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Nadia Cornetti

Zugabe – Lowland (RE_verb, 2023)

R E C E N S I O N E


Recensione di Nadia Cornetti

È fresco d’uscita – fuori il 19 maggio 2023 per l’etichetta RE_verb – l’EP Lowland, nuovo lavoro della band Zugabe. Appena iniziato l’ascolto, prima di documentarmi sui musicisti che compongono questo progetto – e sui generi musicali che abbracciano, sui quali c’è da scoperchiare un vero e proprio vaso di Pandora – ho subito pensato che nessun titolo sarebbe stato più azzeccato: la pianura, una vasta distesa che ti fa intravedere solo lontano l’orizzonte, una calma e immensa landa desolata e infinita, questo è ciò che mi hanno evocato i primi secondi di ascolto. Gli Zugabe sono quattro ragazzi italiani, veronesi per la precisione: Alberto Brignoli (alla chitarra, alla voce e ai rumori), Alberto Gaio (alla chitarra solista), Antongiulio Ceruti (alla batteria, alla voce e al pad), Michele Pedrollo (al basso); il gruppo esiste dal 2013, e questi 10 anni di attività, evoluzione e presa di coscienza della direzione da seguire si sentono tutti nel loro sound.

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Baustelle – Elvis (BMG, 2023)

R E C E N S I O N E


Recensione di Nadia Cornetti

Sai quando a Natale vedi sotto l’albero il regalo dalla forma che ti ha già lasciato intendere il contenuto e non vedi l’ora di scartarlo perché sai già che lo adorerai? Ecco, Elvis è stato un po’ questo, nei giorni che hanno preceduto la sua uscita, avvenuta a mezzanotte del 14 aprile 2023. Non è necessario ripercorrere la storia musicale del gruppo, non basterebbe un articolo e, soprattutto, c’è talmente tanto da raccontare su questo nuovo lavoro che non voglio sprecare parole. Prima di iniziare la nostra immersione musicale premetto che, per sentirmi raccontare Elvis direttamente dalla bocca di Rachele, Francesco e Claudio, ho assistito alla presentazione del disco proprio nella loro Milano (come hanno dichiarato in più occasioni, i Baustelle hanno trovato in Milano una casa accogliente, benché le loro origini siano da ricondurre a Montepulciano): ebbene, ho assistito a una chiacchierata genuina e umile, dove questi nuovi Baustelle non vogliono piacere a tutti i costi, e non ti dicono ciò che vuoi sentirti dire, ma ti raccontano con sincerità chi sono diventati e con che intenti è nato questo loro ultimo lavoro.
Partiamo proprio dal titolo, Elvis: il nome del protagonista del rock&roll per antonomasia ci preannuncia forse un album brillante e vincente, penso. Invece no: non dimentichiamoci che Elvis ha avuto anche una fase decadente, da “loser”, ed è questa che interessa mostrare al gruppo.

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Interiorama – Millones (feat. Chimango) [anteprima video]

I N T E R V I S T A


Articolo di Nadia Cornetti

Esce in anteprima il 26 aprile il nuovo video del singolo Millones degli Interiorama, progetto internazionalissimo composto da musicisti con esperienza pluriennale: ognuno di loro ha suonato con i rispettivi progetti su palchi di rilievo e hanno condiviso la scena con artisti importanti, del calibro – per esempio – di Tonino Carotone. Troviamo, inoltre, il loro nome tra gli artisti dell’Istituto Nazionale di Cumbia, guidato da Davide Toffolo.
Dopo aver incontrato nel loro cammino (di vita, oltre che musicale) ritmi e linguaggi diversi, quello che risulta oggi dal loro progetto è una fusion molto ben amalgamata di sound leggeri, allegri e sperimentali al contempo, che, come ci racconta Gianluca, è  un ottimo veicolo di supporto alla divulgazione di un pensiero attuale e – a volte – tutt’altro che leggero.

