C I N E M A
Articolo di Giovanni Tamburino
C’è Fenix, un giovane punk. Un adolescente decisamente outsider. In sedia a rotella in ospedale. Con una benda sull’orecchio.
O meglio, dove avrebbe dovuto esserci, visto che Fenix l’orecchio se l’è tagliato. A scuola. Sul palco dell’auditorium. Il giorno della consegna dei diplomi.
Perché Fenix, giovane punk e adolescente outsider, è in ospedale, su una sedia a rotelle, con una benda dove prima c’era l’orecchio, visto che se lo è tagliato a scuola, sul palco dell’auditorium il giorno della consegna?
Questa è la storia di Fenix. E Scarlett.
Alla Downfall’s High.
Dopo mesi di pura hype per i fan, alimentata da teaser e immagini promozionali, attacca così l’esordio di Colson Baker, in arte Machine Gun Kelly, dietro la cinepresa.
Il lungometraggio viene dopo il successo di Tickets To My Downfall (2020), disco di un pop punk autentico e travolgente che ripercorre tappe ed episodi della sua vita e che adesso diventa la colonna sonora delle vicende di due giovani in mezzo all’assurdo tornado dell’adolescenza in una scuola americana, tra bulli, ragazze popolari e problematici punk rockers, portando un teenager problematico a vivere quella che probabilmente sarà l’esperienza più segnante della sua vita.
La narrazione si alterna ai brani del disco cantati e suonati da MGK in persona e alcuni degli artisti che hanno collaborato con lui, in primis Travis Barker, batterista dei Blink-182 e suo amico e mentore, Trippie Redd, Iann Dior e blackbear. Anche se assenti di persona, Halsey e Yungblud partecipano con la voce alla storia, incorniciando i momenti più segnanti di questo viaggio di meno di un’ora.
Con la collaborazione di Mod Sun e un cast di giovani attori come Chase Hudson (aka Lil Huddy) e la stella emergente Sydney Sweenie, Machine Gun Kelly dimostra ancora una volta la sua immensa versatilità e il suo talento creativo dando vita a quello che si potrebbe considerare un vero e proprio musical punk rock.
“E’ stato quasi come girare 14 video musicali l’uno dopo l’altro, ma con un filo narrativo che è al di fuori delle mie storie personali – ha detto Machine Gun Kelly presentando il film – si concentra su altri personaggi e poi io e Travis facciamo solo da narratori. Credo sia un concetto interessante perché non è mai stato fatto nulla del genere per altri album ad eccezione, forse, di The Wall dei Pink Floyd”.
Dal 18 gennaio disponibile in streaming gratuitamente su Facebook e YouTube.
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