R E C E N S I O N E
Recensione di Aldo Pedron
I Settore Out sono stati (sono) un gruppo italiano rock con influenze new-wave e con una propensione nei testi verso la canzone d’autore formatosi a Milano (band vizzolese di Vizzolo Predabissi) nel giugno del 1985 (a cinque) ed attivo fino al 1996 (diventati un sestetto nel frattempo).
O almeno così sembra, già perché il tempo forse è certezza o magari solo un’opinione. Nascono nel 1985 ma non si sono mai sciolti, sono scomparsi e riapparsi ora con un nuovo disco che nuovo non è perché inciso tempo addietro nel 1996!
I Settore Out sono protagonisti di un’intensa stagione della musica italiana, prima con la cassetta incisa dal vivo Un grido nel cielo (1988), l’album Un’altra Volta del 1990 per la Diva Records e poi con Il Rumore delle Idee del 1993 per la Black Out Records. Passano quasi venticinque anni, sì 25 (1996-2020) ed ecco fANTASMI che vede finalmente la stampa per la Fragile Dischi (etichetta discografica nuova, libera, indipendente) di Daniele Denti (fratello di Marco Denti). Vi rimando dunque alla discografia per ulteriori dettagli: tre album, una manciata di singoli, un E.P., una cassetta, una compilation, qualche singolo solo digitale nell’arco di 35 anni! Direi che se la sono presa comoda ma in verità il risultato è che i Settore Out sono e restano una piacevolissima sorpresa e realtà.
Una formazione soprattutto all’inizio ispirata da un discorso musicale a metà tra la canzone d’autore e il rock and roll di scuola americana. Suoni sixties come l’azzeccato rifacimento beat di Un Ragazzo di Strada dei Corvi del 1966 ovvero la Ain’t No Miracle Worker (scritta dal binomio tutto al femminile di Annette Tucker e Nancie Mantz) e che vede la luce nel novembre 1965 con i Brogues, misconosciuto gruppo di garage-rock californiano con Gary Grubb alias Gary Cole aka Gary Duncan futuro chitarrista dei mitici Quicksilver Messenger Service.

Ragazzo di strada (hanno tolto l’Un iniziale) dei Settore Out inciso nell’ottobre del 1987 vede l’intervento di Nicola Calgari al sax, la produzione di Mauro Zambellini e Dario Ravelli (fondatore di Suonovivo, uno studio di registrazione assai noto) e viene pubblicato dalla Tramite di Brescia. La band allora era formata da Evasio Muraro (voce e chitarra), Daniele Denti (chitarra), Moreno Zaghi (chitarra), Pietro Ruggiero (pianoforte, organo), Ivan Domi (basso), Fabio Stucchi (batteria). Ivan Domi solleva Evasio Muraro dall’onore di suonare il basso. Nel frattempo nel 1991 Evasio Muraro e Fabio Stucchi si uniscono ai Groovers di Michele Anelli. Evasio Muraro lo ricordiamo resta chitarrista, bassista, percussionista e cantautore che ha esordito nel 1985 come frontman e leader dei Settore Out per poi esordire con un CD solista (Passi, etichetta Il Levante) nel 2000 ed altri progetti discografici (4 album) negli anni a venire.
fANTASMI è registrato nel novembre del 1996 al Larione 10 Studio di Firenze e remixato nel 2019 con la formazione a quartetto con il bravissimo Evasio Muraro (voce, chitarre acustiche, elettriche, tastiere, cembali e cori), Daniele Denti (chitarre elettriche), Davide Boerchio (basso e cori), Fabio Stucchi (batteria e percussioni). Aggiunti in alcuni brani appaiono Omar Pedrini ai cori, Enrico Ghedi alle tastiere (entrambi dei Timoria), Moreno Zaghi alla chitarra elettrica in Vado Dove Voglio e Scrivo ancora una canzone, Tommaso Leddi degli Stormy Six al violino in Se, Raffaelo Paves (batteria, percussioni), Alex Loggia alla chitarra elettrica in Non dormire e in Ritorna e Johnny Flagello alla chitarra elettrica in Un po’ malato.
fANTASMI ha (aveva) il compito di condensare l’energia elettrica del gruppo e collocare insieme le coerenti visioni di una formazione assai attenta e scrupolosa alla scrittura di nuovi brani (siamo a fine anni ‘90). Per una serie di imprevisti il disco non uscì allora e soltanto ora abbiamo modo di ascoltarlo. fANTASMI ha ripreso forma, è stato rielaborato con un sound spettacolare anticipato da Cosa Resta pubblicato nel 2020 come singolo. I Settore Out in Cosa Resta e nell’intero album fANTASMI ci deliziano con un sound ben articolato, profondo nelle sue tematiche, una solidissima costruzione ritmica, energica ed incisiva, chitarre graffianti e il gusto e il rispetto per la forma delle canzoni. Il tutto è frutto sicuramente di un personalissimo percorso di ricerca e composizione. Difficile scoprire in quale direzione stia andando oggi il cosiddetto rock italiano, esploso in mille direzioni ed altrettante contaminazioni per poi ritornare al punto di partenza impossibilitato a non ripetersi.
