Torna Milo Scaglioni, songwriter e musicista, dall’indiscutibile talento e sensibilità. Dopo il fantastico esordio con il suo primo album A Simple Present nel 2016, (trovate qui l’intervista) è tornato ad aprile con un nuovo singolo Sketches in the sand. Abbiamo il piacere di avere in anteprima il video, accompagnato da due chiacchere con l’artista, che ha curato anche la realizzazione della clip. Buon ascolto e buona lettura.
Èuscito lo scorso anno l’ultimo lavoro di Safir Nou, Liminal; un doppio album che si muove tra fra elettronica, world music e jazz,diviso in due capitoli: Waves e Sands. Il progetto Safir Nou nasce nel 2017 da un’idea del chitarrista-fisarmonicista Antonio Firinu, che ha anche collaborato alla chitarra classica nel disco DIE di Iosonouncane. Gli altri membri del gruppo sono Ivana Busu (Synth, elettronica, fisarmonica), Sergio Tifu (Violino), Andrea Lai (Basso elettrico e contrabbasso), Antonio Pinna (Batteria).
Oggi abbiamo il piacere di ospitare l’anteprima del video Almost Home, contenuto nel primo capitolo dell’album.
Il video realizzzato da Andrea Conti ha una fotografia molto bella, le immagini hanno una loro poetica nel suggerire il contatto e la bellezza di un territorio, lo sradicamento involontario, imminente, la fuga che sta per mettersi in atto. In questa amarezza però, c’è lo spazio per cogliere quegli istanti che separano dal viaggio: sentirsi baciati dal sole, dal vento, il godere degli ultimi attimi prima di abbandonare la propria terra. Ci trovo molta amorevole comprensione per il dramma dei profughi. Ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchere con Antonio Firinu…
“L’uomo risponde al cielo ed alla terra” troviamo scritto nel Huang Di Nei Jing il Classico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo, l’antico trattato di Medicina Tradizionale Cinese. Via Lattea, decimo album degli Enten Hitti, risponde esattamente a questo enunciato, ci spinge in alto, facendoci scivolare nello splendore ed incanto nelle dolci acque del fiume celeste e ritornare a terra, all’abbandono nelle sicure e accoglienti braccia materne. Un album di una bellezza disarmante, uno spazio accogliente in cui abbandonarsi, sentirsi accolti, cullati, proiettati in alto senza vertigine o paure, in quiete. Perdersi nel proprio sorriso, che spontaneo arriva brano dopo brano, per quanta serenità e gioia riesce ad evocare. Lo trovo un lavoro prezioso, medicina musicale a cui attingere senza cointroindicazioni. Dodici tracce nate da meditazioni e registrazioni, con suggestioni antiche, nate da viaggi di ricerca nei luoghi dei culti della Dea Madre: Cipro, Creta, Turchia, Irlanda, Sud Africa, Tibet, Indonesia. In questi luoghi si è trovata traccia della cultura del “sacro femminile” che prese corpo oltre 4000 anni fa. Proprio ai culti del femminile, e alla trasmissione matrilineare della vita è dedicato questo disco, una ricerca musicale sulla “Linea materna”.
Gli Enten Hitti nati nel 1995, sono un gruppo aperto, fondato da Pierangelo Pandiscia e Gino Ape. L’anteprima che abbiamo il piacere di ospitare oggi è per il loro nuovo video Where Orion Fish Dream. Sono felice di poter fare delle domande su questo incantevole album.
