R E C E N S I O N E
Recensione di Claudia Losini
La danza come esorcizzazione, un rituale per liberare le donne dall’isteria provocata da morsi di tarantole, scorpioni o serpenti.
Questa tradizione, radicata nel sud Italia e in particolar modo in Puglia, è il fulcro dell’indagine di Go Dugong, che già nell’ep TRNT (2019, Hyperjazz Records), aveva esplorato i ritmi della tarantella per rielaborarli e farli suoi.
Meridies, l’ultimo lavoro pubblicato sempre per Hyperjazz in partnership con La Tempesta, è un approfondimento fondamentale di questa tradizione musicale, folkloristica e magica, che viene filtrata attraverso la lente dell’elettronica per farla evolvere e renderla contemporanea.
Siamo tutti stati confinati tra le mura di appartamenti per un anno, vivendo quella che può essere definita una isteria moderna, da qui la necessità di liberarci del malessere e ritrovare il contatto con il nostro corpo e la nostra fisicità.

E proprio questo bisogno di fisicità si esprime in tutto il disco, dove i campionamenti lasciano spazio agli strumenti come organi, sintetizzatori, chitarre e oggetti di fortuna come pentole e scatole di cartone, usate come percussioni di contorno al tamburello tradizionale, per richiamare in qualche modo i suoni tipici dell’ambiente rurale e bucolico.
Gran parte degli arrangiamenti sono stati proprio registrati in ambiente domestico, tra marzo e maggio 2020, in una casa immersa tra la natura degli Appennini, che ha contribuito all’ispirazione creativa che permea il disco, come per esempio l’utilizzo di trombe giocattolo rallentate e riverberate per ricreare muggiti, o di campanacci e pentolame che rimandano al pascolo dei bovini.
La magia della natura, in contrasto con le nostre vite intrappolate nelle mura di grandi città, viene poi immersa in suoni lisergici, psichedelici, che richiamano la trance e l’ipnosi a cui erano indotti, attraverso la danza, i tarantolati.
Esemplificativa in questo senso è Esorcismo, scritta in collaborazione con Alfio Antico, icona del panorama folk italiano, che si avvicina molto a Lama presente in TRNT, ma con una lieve differenza: nel precedente Ep una sensazione oscura pervadeva le canzoni, mentre Meridies è caratterizzato da una forte energia salvifica, è un disco liberatorio, curativo. Basti ascoltare Tarantismo, una vera e propria festa mistica, dove il sudore, i piedi e la polvere che si assaporano in un brano come Salinella, qui diventano estasi e gioia allo stato puro.
Non mancano momenti di contemplazione, Risveglio, 13 Aprile e Ionio sono i pezzi più intimi e riflessivi, avvolti da un’aura meravigliata e di scoperta.
La musica e la danza come forma di guarigione, quindi, ma non solo: per Go Dugong rappresenta anche la meta di un viaggio cominciato anni fa alla ricerca delle proprie radici, di quel ritmo inconscio che è sangue e istinto, per evolvere in un sound contemporaneo che sia sintesi di tutte le influenze che il producer ha coltivato negli anni e tra le varie città. Mercato nero è la perfetta fusione tra radici mediterranee e passione per i suoni indiani, che Go Dugong aveva già celebrato in (Indian) Furs e in brani di Curaro e Vidita.
In questo senso, Meridies è importante anche per far evolvere un genere tradizionale rimasto intrappolato nella propria storia e portarlo a un livello internazionale.
Ma è importante soprattutto perché Go Dugong, attraverso il potere magico della musica così radicato nella cultura mediterranea e così spesso dimenticato da noi, ci invita a danzare per riscoprire il nostro corpo come mezzo di contatto con l’Universo. Un contatto mistico, estatico, gioioso, finalmente libero dalla negatività e dai malanni della nostra società.
Tracklist:
01. Sacàra
02. Pan
03. Corna di serpente
04. Esorcismo
05. Randagio
06. La montagna sacra
07. Tarantismo
08. Risveglio
09. 13 Aprile
10. Mercato nero
11. Ionio
12. Luci nel bosco
Foto © Giulia Barcaro
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