I Settore Out si ritagliano il loro spazio e fANTASMI è un disco (arrangiamenti a parte) che sta bene di suo nel vasto panorama odierno. fANTASMI (con la effe minuscola) esce in una elegante confezione cartonata con un libretto di 16 pagine a colori e i testi allegati. Un’esplosione di richiami chitarristici di pura matrice americana (dal Paisley Underground a Bruce Springsteen), l’elettronica che guasta e sporca un po’ il sound, il rock americano sempre in auge e con un pizzico di melodia all’italiana e nella voce di Evasio Muraro. Una sfrontata predilezione per rock e melodia che prende spunto dall’America “alternativa” del prima e dopo l’esplosione di Seattle.
In fANTASMI emerge l’esigenza di una lotta per esprimere desideri, speranze, una ricerca di senso, personale e sociale. Quotidianità e mondo del lavoro rappresentano, da sempre, il fulcro attorno al quale gira il percorso artistico di Evasio Muraro e lo è lo stesso per i Settore Out. Tra i pezzi più riusciti l’iniziale Cosa Resta, Un po’ malato (Italia di Mille Lourdes) dalle sonorità quasi pop e testo nonsense tratto da uno scritto di Matteo Moder e dove si parla di ciechi, muti, poveri, moribondi, Se (con il testo liberamente ispirato da uno scritto di Stefano “Edda” Rampoldi cantante dei Ritmo Tribale) con la partecipazione al violino di Tommaso Leddi perfetta sia nel suono delle chitarre sia negli arrangiamenti e probabilmente il pezzo migliore dell’intero album. Segue Scrivo ancora una canzone (da un’ispirazione di vari testi del livornese Piero Ciampi e un’interpretazione da rock industriale) e la finale Genova e Livorno. All’interno la foto del gruppo (a quartetto) scattata da Guido Harari.

Ebbene sì, torna, ritorna una delle migliori band della scena rock italiana: Settore Out. Ballate urbane, ballate nostrane, suoni elettrici potenti ed espressivi, attitudini stradaiole per un disco ancora attuale che non sente il trascorrere del tempo e si ascolta con estrema intensità.
Tracklist:
01. Cosa Resta
02. Un po’ malato (Italia di 1000 Lourdes)
03. Soli
04. Ritorna
05. Se
06. Tutto il mondo brucia
07. Non dormire
08. Vado dove voglio
09. Scrivo ancora una canzone
10. Ti raggiungerò
11. Genova e Livorno
DISCOGRAFIA SETTORE OUT – CASSETTA – MINI- ALBUM LIVE
Un grido nel cielo (senza etichetta) (1988) Con 6 brani in totale e Un Grido nel cielo in tre versioni differenti. Venduta allegata alla fanzine Road To Ruin N°88.
DISCOGRAFIA SINGOLI
Iceberg / Uomini Di Frontiera (autoprodotto) (1986) Prodotto da Marco Denti (poi nella rivista Mucchio Selvaggio)
Ragazzo di strada / Gente (Tramite) (1988)
Un’Altra Volta / Quello Che Resta (1990) (flexi-single allegato al N° 29 della rivista Urlo)
Elettriko Girotondo (Polygram) (1993) (brano tratto dall’album Il rumore delle Idee. Singolo promozionale con Elettriko Girotondo dei Settore Out sulla facciata A e Penso Positivo di Jovanotti sulla facciata B.
Andare Camminare Lavorare (Black Out / Polygram (1993) (CD singolo, un unico brano. Edizioni Musicali BMG Ariola. Arrangiamenti: Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli. Tratto dall’album Il rumore delle Idee).
Cosa Resta (2020) (singolo digitale)
Se (2020) (secondo singolo digitale)
DISCOGRAFIA E.P.
Città (autoprodotto) (1987) Contenente quattro canzoni: Impero, Città, Senza Bandiere, Ombra nella notte prodotto da Mauro Zambellini con la copertina ad opera del compianto Stefano Ronzani (Mucchio Selvaggio). In Città appare l’armonica di Fabio Treves a caratterizzare la parte finale del brano.
DISCOGRAFIA COMPILATION – ARTISTI VARI
Rockbeef (Tramite) (1988) Con il loro contributo a questa raccolta live. I Settore Out appaiono con la versione in studio di Un Grido nel Cielo.
Un Mucchio di Rock (1994) (con cassetta allegata al N°192 della rivista Il Mucchio Selvaggio, I Settore Out compaiono con Andare Camminare Lavorare, Polygram)
Materiale resistente 1945-1995 (I Dischi del Mulo) (1995) Una compilation composta da riletture di canti partigiani con i Settore Out nel brano Amore ribelle. E con la partecipazione di Gang, Skiantos, Lou Dalfin, C.S.I., Ustamamo, Yo Yo Mundi, Disciplinatha, Marlene Kuntz, Modena City Ramblers ed altri.
Inciampando (Interbeat / Deltavideo) (2002) Con il brano dei Settore Out Una Donna Su Un Milione, incluso nell’album Inciampando, pubblicato dalla Interbeat con distribuzione Deltavideo. Inciampando è un album prodotto da Giuseppe De Grassi che raccoglie una parte delle esibizioni tenute nel 1995 al Teatro Brancaccio di Roma il 18 dicembre in una serata omaggio a Piero Ciampi.
DISCOGRAFIA LP/ CD
Un’altra volta (Diva) (1990)
Il rumore delle idee (Black Out / Polygram) (1993)
fANTASMI (Fragile Dischi) (2020)
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