L I V E – R E P O R T


Articolo di Angela Todaro

Continua il tour de I mortali, ultimo lavoro a quattro mani dei cantautori siciliani Antonio Di Martino e Lorenzo Urciullo (in arte Colapesce), album pubblicato a giugno e anticipato dai diversi singoli, tra cui Luna araba, realizzato con la collaborazione di Carmen Consoli.
Il tour approda finalmente proprio in Sicilia, la data finale ci porta nella suggestiva atmosfera di Villa Bellini, nel cuore di Catania, per la rassegna Festival sotto il Vulcano. Purtroppo il clima non è dei migliori ma nonostante il forte vento e le basse temperature… show must go on.
Alle 21:30 finalmente le sedie si riempiono, si spengono le luci ed il palcoscenico prende vita. Un allestimento molto semplice, pochi strumenti ed al centro del palco, su un rialzo, una “palla argentata” a voler rappresentare la luna piena, elemento che ritroviamo spesso nel disco.

Ad aprire la serata il cantautore siracusano Marco Castello che non avevo mai visto dal vivo, pur avendo sentito qualcosa distrattamente su spotify. Un ragazzo semplice, con la chitarra acustica, su uno sgabello inizia ad intonare le sue “proposte” aprendo con Cicciona fino ad arrivare a Torpi. Anche se i titoli, non vi nascondo, al momento mi lasciano abbastanza perplessa, mi abbandono all’ascolto e ritrovo non solo delle piacevolissime melodie ma anche dei testi diretti che portano lo spettatore a riflettere attraverso una sana ironia.
Alle 22 è il momento dell’arrivo dei tanto attesi Di Martino e Colapesce che per l’occasione, hanno nuovamente ri-arrangiato i loro pezzi proprio in vista di questo tour (essendo stato cancellato quello nei teatri) aggiungendo una terza presenza, il polistrumentista e produttore KWSK Ningia.
Si comincia con Adolescenza Nera e la mia attenzione ricade sull’abbagliamento, in pantalone rosa con giacca azzurra Antonio, viceversa Lorenzo. Le prime cose che mi vengono in mente sono i colori del Palermo (rosa) e del Siracusa (azzurro), colori che rappresentano anche la Sicilia. Si prosegue e si passa a Cicale, dove i due interpretano la canzone quasi fosse uno sketch teatrale, per altro molto divertente e in cui alla fine si scambiano la giacca. Senza sosta si continua sulle note di Raramente, Il prossimo semestre, L’ultimo giorno. Quando parte Luna araba, la gente inizia finalmente a riscaldarsi e ad intonare con loro il testo della canzone, che si conclude tra gli applausi e i complimenti da parte dei presenti.


Arriva il momento dedicato alle “Hit” che i due reinterpretano insieme e dall’attacco non può essere che Satellite, il pubblico finalmente carico si lascia trascinare, il freddo diventa calore, mani e corpi ondulano seguendo le melodie. È il momento di Antonio con I Calendari, fantastico brano interpretato nell’originale con Cristina Donà. Torna Lorenzo con Totale, segue Non siamo gli alberi e la folla è ormai rapita. Colapesce conquista il centro palco e presenta una quarta componente, Giulia Emma Russo, violinista che si unirà a loro per i pezzi Ti attraverso e Noia Mortale. Siamo quasi alla fine e si visita Agrigento sulle note di Majorana. Con gran sorpresa poi non posso che distinguere sin da subito le note de L’Animale del Maestro Franco Battiato, interpretazione da brividi (e non di certo per il freddo!). Un omaggio a colui che è stato e che sempre sarà il punto di riferimento di un certo stile di cantautorato e che ha saputo lasciare una scia soprattutto negli artisti siciliani (vedi Consoli, Mario Venuti, ecc.) Anche Lorenzo ed Antonio sono figli di quella linea che trae ispirazione proprio dal Maestro. Con quest’ultima dedica si chiude il concerto. Passano pochi minuti con la folla che esulta, i nostri protagonisti ritornano in scena per gli ultimi pezzi, Restiamo in casa e due singoli dedicati all’amore tratti da “Afrodite” di Dimartino. La scena si conclude con entrambi che prendono la palla, la portano al centro, si nascondano dietro di lei e, mentre le luci si abbassano, si eclissano fuori dal palco per l’ultima volta, tra applausi fragorosi.
A parte alcune evidenti sbavature durante la serata, complessivamente lo spettacolo è stato semplice e diretto. L’apoteosi è stata l’esecuzione de L’Animale. Per me che son siciliana, vedere a Catania il concerto di due cantautori che seguo sin dagli albori, è stata un’emozione fortissima.