R E C E N S I O N E


Recensione di Aldo Del Noce

La discografia del bassista-fantasista Lorenzo Feliciati inizia a farsi pingue e non ne era sfuggito, piuttosto recentemente, un album co-condotto col percussionista eminente Michele Rabbia, ove si esplicitavano versatilità ed attitudine al coinvolgimento di comprimari d’elevato profilo indipendente.

La regola dell’arruolamento d’eccellenza, così come dell’eclettismo di stile, non viene meno nel presente Fake, concepito ora in tandem col tastierista e produttore belga Dominique Vantomme, di formazione jazz-blues quindi fortemente espanso verso stilemi ‘open’, e alquanto investito recentemente nel trio elettroacustico Root, laddove ricorderemo, quanto all’artista di residenza milanese, il suo profilo di bassista coniugato ad una versatile attività di produttore e curatore di ripresa sonora.

La nuova produzione è ancora una volta giocata su svariati filoni stilistici, connettendosi nelle premesse (anche) ad un contesto jazz, di riconoscibilità non troppo immediata nell’identikit formale d’insieme. “Non considero “Fake” molto ‘jazz’ in effetti” – secondo le parole da noi raccolte da Feliciati: “più che jazz, riesce elettronico e trasversale; sicuramente non espone strutture armoniche e ritmiche tipiche del jazz, che è invece inteso sicuramente come ricerca e soprattutto come avventura”.
Tale connotazione è, peraltro, tutt’altro che assente o pretestuosa, se ci s’immerge nelle atmosfere dilatate della fascinosa e notturna Point Two, segnate dai lampi d’ottone di un ispirato Cuong Vu, e certo non poco dallo strutturato assetto fusion del basso di Feliciati; il dotato solista vietnamita contribuisce a più di metà del programma e lo ritroviamo nelle due tracks precedenti (Bushideuse e Nightly Business Report), la prima dominata da una impulsività ritmica pervasiva quanto aliena, la seconda di affine carattere ma in parte connessa a certi aspetti del mondo di Nils Petter Molvær; caratteri in parte propri anche della penultima Sun Day, ove il trombettista condivide presenza con l’effettismo elettroacustico di Eraldo Bernocchi, entro atmosfere generali che ci riconducono verso una concezione d’antan del sound futuribile.
Il cameo di DJ Skizo alla manipolazione dei vinili amplifica lo spettro fonico nella conclusiva Fake or Not, tra i passaggi di clima più impersonale del lavoro, assimilabile ad un’inquietante musica d’ambiente in uno scenario metropolitano di clima cyber-punk, impreziosita dalla smaltate tastiere dei due co-autori, riconnettendosi per carattere del brano d’apertura Clear Blue Sky, di pulsante astrattismo.

Eclettico progetto che esibisce molti camaleontici personaggi, Fake, in altre parole, è una musica originale al cento per cento, non vincolata da alcun reale confine musicale, fresca dal concepimento al completamento e che immergerà immediatamente qualsiasi ascoltatore nel suo suono profondo” secondo le assertive note di presentazione; o in buona sostanza abbiamo a che fare con un programma di spirito crossover utilmente declinato su più voci, non destinato ad un qualsiasi uditorio, ma che fornirà almeno un fruibile aggiornamento del concetto di fusion contemporanea.

Lorenzo Feliciati & Dominique Vantomme BANDCAMP

Lorenzo Feliciati – basso, tastiere, elettroniche
Dominique Vantomme – tastiere, elettroniche

ospiti:
Cuong Vu – trombe
Eraldo Bernocchi – electro beat (in # Sun Day )
DJ Skizo – giradischi (in # Fake or Not)

Tracklist:
01. Clear Blue Sky
02. Bushideuse
03. Nightly Business Report
04. Point Two
05. Strange Times
06. Sun Day
07. Fake Or Not