevo i Balthazar, che suonano stasera in quel del Fabrique per la loro pluri-posticipata data milanese, sono ormai una certezza, seguendo le orme dei fratelli maggiori, dai deus ai Soulwax o perché no, anche fino agli Hooverphonic che sul versante dream pop hanno regalato soddisfazioni, si sono imposti piano piano, per arrivare ad una titolarità di una propria e giustificata tappa di un tour europeo, che sta regalando loro un meritato e significativo riscontro.

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Woodkid @ Alcatraz, Milano – 21 aprile 2022 (opening Awir Leon)

L I V E – R E P O R T


Articolo e immagini sonore di Fabio Campetti

Arriva finalmente in Italia Yoann Lemoine in arte Woodkid, artista francese, stimato quanto osannato a livello internazionale, con due album all’attivo, il folgorante esordio The Golden Age uscito nel 2013 e S16 pubblicato proprio nell’infausto 2020, dischi intervallati o anticipati da svariati e.p., uno su tutti, il biglietto da visita Iron
Artista a 360 gradi, Woodkid, tra moda e grafica, è noto e apprezzato anche per il lavoro oscuro dietro la macchina da presa, alla regia di alcuni videoclip, per cui si da per scontato un certo ruolo, che al contrario ha reso storici alcuni cortometraggi musicali, punti di svolta fondamentali della carriera di molti artisti. Nella fattispecie, da menzionare le collaborazioni con le popstar Rihanna, Katy Perry e Lana Del Rey.
Tornando alla musica, diciamo che il nuovo album continua sugli stessi binari del predecessore, quindi un pop di qualità, raffinato, ragionato e arrangiato con il messaggio di chi fa le cose con pignoleria, quello che si può catalogare come “sophisticated pop”, ma che in realtà guarda al mainstream con un certo suono pulito e ben confezionato per un pubblico trasversale, una sorta di metà strada tra le produzioni da classifica appunto e l’indie da “do it yourself”, quello che parte e comincia nel salotto di casa davanti al mac. 

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Thom Chacon @ Castello Visconti, Somma Lombardo (Va) – 10 luglio 2021

L I V E – R E P O R T


Articolo di Roberto Bianchi

Nel suggestivo cortile d’onore del Castello Visconti di Somma Lombardo ho avuto il piacere di ascoltare un’artista di qualità, accompagnato dal leggendario Tony Garnier al contrabbasso e dall’ottimo Paolo Ercoli al dobro e alla pedal steel guitar. Thom Chacon arriva da Durango e ha recentemente pubblicato il suo terzo disco Marigolds And Ghosts: il cantautore scrive molto bene e avvolge le convincenti storie con ispirate melodie; il tutto è impreziosito da una voce profonda, calda e coinvolgente. Gli ingressi sono contingentati, solo su prenotazione, credo ci siano un centinaio di persone, e i fortunati possono accomodarsi a debita distanza, d’altra parte non è una partita di calcio: qui le regole si rispettano!

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Iosonouncane @ Balena Festival – Genova, 15 luglio 2021

L I V E – R E P O R T


Articolo di Luca Franceschini

Al Balena Festival ci ero stato un paio di anni fa ed ero rimasto favorevolmente impressionato: ottimo cartellone, location pregevole, organizzazione efficiente, suoni perfetti. Quest’anno la rassegna genovese rientra in campo e lo fa nel migliore dei modi, con una line up che include le cose più interessanti che si stanno vedendo in questi mesi in Italia. Ci sarebbero dovuti essere anche i Black Country, New Road, ma sappiamo tutti com’è andata, speriamo davvero di rifarci a fine agosto al TOdays. Detto questo, i nomi coinvolti, seppure confinati al nostro paese, rimangono ugualmente di livello.
Quest’anno c’è stato un piccolo cambio logistico: siamo sempre al Porto antico ma all’Arena del mare, cosa che garantisce un suggestivo colpo d’occhio, col tramonto e le grandi navi da crociera che arrivano e partono in continuazione. Per il resto, l’organizzazione è sempre molto efficiente, il palco è grande e la visibilità è garantita a tutti. Insomma, è quello che speravo di ottenere nel momento in cui ho deciso di vedere un’altra volta Iosonouncane, dopo la già comunque ottima data di Ferrara: lì i volumi erano decisamente bassi ed il contesto del parco risultava troppo dispersivo, ero uscito soddisfatto ma sentivo che mancava qualcosa.

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Francesco Bianconi @ Castello Sforzesco – Milano, 13 luglio 2021

L I V E – R E P O R T


Articolo di Luca Franceschini, immagini sonore di Lino Brunetti

Forever, oltre ad essere stato uno dei dischi più belli dell’anno passato, almeno per il sottoscritto, ha rappresentato per Francesco Bianconi il capitolo del definitivo raggiungimento della maturità. Che, lo capisco, è un giudizio un po’ strano da dare, per un artista che è in giro da oltre vent’anni e che con i Baustelle ha scritto un pezzo non secondario della musica italiana.
Eppure, quando ai tempi de I mistici dell’occidente e di Fantasma aveva provato a virare verso un cantautorato in qualche modo più sofisticato, i risultati non erano stati del tutto convincenti.
La sua prima prova da solista, arrivata dopo i due volumi de L’amore e la violenza, che avevano riportato la sua band madre sul terreno Pop a lei più congeniale, è invece di tutt’altra pasta. Le orchestrazioni, il linguaggio della musica classica contemporanea, una scrittura di livello altissimo che trascende qualunque tipo di etichetta o dimensione precostituita, per abbracciare il piano di una bellezza assoluta e senza tempo, sono tutti dati che rendono la parola “capolavoro” niente affatto esagerata.
È un disco che meritava di essere portato dal vivo ed è per questo che i continui rinvii a causa della situazione pandemica, dopo che già la pubblicazione era stata rinviata, facevano male.
Oggi finalmente si riesce a recuperare e la data milanese, nell’elegante cornice del Castello Sforzesco, è indubbiamente un’occasione privilegiata per ascoltare queste canzoni, approfittando anche della fortunata congiuntura metereologica che ha tenuto i violenti temporali previsti, confinati a poche ore prima dall’inizio.

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Loqi – Un artista da scoprire

R E C E N S I O N E


Oggi vorrei parlarvi di un artista che seguo da un paio d’anni e che è impegnato in così tante attività che faccio fatica a rimanere aggiornata su tutti i progetti che lo coinvolgono.
Il suo nome è Matteo Mucavero, in arte Loqi, classe 1985, di origini bolognesi, ma residente in terra bergamasca da circa 4 anni.
Conosciuto principalmente come artista di strada ci ha abituati alle sonorità della musica elettronica, dall’ambient alla trance psichedelica, che suona e produce attraverso un progetto denominato “Teqnobusker” e che prevede la realizzazione di musiche e suoni improvvisati con l’ausilio di strumenti elettronici.

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