Articolo e immagini sonore di Roberto Bianchi
Sabato 8 dicembre, arrivo quasi per caso all’1&35circa di Cantù, molte alternative per la serata, ma l’istinto mi porta nel posto giusto. Sarà il caso, saranno le false coincidenze, chissa!
Il palco aspetta i Gospel Book Revisited, jam-band di Torino che propone una dirompente miscela di rock, blues, soul e funky. Seduto in prima linea mi sento in colpa per aver trascurato la loro musica fino ad oggi, imperdonabile peccato! Nell’attesa cerco di assorbire informazioni dagli amici presenti, che dicono un gran bene di loro. Qualcuno si aspetta una serata natalizia di Gospel, ma si dovrà ricredere: l’Evangelario sarà stravolto, profondamente rivisitato.
I GBR sono Umberto Poli (chitarre, cigar box e voce), Camilla Maina (voce e viola), Gianfranco Nasso (basso) e Samuel Napoli (batteria), suonano insieme dal 2014 e hanno pubblicato due interessanti dischi: Won’t You Keep Me Wild del 2017 (qui potete leggere la recensione) e il recente Stay Wild, eccellente live che evidenzia le qualità dei musicisti “on stage”.
La voce di Camilla incanta subito, la ragazza ha ventuno anni, ma esibisce una sorprendente maturità; la sezione ritmica è precisa, incisiva, trascinante; le chitarre di Umberto sono raffinate, taglienti, vicine alla tradizione e, nel contempo, proiettate verso il futuro. Il grunge della band ci trasporta in un’atmosfera ipnotica: richiami zeppeliniani, blues del delta, coinvolgente soul, incalzante funky, momenti rarefatti, tradizione e un pizzico di follia.
La set list è importante, complessa, intrigante: Include classici come I Just Want To Make Love To You di Willie Dixon, When The Levee Breaks, dei Led Zeppelin, If I’m Luck Might Get Picked Up di Betty Davis.
I brani originali dei GBR brillano di luce propria: Keep Me Wild è pura energia, Mary And The Fool una delicata e avvolgente ballata; gli inediti sono attrattive invitanti, che ci indirizzano verso le future pubblicazioni.
Il pubblico apprezza, si lascia trasportare, è parte integrante della magia che si conclude in bellezza, con una coinvolgente versione a cappella di Roll Jordan Roll, uno splendido omaggio alla tradizione.
Complimenti ragazzi, è fantastico essere sorpresi!
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