Articolo di Fabio Baietti
Inesorabile, Giulio Casale
Riesce a trasformarsi metaforicamente nel vento forte che soffia Poesia e Suoni.
Sentivo il bisogno di un suo ritorno alla “forma canzone”, plaudendo da 23 anni alle sue camaleontiche, poliedriche capacità di elargire copiosamente emozioni.
La sequenza centrale Un Minuto e Sono Corpo mi lascia tramortito. Provate a togliere il tappeto sonoro alla prima e vi troverete in platea ad ascoltare il Casale affermato Attore, affascinati dal declamare il luogo dove “bellezza è stare”. La seconda è inno alla “fisicità”, nei versi e nei suoni “estra-nei”, nelle immagini indelebili di una voce che diventa corpo, carnale trait d’union tra palco e pubblico.
L’uso sapiente della parola, dell’ossimoro e della metafora, spiazzante d’acchito ma già assimilato all’incedere degli ascolti. Coscienza c è invettiva a troppi “profili anonimi”, sicuri del loro cosmico vuoto e goffamente impreparati al confronto critico mentre applicano impavidi “creme occhi e per mani”. Un giorno storico rilancia e sbanca il tavolo. La “nostalgia del presente” di chi, intriso di spocchia e boria, riesce a guadagnare il premio di “persona meno rilevante dell’anno”. Una canzone in cui parole inusuali all’insulso, misero vocabolario quotidiano vengono plasmate al fluire impetuoso dell’ascolto.
Roger sembra quasi invidioso di non far parte di questa “élite” in contromano. Il suo “trip advice” è il bigino “pop” della miseria culturale che diventa possesso di beni e delle troppe menti acritiche, osannanti proprio chi potrebbe essere “allergico alla gente” …papapapapa… pezzo irresistibile!
Prima e dopo la poetica invettiva, ritroviamo temi “intimi”, anime femminili pregne di travagli, il periglioso viaggio dell’uomo tra Presenza, Mancanza ed Assenza.
Soltanto un video e Non ci sarò stabiliscono da subito queste coordinate, tra la genialità dell’orrore e la perduta progettualità della vita, nei piccoli gesti di attenzione negati che portano dritti al rimpianto e al pentimento.
Bice è l'(anti)eroina per eccellenza, spiazzata, confusa ma consapevole di un disordine interiore che richiede “pazienza certosina” per essere risolto. Figura in controluce che sta perdendo colore, indecisa se spiccare il volo o a farsi lacerare da un nuovo amore.
Ammirarti infinita e Tutto cadeva non sono certo pezzi messi lì a caso. Della prima, mi piace il tono placido delle strofe che muta nell’incedere crescente del “ritornello”, chiudi gli occhi e rivedi Estremo tendere le mani, piegare il capo, flettere il corpo e rinchiudersi in esso, nell’etereo finale. La seconda ha un testo a dir poco “visionario”, degno erede di metamorfosi del sogno ed alterazioni del risveglio, con i lividi al posto dei tagli…
Resto io chiude il cerchio, in equilibrio tra forze uguali e contrarie, ancora in piedi dopo quasi due decenni dominati dai troppi inganni che molti hanno accettato, la colonna sonora fatta di musica consolatoria e di idiozie assortite. La speranza nella Bellezza, frutto di integrità morale ed artistica.
Perché in Le nostre PMI (incisiva bonus track su vinile) sei pienamente giustificato se non sai quale Signor G tu stia ascoltando. Cambiano i tempi e le apparenze, i tagli di capelli ed i musicisti, le luci, ancora una volta.
Continua l’Artista a conficcare grande Musica nel cervello e nell’anima di chi lo ascolta.
Inesorabile Giulio Casale
Tracklist:
01. soltanto un video (l’orrore)
02. non ci sarò (vivrò per sempre)
03. coscienza c (vivere dovrebbe costare meno)
04. scolorando Bice (no, di nuovo no)
05. un minuto (dove bellezza è stare)
06. sono corpo (perché io innanzitutto sono corpo)
07. un giorno storico (la persona meno rilevante)
08. Roger trip advice (di noi altri, sì)
09. ammirarti infinita (la tua sola verità è sperimentare amore)
10. tutto cadeva (senza lividi nessuno s’illumina)
11. resto io (embè?)
bonus track
12. fammi sperare ancora (facci ballare)
13. le nostre PMI (qualcuno le canti)
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