C I N E M A
Articolo di Riccardo Provasi
Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza, è un documentario realizzato magistralmente, in cui l’arte di Sandro Botticelli, stella eterna del Rinascimento italiano, si fonde con l’arte cinematografica e recitativa moderna, espressamente legata alle forme espressive dell’arte performativa, grazie alla maestria del regista Marco Pianigiani.
Ci viene presentato un Botticelli differente dallo sguardo accademico classico, come un uomo ambizioso seppur sensibile, strettamente legato tanto alla filosofia quanto all’ambiente politico fiorentino, interessato alla vita, alla morte e alla bellezza. Ci viene presentato soprattutto in una veste quasi inedita, quella di grandissimo narratore.
L’opera si struttura in diversi capitoli, accompagnati dalla voce di Jessica Trinca, atti a completare una panoramica sui segreti della città di Firenze nel pieno della sua epoca d’oro, il Rinascimento, sulla figura del suo leader indiscusso, Lorenzo de’ Medici detto “il Magnifico”, del suo lato oscuro, il frate domenicano Girolamo Savonarola e infine del suo cuore, l’artista (in questo lavoro, “estremamente contemporaneo”) Sandro Botticelli.
La forza di questo prodotto, imperdibile, in sala per soli tre giorni (28,29 e 30 novembre), sta innanzitutto nel mostrare con immagini qualitativamente eccelse l’evoluzione dell’arte e della persona di Botticelli enfatizzandone le opere leggendarie, valorizzando in parallelo veri e propri tesori sconosciuti, ponendo l’attenzione sull’importanza politica dell’arte lungo tutte le epoche storiche, sul rapporto tra la dimensione intellettuale ed emozionale dell’artista e la sua produzione e sulla grandissima influenza di Sandro Botticelli e dell’arte italiana nel mondo della moda e della cultura contemporanee.

Se da una parte, tramite l’osservazione di quadri come la “Primavera”, la “Nascita di Venere”, la “Fortezza” e tantissimi altri, siamo di fronte ad un uomo estremamente sensibile, alla ricerca di un “tutto”, dall’altra ci rendiamo conto di quanto queste figure femminili siano state in grado di stregare il mondo intero e reinventarsi come icone pop globali, delle “Lady Gaga ante litteram”, dopo essere state dimenticate per secoli e riscoperte solo nel tardo XIX secolo.
Senza ombra di dubbio un progetto ambizioso e ben realizzato, a completamento di un lungo percorso incentrato sul portare la grande arte al cinema, per incantare il mondo con la grazia delle figure e della produzione di un artista eterno come Botticelli e per stimolare la riflessione sulla ricerca infinita della bellezza come ragione del mondo.

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