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CATT – Change (Listenrecords, 2023)

R E C E N S I O N E


Recensione di Nadia Cornetti

Come i folletti dei boschi, anche CATT arriva da un posto dove di esseri umani ce ne sono pochi e di alberi tantissimi; nata in un piccolo paese della Germania del Nord, tra natura, foresta e suoni armoniosi e celestiali, Catharina Schorling – questo il suo vero nome – trasporta le proprie origini nella musica che realizza: è uscito il 24 marzo per Listenrecords Change, il nuovo album della cantautrice e musicista tedesca, che torna dopo 2 anni dal rilascio del suo ultimo LP.
Classe 1995, da sempre circondata dalla musica in tante forme, CATT ha definito ogni canzone di questo album “una piccola casa”, e la mia sensazione durante l’ascolto è stata proprio questa: sentirmi a casa. Preciso subito che il sound di CATT non appartiene propriamente alla musicalità a cui sono solita approcciarmi – che normalmente è decisamente più cruda, noise e, come si suol dire, “difficile”- ma non mi è risultato affatto forzato l’ascolto delle dieci tracce dell’album: questo perché, nonostante l’armoniosità e apparente facilità del prodotto, il lavoro strumentale è di qualità altissima, come molto grande è il tentativo – decisamente riuscito – di completare il più possibile ciascun pezzo con tutte le sfumature che solo un aggregato di suoni di strumenti differenti può creare.  

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Animaux Formidables – We Are All Animals (Autoproduzione, 2023)

R E C E N S I O N E


Recensione di Nadia Cornetti

Letteralmente un esordio col botto. Non ci sono altri modi per iniziare a raccontarvi questo potente primo album degli Animaux Formidables, un duo avvolto da un alone di mistero (certamente inseguito con ferma volontà); ma poco importano le loro generalità – li chiameremo come piace a loro, Mrs Formidable (alle percussioni) e Mr Formidable (alla chitarra e alla voce) – quando la musica picchia così duro. Un duo, dicevamo, composto da un ragazzo e una ragazza dal volto coperto da un passamontagna nero in latex, con orecchie a punta, e con succinti abiti dark-glam. Estetica in parte già vista, a dire il vero, è inutile scacciarne il pensiero dalla mente, leviamocelo subito questo dente: i fantastici Sick Tamburo, tornano a bussare a più riprese nella mia testa, suggerendomi il superficiale accostamento che spero di dimenticare non appena inizierà il mio ascolto, ma solo per non terminare la partita con una sconfitta schiacciante dei nostri esordienti musicisti – il cuore gioca brutti scherzi, lo sappiamo tutti.

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Ciulla – L’Arte di Star Bene (Costello’s Records/ Piuma Dischi, 2023)

R E C E N S I O N E


Recensione di Nadia Cornetti

È uscito il 23 febbraio 2023 per Costello’s Records L’Arte di Star Bene, ultimo lavoro solista di Ciulla – al secolo, Antonio Ciulla – musicista toscano che in mezzo alla musica ci è nato e cresciuto (facendo parte, tra le altre cose, del gruppo dei Violacida sino al 2018, anno nel quale ha intrapreso la strada solista e ha anche vinto il Premio Ernesto De Pascale per la miglior canzone in italiano).
Ciulla definisce “L’Arte di Star Bene” il suo “nuovo primo disco, quello che mi ha coinvolto di più dal punto di vista produttivo e che mi ha fatto diventare grande“.
In effetti l’impressione che ho avuto una volta terminato il primo ascolto è stata di assoluta completezza: “L’Arte di Star Bene” basta a sé stesso, è un lavoro finito, il classico cerchio che si chiude, con brani molto diversi tra di loro ma che ben si amalgamano e si fondono per dare origine a un progetto completo.
La prima delle dieci tracce è quella che presta il titolo all’album: un esordio pacato, un brano che mi ha infuso moltissima calma, grazie alla sua base quasi lounge, tutta composta da chitarra pizzicata e un crescendo di strumenti e cori. Una voce caldissima e limpida canta “lascia tutto scorrere” – e un ruscello come base della canzone si sente per davvero – quasi suggerisce a tutto il pezzo il mood da tenere.

