L E T T U R E
Articolo di Stefania D’Egidio
Da tempo mi ero ripromessa di recensire Faccio la mia cosa di Frankie Hi-Nrg Mc edito da Mondadori nella collana Strade Blu, in primis perchè ho un debole per l’autore, non lo nascondo, lo stimo molto perchè rappresenta forse il lato più autentico del rap, quello di musica di protesta, poi perchè, pagina dopo pagina, ho ritrovato parte della mia infanzia e di quella di un’intera generazione. Di qualche anno più grande di me, il suo racconto inizia con il giorno della nascita, coincidente con la conquista della luna da parte degli astronauti americani, e prosegue poi con varie peripezie in giro per l’Italia, a causa del lavoro del padre e per le sue origini, per metà siciliano e per metà piemontese. In tutto questo la vita di Frankie si intreccia con le vicende della cronaca italiana di quegli anni, dagli attentati terroristici ai delitti di mafia e, in mezzo, la scoperta della musica, dallo Zecchino d’oro fino al hip pop, nei primi anni ’80, il genere che gli cambierà l’esistenza.

Un’infanzia, la sua e la nostra, che andava di pari passo con la rivoluzione tecnologica, le prime tv a colori, il passaggio dal giradischi al mangianastri, la comparsa dei primi pc Commodore e dei primi videogiochi, quelli in cassetta che, per farli partire, dovevi aspettare attimi interminabili. Frankie uno dei primi in Italia a intuire il potenziale del nuovo genere musicale nato nel Bronx, vuoi perchè in quegli anni si preferivano i gruppi pop e le canzoni allegre, vuoi perché, sembrerà strano nell’era della condivisione globale, all’epoca i dischi arrivavano con mesi e mesi di ritardo rispetto al mercato anglosassone; tra i pochi ad averne assorbito lo spirito, sviluppando poi un suo stile personale di scrittura, senza cadere nella trappola di scimmiottare gli artisti d’oltreoceano.
234 pagine che scorrono fluide come l’acqua e che portano indietro come una macchina del tempo: alla fine di ogni capitolo, infatti, un QR code (anche in questo l’autore ha anticipato i tempi) che rimanda a un video dell’epoca e che vi farà calare meglio nell’atmosfera del periodo descritto. Per me l’occasione di riavvolgere il nastro della vita e uno spunto di riflessione sulla mia generazione, fortunata per aver vissuto così tanti cambiamenti e per aver assistito alla nascita e all’evoluzione di tanti generi musicali e di nuovi movimenti artistici, dal punk al rock, dal pop al rap, dal hip pop al grunge, con in mezzo la street art, la break dance, il passaggio dal vinile alla cassetta, dalla cassetta al cd e al file mp3, per non parlare dei computers, delle videocassette, dell’arrivo dei primi telefonini fino ai più moderni smartphone: insomma, sembrano passati secoli e, invece, è successo tutto in poco più di venti anni. Un libro da leggere, in formato cartaceo o elettronico, per guardarsi indietro, per sorridere del presente e per guardare fiduciosi al futuro.
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