R E C E N S I O N E
Recensione di Claudia Losini
Christine and the Queens è lo pseudonimo dell’artista francese Héloïse Letissier, nato a Nantes. Il suo primo nome d’arte, adottato ufficialmente dal 2011 con la pubblicazione del primo EP Miséricorde, deriva da un viaggio a Londra, dove è stato ispirato dal lavoro di molti musicisti drag queen che l’hanno poi accompagnato nei suoi primi live (da qui the Queens). Christine non è l’unico pseudonimo che accompagna la produzione musica di questo artista, dal 2018 di fa chiamare prima Chris, Rahim e ora, presentato nel disco uscito questo Novembre, Redcar.
Il suo album in studio di debutto, Chaleur Humaine lo incorona a livello internazionale, in particolare col brano Christine: il suo pop elettronico è sensuale, romantico, malinconico, ricorda David Bowie, Madonna e Michael Jackson. Le canzoni parlano di genere, di amore, di pansessualità, di identità.

Chris, uscito nel 2018, fa un ulteriore passo avanti nello studio dell’avant pop con richiami espliciti agli anni 80 (Girlfriend), ma con quella venatura triste e romantica che caratterizza tutti i suoi brani (come Make some sense). Il 2020 è La vita nuova, con il singolo remixato da Populous e la bellissima e intima People I’ve been sad.
Devo confessare che ho sempre amato molto le sue canzoni per l’unione di inglese e francese, ma ancora di più ho amato Redcar les adorable étoiles, pubblicato solo in francese, che comincia con Ma bien aimèe bye bye, una canzone che sembra cantata da una diva degli anni 50. Ritornano anche le sonorità anni 80, subito, con Tu sai ce qu’il me faut, mentre dopo si spazia nell’ambient e nella sua splendida voce, che fa da padrone nel brano Memoires des ailes.
Looking for love è l’unico pezzo dal titolo inglese, e quello che dà un colpo di fianco alle atmosfere sognanti e intime che pervadono il disco. Combien de temps è trascinante, è la quintessenza della parte più sensuale di Redcar, mentre Je te vois enfin, una preghiera che si rifà a quella di Cristo sulla croce, per pregare per le persone queer che soffrono e che stanno soffrendo. È l’inizio della fine del disco, un finale da ascoltare in silenzio, con la sofferenza, la rabbia, la richiesta di essere aiutati da un’entità, da qualcuno, di porre fine alle sofferenze ed essere riconosciuti.
Come sempre questo artista di potente forza intellettuale ed emotiva riesce a farci sognare, a farci amare, a farci empatizzare.
Tracklist:
01. Ma bien aimée bye bye (4:31)
02. Tu sais ce qu’il me faut (4:46)
03. La chanson du chevalier (3:37)
04. Rien dire (3:02)
05. La clairefontaine (3:15)
06. Les étoiles (3:19)
07. Mémoire des ailes (2:38)
08. Looking for love (3:15)
09. My birdman (4:20)
10. Combien de temps (8:31)
11. Je te vois enfin (3:26)
12. Angelus (4:41)
13. Les âmes amantes (3:48)
Photo © Gaëlle Beri
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