R E C E N S I O N E
Recensione di Francesca Marchesini
The time’s ripe
To fall in love with thoughts
I forcefullyignored.
(Altre di B, Their awesome mixtape, 2021)
Prendete Giacomo, Andrea, Giovanni e Alberto; prendete questi musicisti bolognesi e piazzateli in un granaio in aperta campagna, affidando loro qualche chitarra e un paio di CD di musica indie rock e itpop… ecco che otterrete Sdeng, quarto album della band Altre di B (nome ispirato dalla schedina del Totocalcio). Il nuovo LP, in seguito anche alla collaborazione con Lo Stato Sociale, riporta il quartetto in un contesto più “nostrano” dopo dieci anni di esibizioni sui palchi di Europa e Nord America; rispetto ai precedenti There’s a million better bands, Sport e Miranda!, infatti, il sound e i testi di Sdeng fanno prevalere il lato più pop del gruppo.
La copertina del disco ritrae un pallone da basket che colpisce il ferro di un canestro, senza entrarvi; lo street artist Mannaggia ha voluto così riassumere il focus di Sdeng: l’andare a sbattere contro gli impedimenti della vita. Lo stesso Mannaggia ha creato dei graffiti in rappresentanza delle varie tracce del disco, riproducendoli sui muri di Bologna; è così che fra le strade del capoluogo emiliano si possono vedere l’unione in un cuore e disgiunzione di un diagramma di Venn (Diagram) oppure un bonsai – emotivamente – instabile (Mommy).

Questo quarto album si apre con Green Tea Tiramisù, brano dedicato all’ex-tastierista della band, Vittorio Marchetti, e alla libertà d’espressione creativa e argomentativa; stessa urgenza espressiva, diretta e senza troppi fronzoli, si incontra in una It’s so cool dal carattere surf, canzone la cui prima stesura del testo ruotava unicamente intorno all’idea di come ci si sentirebbe bene dopo aver picchiato un razzista. Il testo di Peacock, traccia il cui sound ci ricorda il forte legame degli Altre di B con l’indie rock californiano, si riferisce alla vanità artistica; la west-coast statunitense viene direttamente citata in It’s a cloudy day in San Francisco, canzone dove, in realtà, il rock lascia spazio a un pop più delicato. La “leggerezza” musicale si può ascoltare in Diagram, racconto di una vita colpita da picchi di felicità e tristezza, e prosegue poi in Lungomare. Unico brano del disco scritto in italiano, Lungomare vede la collaborazione di Francesco Draicchio (Checco de Lo Stato Sociale); sebbene la canzone si presenti come ricca a livello sonoro e l’adozione dell’italiano evochi una certa sperimentazione creativa, il testo si rivela fin troppo vicino a qualunque lavoro del panorama indipendente nazionale, rendendo la parte centrale del disco poco personale. Questa debolezza, che a livello sonoro riscontriamo anche in 9-5er (traccia sull’ordinarietà della vita), viene spazzata via dall’interesse provocato dai tre brani in chiusura: Mommy, ostruzionismo genitoriale ai sogni dei figli su base elettronica, FAQ, difficoltà relazionali in chiave rock, e Their awesome mixtape, mente artistica pervasa dalla passione per il jangle.
Confrontando Sdeng con i precedenti lavori in studio degli Altre di B, ci si rende conto di come l’ultima opera si allontani dalla filosofia DIY e il mondo punk – per essere più precisi post-punk – che i membri della band hanno sempre indicato come principali fonti d’ispirazione. In questo quarto album, il gruppo bolognese, nonostante qualche passaggio un po’ anonimo (o, citando la serie tv Boris, un po’ troppo italiano), riesce a condensare piuttosto positivamente pop e rock senza perdere di vista il sound dal respiro internazionale che lo contraddistingue.
Tracklist:
01. Green Tea Tiramisù
02. Peacock
03. Diagram
04. Lungomare (feat. Lo Stato Sociale)
05. It’s so cool
06. 9-5er Mommy
07. It’s a cloudly day in San Francisco
08. Mommy
09. FAQ
10. Their awesome mixtape
Foto ©Rebecca Paraciani
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