Articolo di Cristiano Carenzi

Oggi, 25 Gennaio, esce il nuovo disco di Franco126. Sono passati ormai più di 2 anni da quando uscì la prima polaroid con Carl Brave, progetto che una volta reso più uniforme li portò velocemente ad un pubblico molto ampio. Nel frattempo Carl ha fatto un altro disco e il repack di quest’ultimo mentre Franco si è preso più tempo per portare a termine il progetto in singolo. Non ha corso il rischio di fare un album che risultasse quasi frettoloso come a mio parere è stato “Notti Brave”, che forse, nel tentativo di non far dimenticare il proprio nome e cavalcare l’onda del successo non ha completamente soddisfatto le aspettative.

Il disco è composto da 10 pezzi (tutti prodotti da Ceri Wax) e nonostante ciò dura più di mezz’ora dato che tutti i brani sono sopra ai tre minuti. Tra questi è inoltre presente un inedito featuring con Tommaso Paradiso.

L’album inizia con “San Siro”: un tipico brano in cui si parla di una relazione finita, come in realtà nella maggior parte dei pezzi, anche se nei suoi racconti, che spesso evocano immagini ben definite, non troviamo mai banalità. Personalmente apprezzo il modo di scrivere di Franco perché nella sua scrittura c’è sempre una malinconia disarmante che non appesantisce quasi mai l’ascolto. Si sente una immensa sincerità in quello che racconta anche se a volte sembra quasi che non dia peso alle sue parole; come se discutere di fantacalcio o di storie d’amore finite fosse un po’ la stessa cosa; come se alla fine nulla fosse troppo importante. Nel ritornello di “Brioschi” ad esempio canta “stendo le lacrime ad asciugare” con estrema tranquillità. Non so bene questo cosa significhi, magari che ormai l’amore è visto solo come uno dei tanti fattori della vita, magari che Franco non è la persona più vivace della storia. Boh, però ciò aiuta sicuramente nell’ascolto.

Il disco prosegue tutto tra questi racconti in cui ci sono episodi più felici (come “Oi Oi Oi” o “Fa lo stesso”) e alcuni meno (come “Parole Crociate” o la già edita “Frigobar”). Tra questi mi vorrei soffermare sull’ultimo singolo: “Stanza Singola” con Tommaso Paradiso, possiamo dire quello che vogliamo; l’indie è morto, non è più quello di “Thegiornalisti vol.1” però non si può affermare che scriva male, anzi la sua strofa in questo brano è davvero azzeccata oltre che scritta bene. Quando inizia a cantare ho provato un sospiro di sollievo, pensando che in fondo non sia mai cambiato nulla. Ma tra tutte le canzoni quella che mi è piaciuta di più è l’ultima, che è anche l’unica che si stacca dalla tematica descritta prima. In “Ieri l’altro” non si parla di un amore con una donna che ormai è finito ma della morte di un caro amico, in questo caso di Gordo, membro fondatore della 126 (crew a cui appartiene Franco insieme a Carl, Ketama126, Pretty Solero e altri). Il testo è un tipico esempio di Storytelling ed è sicuramente il brano scritto meglio nel disco, in cui si affronta la sofferenza con tutte le sue sfaccettature: il ricordo (“mi suona in testa la tua risata”) la domanda e la sua ipotetica risposta sul perché di tale dramma (“Certe cose non so spiegarle, forse Dio era girato di spalle”), il rischio di perdere la memoria di ciò che è stato (“Mi sembra di rivedere i dettagli, ma il tempo aggiunge falsi ricordi”). L’ultimo fattore lo descrive benissimo anche Mario Calabresi parlando della morte del padre nel libro “Spingendo la notte più in là”, nel quale spiega di aver messo i ricordi di suo padre in un cassetto mentale perché a furia di rivederli perdevano l’autenticità iniziale.

L’ultima osservazione vorrei farla sulle produzioni di Ceri Wax nelle quali ho trovato un aspetto positivo e uno negativo: quello positivo è che essendo prodotto tutto da lui il progetto assume una ottima uniformità e che dopo questo lavoro e “Regardez Moi” ha dato una struttura definita alle sue produzioni che sono riconoscibili (un po’ come con Giorgio Poi, che se un brano lo produce lui te ne accorgi subito). Ciò però porta anche all’aspetto negativo, ovvero che il disco (in alcuni brani in particolare) suona davvero troppo simile ai brani di Frah Quintale e ciò potrebbe introdurre un sostanziale futuro problema per l’itpop. Data l’enorme quantità di produzioni che vengono pubblicate, il suono rischia di risultare sempre simile e di uniformarsi troppo, non ci resta che sperare che ciò non accada. In conclusione Franco ha dato vita ad un ottimo disco, scritto bene, che risulta uniforme e che non rischia di finire nel dimenticatoio nel giro di pochi giorni.

Tracklist:
01. San Siro
02. Stanza Singola feat. Tommaso Paradiso
03. Brioschi
04. Fa Lo Stesso
05. Parole Crociate
06. Nuvole Di Drago
07. Frigobar
08. OiOi
09. Vabbè
10. Ieri L’altro