R E C E N S I O N E
Recensione di Arianna Mancini
La storia di Alessandro Cortini potrebbe essere descritta come la fiaba di un “cervello in fuga” baciata dal giusto tocco di serendipità, e quando si hanno audacia, dinamismo e un’indole nerd come stelle guida ed il campo d’azione è la musica, ne nascono quasi sempre risultati non convenzionali e non prevedibili.
Classe 1976 bolognese di nascita, cresciuto a Forlì da giovane ventenne lascia il Bel Paese alla volta degli U.S.A. per studiare chitarra al Musicians Institute di Los Angeles, finiti gli studi si dedica all’insegnamento e all’esplorazione del mondo dei synth e tastiere che con il tempo diventeranno il suo campo di creazione e sperimentazione. Come prima esperienza suona con i Mayfield Four di Myles Kennedy, futuro leader e fondatore degli Alter Bridge, successivamente fonda il gruppo Modwheellmood ma la svolta arriva come spesso accade, per caso. Anno 2005, un volantino appeso al Musicians Institute annuncia che “un certo” Trent Reznor sta cercando un chitarrista e tastierista per l’imminente tour di With Teeth. L’occasione è data, l’opportunità colta e all’audizione segue il suo ingresso nei Nine Inch Nail (qui da non dimenticare il recente fiore all’occhiello in piena pandemia quando nel 2020 è stato il primo musicista italiano ad essere introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame in quanto membro della band). Alla collaborazione con i NIИ,affianca quella con i How To Destroy Angels, altro progetto parallelo dell’irrequieto perfezionista Trent creato con la moglie Mariqueen Maandig e Atticus Ross. Si apre poi un nuovo percorso in cui si dedica ai propri progetti solisti e varie collaborazioni, anche se non abbandonerà mai i Nails definitivamente e tornerà con loro nella line-up di Hesitation Marks nel 2013. Fra le altre collaborazioni si annoverano quella con i Puscifer, i Ladytron, Jovanotti, M83, Muse e Daniel Avery. Estende il campo d’azione alla creazione e mixaggio di colonne sonore per videogiochi e film indipendenti. Pubblica svariati album solisti con diversi moniker: SONOIO, Blindoldfreak, Skarn e Slumberman fino alle sue ultime uscite in cui appare con il suo nome di battesimo. Da Los Angeles vira a Berlino, capitale europea della musica elettronica, qui entra in contatto con Daniel Miller della Mute Records, con cui pubblica Volume Massimo nel 2019 e SCURO CHIARO uscito lo scorso 11 giugno, il tutto mentre prende la volta del Portogallo per trasferirsi vicino Lisbona.

La genesi di SCURO CHIARO, titolo e tracklist nate graficamente in capital locks, si discosta da quella di molti lavori concepiti da altri artisti durante il periodo di isolamento forzato. Le composizioni che ne fanno parte non sono state create proprio quando tutto si è fermato, alcune sono tracce che dovevano originariamente far parte di Volume Massimo ma escluse in quanto non amalgamabili esteticamente nell’insieme, poi rielaborate e assemblate con altri file d’archivio. Alessandro ama registrare e archiviare, l’approccio creativo segue una logica di immediatezza inusuale. Il rapporto con le sue creature sintetiche è essenzialmente terapeutico. Suona per stare bene con se stesso ma archivia, i sedimenti del tempo decantano i file che quando riesumati e passati a limatura rifulgono di scoperta e sono pronti per la pubblicazione.
Il titolo dell’album si ispira al concetto del chiaroscuro, tecnica utilizzata in pittura e nelle arti visive, quando si contrastano le figure di una scena usando luce e ombra. Cortini spiega: “SCURO CHIARO è l’opposto del chiaroscuro e in un certo senso mostra che non importa come ordini le cose, ci saranno sempre due elementi che tendono a essere l’opposto l’uno dell’altro che compongono la verità, o inventano tutto. ”SCURO CHIARO nelle sue 8 tracce in cui alterna tonalità più statiche a quelle fluide o vibranti di cupezza da film horror, è una metafora cinematica sui mutamenti ed i contrasti della vita e ci parla di fragilità e disorientamento.
