Articolo di Antonio Spanò Greco

I Gospel Book Revisited sono una jamband nata a Torino nel 2014. Suona blues declinato in varie gradazioni di rock al seguito di una voce soul. Won’t You Keep Me Wild? è l’esordio su disco. Così scrivono sul loro sito. Sintesi perfetta per presentare i cinque brani che compongono la loro opera prima composta da tre cover e due inediti.

Quello che colpisce al primo ascolto è la grande energia e compattezza della loro proposta, la sicurezza e l’amalgama dei quattro componenti che riescono a sorprenderci nella rilettura in chiave moderna di classici del blues e a stupirci nei due brani che portano la loro firma. Camilla Maina alla voce, Umberto Poli alle chitarre, Gianfranco Nasso al basso e Samuel Napoli alla batteria creano un sound in cui le influenze dei singoli componenti si fondono alla meraviglia: Camilla è l’anima gospel, Umberto l’anima rock, Gianfranco l’anima funk e Samuel l’anima progressive.

Il mini cd, o ep, come si diceva una volta, si apre con un classico: quel I just want to make love to you del grande Willie Dixon che è stata oggetto di numerose reinterpretazioni da parte di artisti dalle svariate influenze musicali. Qui i GBR ne forniscono una versione rock, incandescente in cui l’ospite Dave Moretti all’armonica contribuisce a rendere il tutto ancora più caldo e intenso. Segue l’inedito Keep me wild, suono scarno, riff ossessivo molto più rock del precedente, quasi alla maniera di Chrissie Hynde, nel brano successivo la bellissima voce soul di Camilla si esprime reinterpretando Clean up women cantata da Betty Wright e composta dal duo Clarence Reid e Willie Clarke, anch’essi noti musicisti americani in ambito soul e rhythm and blues. Non tutti invece conoscono Leo “Bud” Welch autore del quarto brano I don’t know her name (di cui la cantante in una intervista dice di essere rimasta fulminata fin dal primo ascolto), qui rivisitato e stravolto fino a renderlo quasi irriconoscibile, da garage band. Chiude il cd la lenta e affascinante Mary and the fool dove la voce di Camilla e la chitarra psichedelica di Umberto creano un sound caldo e coinvolgente.

Maurizio Spandre all’Hammond è l’altro ospite in questo cd insieme a Daniela Dimopoli alla voce mentre l’intera opera è dedicata alle stupende voci femminili di Etta James, Aretha Franklin, Tina Turner, Chaka Khan e molte altre che hanno influenzato e ispirato la loro musica. Non resta che applaudire, sostenere e incoraggiare questo quartetto che mi ha piacevolmente sorpreso. Prestate un orecchio, anzi due, anche voi!