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Synne Sanden – Emozioni dalle Terre del Nord

I N T E R V I S T A


Articolo di Nadia Cornetti

È uscito lo scorso 17 febbraio Unfold, il nuovo album della musicista norvegese Synne Sanden, che con atmosfere eleganti e suoni raffinati e soavi parla di argomenti forti, di tematiche personali e sociali poco discusse in ambito musicale, come il rapporto con la sessualità le relazioni tossiche. Abbiamo scambiato qualche parola con Synne, per entrare nel cuore del suo nuovo lavoro e per scoprire insieme a lei come è nato questo disco così importante dal punto di vista personale e sociale.

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Synne Sanden – Unfold (Nordic Records, 2023)

R E C E N S I O N E


Recensione di Nadia Cornetti

È uscito il 17 febbraio per Nordic Records, Unfold, nuovo album dell’intrigante musicista e cantautrice Synne Sanden, originaria della fredda e magica Norvegia. Qualsiasi aggettivo utilizzato per descriverla è riduttivo: artista eclettica, sperimentale, emozionale, raffinata, ma anche diretta e dalla personalità musicale molto impattante, Synne ha alle spalle 4 album da solista e diverse collaborazioni.
È attiva musicalmente da oltre 10 anni, e compone da sola la maggior parte dei suoi brani; in Unfold si è avvalsa della collaborazione di diversi musicisti, come Lars Horntveth, che troviamo non solo alla produzione, ma anche ai sintetizzatori, al basso, al vibraphone e a molti altri strumenti.
La release di Unfold è stata preceduta da qualche live nel quale Synne ha presentato alcuni brani dell’album in anteprima (non solo in Norvegia, ma anche in Italia, nella suggestiva ambientazione della Maddalena, dove ha suonato lo scorso settembre) e dall’uscita di due singoli con relativi video, ovvero Like Neon e Firewood. Prima di addentrarci nell’esplorazione del disco, due parole sul video del primo singolo: Like Neon ha un’atmosfera visiva molto sensuale ed evocativa, la danza e le movenze fanno da supporto alla canzone nell’espressione di un contenuto molto forte, ma che l’autrice crede fermamente sia necessario esprimere, e che costituisce anche il messaggio dell’intero album: l’intimità con una persona può prosciugare l’energia vitale o donare forza e vitalità a seconda che sia tossica e dolorosa, oppure sana e spontanea.

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Bromance – Bromance (Seahorse Recordings/Stand Alone Complex, 2022)

R E C E N S I O N E


Recensione di Nadia Cornetti

È uscito lo scorso 9 dicembre, – ironia della sorte, in piena atmosfera natalizia – per Seahorse Recordings in collaborazione con Sac Recordings il primo, omonimo e devastante EP dei Bromance, interessantissimo progetto che pare giungere direttamente dalle profondità della Terra ma che, invece, trova i suoi natali nella florida e musicalmente fervente Bologna. Compongono questo gruppo coeso – anche se la sua origine è piuttosto recente – Gianluca Modica (il cui basso abbiamo già sentito negli Ofeliadorme), Angelo Casarrubia (alla chitarra), Marco Scarabel (alle ritmiche della batteria) e Peter Smith (alla voce).
Le intenzioni e lo sfondo del palcoscenico sonoro dei Bromance appaiono chiarissimi sin dalle prime note dell’album. Sicuramente, infatti, i ragazzi non hanno intenzione di propinarci un piacevole accompagnamento musicale spensierato e leggero, al contrario, ci trascinano subito – ma prendendoci per mano – verso la loro grotta che può far paura, ma accoglie l’ascoltatore con il migliore degli intenti: quello di offrire un conforto crudo, allucinato e buio che saprà essere rimedio efficace all’ostentata illusione della società in cui viviamo. In molti punti gli intenti della band ricordano il buon Marilyn Manson, ma con un tocco in più di raffinatezza, e senza lo stesso fare quasi “caricaturale”.

 

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