Dopo l’album Pensieri Passeggeri del 2019 della band Pablo e il Mare, il cantautore torinese leader della band Paolo Antonelli esce con un singolo a suo nome, dal titolo Houdini. Non si tratta di un cambio di rotta ma di nuova proposta solista che si affianca a quella in band. Canzoni retrò, demodé, d’antan, quelle che sta presentando una alla volta al grande pubblico sulle piattaforme online. Abbiamo il piacere di avere questo secondo singolo in anteprima e per l’occasione abbiamo scambiato quattro chiacchere con Paolo per saperne di più…
E’ il 28 novembre 1989, sono al 272 di Viale Padova, tra i primi di una coda che si snoda sul marciapiede. La fila è fuori dal Calypso, locale di cui non so assolutamente nulla, se non la cosa fondamentale per quella sera: si esibiscono Les Négresses Vertes. E’ uscito l’anno prima il loro primo album Mhal, un terremoto, un tilt, una fiesta gitana, un circo, un ballo sfrenato di strada. I primi anni i 90 sono intrisi di “world music”, grande contenitore in cui stavano produzioni con diverse sfaccettature di stile e di latitudine; il pop incontra il folk e la parola d’ordine è “contaminazione”. In quel momento di risveglio, in cui le tradizioni culturali delle terre emergono in musica, ecco che arrivano loro, Les Négresses Vertes a scombussolare tutto, raccolgono tante influenze e le miscelano nella maniera più viscerale, con un risultato talmente nuovo da produrre appassionante dinamite.
Go Go Diva è il titolo del nuovo album de La Rappresentante di Lista, il progetto di Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, pubblicato da Woodworm Label a fine 2018.
Terzo disco in studio, dopo (Per la) Via di Casa e Bu Bu Sad; la loro definizione globale di questo nuovo lavoro è queer.
Una direzione più pop ed elettronica rispetto agli album precedenti, strabordante di fisicità. La voce strepitosa di Veronica cavalca le canzoni adattando le modulazioni, vestendo i contenuti dei testi.
Con piacere li ho incontrati per entrare nel backstage di questo intenso e curatissimo lavoro.
Si apre bene questo 2019, l’11 Gennaio è in uscita Inexorable, da VRec Music Label, quarto album solista per l’ex frontman degli Estra. Viene alla luce nella sua interezza, integrando il lavoro iniziato con l’Ep Cinque Anni del 2017. L’album contiene undici brani nella versione CD e tredici nella versione LP.
Prima di questa nuova uscita discografica, ho visto Giulio offrirsi nelle sue diverse anime. Un anno fa circa sul palco con il “Libera-mente” Tour, concerto accompagnato da Lorenzo Corti. Un viaggio musicale libero, senza scaletta, senza vincoli al proprio repertorio, sia raconteur che chansonnier. Una forma di intrattenimento spontanea, di teatro canzone
L’ho poi visto in primavera, nella sua veste teatrale, alla mostra “La musica dell’inchiostro” presso la Biblioteca Nazionale Braidense. Una riunione di diverse culture intrecciate dallo stesso ritmo: la performance calligrafica del maestro calligrafo Silvio Ferragina, Giulio Casale in un recitato tratto dall’Hamlet Suite di Carmelo Bene, Michele Rabbia a fare da tappeto sonoro con le sue percussioni.
Sono felice di aver ascoltato in anteprima questo album, dove le sensibilità e l’occhio attento di Giulio, ci accompagnano in undici episodi il cui sguardo cade sulla bellezza, sul tempo, il disincanto, spazi ironici e la sicurezza che chiude, con il ritorno a se stessi.
Con Giulio ho chiacchierato per entrare meglio in questo curato lavoro d’autore. Ecco la mia intervista.
Da anni Off Topic si occupa di diffusione culturale, lo fa attraverso il suo magazine e le sue sezioni di Teatro, Cinema, Libri e Musica.
Quest’ultimo segmento forse il più attivo, con recensioni, live report, interviste e diverse rubriche tematiche.
E’ proprio una nuova rubrica che fa capolino, si chiama DICA 33 – Dischi cult raccontati dagli artisti, rassegna musicale che omaggia un 33 giri cult e ce lo racconta, con narrazioni, video e musica live.
Giorgio Ciccarelli esce con il secondo album, Bandiere, ci regala il suo sguardo disincantato sulle cose del mondo. Lo fa con nuove esplorazioni della veste vocale, con uno stile musicale che spazia dal pop rock , alle ballate fino all’elettronica. Un disco bellissimo che guarda al presente e avanti, non ricalca i passi precedenti ma offre un senso di rinnovamento sotto ogni punto di vista.
Vi invito a leggere l’intervista per prepararvi a questo nuovo ascolto! Continua a leggere “Giorgio Ciccarelli: per affrontare l’ ipocrisia e combatterla ci vuole tanto coraggio [intervista]”→