La home studio di Alessandro pullula della sua passione-ossessione, un lussureggiante repertorio di “scatole elettroniche”, synth modulari, dispositivi vintage e rarità, drum machine valvolari, strumenti di cui ha una padronanza tecnica indiscutibile. La creazione è in funzione dello strumento che utilizza e per questo disco ha progettato un sintetizzatore semi-modulare e unità di effetti (entità di elaborazione e sorgente) che è in grado sia di generare suoni che di elaborare segnali esterni, in collaborazione con Tony Ronaldo e Kelly Kelbel di Make Noise, produttore di strumenti musicali elettronici. La scatola magica in questione si chiama Strega e Cortini stesso la paragona al suono del fondo dell’oceano. “Strega è un tentativo riuscito di condensare la mia estetica sonora in una scatola sonora.” A cui la Make Noise stessa aggiunge: “È un esperimento alchemico audio. Strega incarna il visto e l’invisibile, il segno e la magia, l’alchimia del suono. Strega è in grado di evocare toni audio, generare segnali di controllo ed elaborare suoni esterni.” Un qualcosa con cui creare ma che può anche adattarsi al processo creativo di altri artisti.
Dal punto di vista sonoro è un album di difficile descrizione, sperimentalismo puro. Una creatura glaciale che pulsa di aritmie post-industriali ma che avanza con passi caldi. Rumore e melodia si alternano, suoni metallici che si aprono ad estensioni fulgide di rarefazione ed ampiezza. Tutto è sospeso nella fluidità degli opposti fra sensazione di smarrimento e presenza.
ECCO apre il disco con i suoi quattro minuti di minimalismo glaciale in cui tutto sembra essere sospeso, ma la direzione si apre con toni fluidi e di ampiezza multiforme con CHIAROSCURO. Le trame intricate dei synth giocano mescolandosi con riverberi di chitarre portandoci in un’atmosfera post rock. Il video clip di Marco Ciceri esalta le trame sonore con il suo epico astrattismo surreale, fino a farle esplodere. Come rivela Alessandro, il brano: “rappresenta l’album, dove ero e dove sono emotivamente. Ha a che fare con la decisione consapevole di cercare di essere positivi, di lottare per la felicità accettando il fatto che la felicità non è tutta positiva.”
LO SPECCHIO, con il suo incedere ombroso di fluttuazioni e colpi di cassa scandisce il fluire del tempo, l’ampiezza dello spazio negli effetti sembra evocare il respiro dell’oceano. L’immediata spiazzante meccanicità di CORRI è un universo di fruscii cartacei. Ci riporta su buchi neri abitati da replicanti che conversano sapientemente con strumentazioni diagnostiche dotate di magneti. Il viaggio planetario continua nella galassia con SEMPRE costruita nel suo crescendo con sibili e distorsioni ipnotiche per poi confluire nella grazia meccanica di VERDE.
Siamo quasi giunti alla fine del viaggio e l’umanismo di NESSUNO porta con sé atmosfere che evocano l’atto della creazione. Cucita su pulsazioni e bagliori di stelle, la vita nasce, gli echi di voci e lo spazio assumono una consistenza tattile. Tutto è ora, tutto è vero come il suo contrario. E conclude appunto l’album FIAMMA, un distorto valzer sintetico in loop che termina con un emblematico: “What?”.
Il Synth Nerd Alessandro Cortini con SCURO CHIARO si fa portavoce di una sound art non convenzionale che ipnotizza gli amanti del genere e graffia la ritrosia anche dei più reietti allo sperimentalismo sonico. Un alchimista che ha trovato il proprio linguaggio rivelando l’oscuro e inaspettato volto pulsante di umanità dei droni dell’elettronica, capaci di emozionare e sorprendere.
Tracklist:
01. ECCO
02. CHIAROSCURO
03. LO SPECCHIO
04. CORRI
05. SEMPRE
06. VERDE
07. NESSUNO
08. FIAMMA
Rispondi