R E C E N S I O N E
Articolo di Cinzia D’Agostino
Esistono dinamiche strane in Italia. Abbiamo avuto grandissimi gruppi che, cantando in italiano, hanno fatto davvero storia, così come abbiamo musicisti considerati “indie” che eseguono pezzi leggermente meno “commerciali” ma abbastanza da meritarsi la radio e un po’ di popolarità. Poi ci sono quei gruppi che nascono in silenzio e che sono tutto tranne che in linea con il filone underground nazionale, a cominciare dalla lingua. Sì, perché se hai una band composta da italiani e canti in inglese qui non ti considera nessuno. Invece il nostro paese ci ha offerto negli ultimi anni musicisti davvero talentosi, capaci di andare oltre, di comunicare attraverso la propria musica e sì, utilizzando l’inglese, la lingua più musicale del pianeta. E’ semplicemente una scelta stilistica, la famosa libertà di espressione dell’arte che tanto andiamo a predicare.
Ecco, tra questa frangia di personalità del nostro panorama musicale, si collocano anche i Jennifer Gentle. L’omonimo album è uscito per La Tempesta il 4 Ottobre 2019 e se non li avete mai ascoltati è ora di iniziare!
Si formano a Padova nel 1999 ed il primo album I am you are è datato 2001. In pochi anni, con il loro stile psichedelico spesso accostato ai primi Pink Floyd, iniziano a destare interesse negli Stati Uniti dove conquistano la famosa etichetta Sub Pop che tutti noi ricordiamo negli anni del grunge dei Nirvana, dominando palchi importanti americani e riscuotendo grande successo. Per anni l’anima della band, Marco Fasolo, si butta a capofitto in progetti in ogni direzione stilistica, collaborando con artisti internazionali quali Jarvis Coker e Steve Wynn dei Dream Syndacate, oltre a perfezionare l’attività di produttore in Italia con Verdena, Bud Spencer Blues Explosion e I hate my Village. Dopo nove anni, si rimette al lavoro nei Jennifer Gentle e crea questo nuovo, stupefacente album.
Mi immagino Marco al lavoro come un maniaco della perfezione che trascorre giorni, mesi, notti a studiare sonorità che lo convincano pienamente, che traducano in musica l’immagine che ha in testa. Ascoltando questo disco avverto in ogni pezzo una vera e propria rappresentazione, come se la musica creasse il miracolo dell’incarnazione. Con l’ascolto si ha la percezione che le note si materializzino in immagini, come scene di un film.
Un brano come “Spectrum” sembrerebbe composto per Dario Argento, “Love You Joe” mi ha fatto immaginare una vecchia pellicola anni ’60 in bianco e nero con giovani che danzano in qualche balera; ma quasi tutto l’album è cosparso da un’anima squisitamente cinematografica, molti pezzi potrebbero essere potenziali colonne sonore di film.
Il fascino di questo disco è la straordinaria varietà di tensioni che riesce a trasmettere. E’ un alternarsi di atmosfere “easy”, talvolta incantate, che hanno la capacità di tramutarsi in cupe e sperimentali. L’album è un perfetto equilibrio tra le sonorità sognanti di “Just Because” e i ritornelli allegri di “Beautiful Girl”, per poi scorrere dal funk giocoso di “Guilty” fino all’oscuro stile Bauhaus di “Temptation”.
Sarebbe restrittivo considerarli semplicemente psichedelici perché la loro combinazione perfetta contiene anche pop-rock, punk, funk, surf, garage, senza comunque mai abbandonare il legame indissolubile con Syd Barrett. L’ascolto di “Jennifer Gentle” è un vero e proprio viaggio, eclettico e surreale, di immagini straordinarie e suoni improbabili, è lo scorrere imprevedibile di differenti sequenze, di sole e di tempesta, dove la musica trova però la sua collocazione in una dimensione senza tempo.
Tracklist:
01. Oscuro
02. Just because
03. Beautiful girl
04. Love you Joe!
05. Temptation
06. Guilty
07. Argento
08. Only in Heaven
09. Do you hear me now?
10. You know why
11. What in the world
12. More than ever
13. My inner self
14. Swine herd
15. Spectrum
16. Where are you
17. Theme
Marco Fasolo – vocals, electric & acoustic guitars, bass, lap steel, Hammond organ, piano, drums and percussion
Diego Dal Bon – drums & percussion
Carlo Maria Toller – piano
Luca Moresco, Glauco Benedetti, Sergio Gonzo – brass
Federico Zaltron, Piero Bonato, Francesca Pretto – strings
Daniela Savoldi – cello solo on “Only in Heaven”
Alessio Lonati, Bruno Barcella, Julia Bardo – hand claps
Julian Fasolo – screaming voice on “Swine Herd”
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