R E C E N S I O N E
Recensione di Francesca Marchesini
We can see in the dark with our sunset sigh
We can lay in the dusk and keeping bright, bright, bright
(The Antlers, Solstice, 2021)
L’esperienza umana nella sua più totale veridicità. È questo che la band newyorkese The Antlers vuole rivelare con Green To Gold, il suo sesto lavoro in studio. L’album viene pubblicato dopo una “pausa creativa” di ben sette anni e i fan del gruppo non possono che accoglierlo con gioia… ma anche con tanto stupore. Il polistrumentista Peter Silberman (anche voce e testi) e il batterista Michael Lerner, con questa nuova opera, si allontanano dal concept mitologico e le ritmiche ansiose presenti in tutta la precedente discografia; in questo sesto lavoro, lo stile di composizione – sia lirica che musicale – appare più intimo e sereno.

L’album Green To Gold si apre sulla traccia strumentale Strawflower; l’indie rock si avvolge in un mantello folk e queste sonorità abbracciano tutto il disco. Si prosegue con Wheels Roll Home e Solstice, singoli che parlano del ritrovare la luce dopo aver vissuto nell’oscurità. Con Stubborn Man la voce di Silberman risulta più calda, una riflessione sulla difficoltà che si riscontra nel migliorare la propria condizione; questo aspetto si ritrova anche nel singolo It Is What It Is. Il testo di Just One Sec è il risultato di una sessione di meditazione, nasce dal praticare il mutuo perdono fra persone che si conoscono da tempo, ma si trovano incastrate nella reputazione che deriva dai lori errori passati. Seguono le due tracce più lunghe dell’album, Volunteer e la title track, che racchiudo l’essenza rassicurante dell’album e si riavvicinano al sound un po’ più elettronico e tipico dei The Antlers. L’epilogo dell’album, al pari del suo prologo, è una traccia strumentale (Equinox) che racchiude l’essenza musicale dell’LP; la chiusura del disco è anticipata dal brano Porchlight, un’amorevole dedica a chi ci fa sentire a casa.
Il piacere che si ricava dall’ascolto di Green To Gold e, soprattutto, la serenità che trasmette, sono aspetti che traspaiono anche a livello visivo; il videoclip dei singoli Wheels Roll Home, It Is What It Is, Solstice e Just One Sec, che hanno anticipato l’uscita del disco, rimandano a scenari luminosi e bucolici. Il frontman Peter Silberman, parlando della componente visiva evocata dalle sue liriche, ha dichiarato che, con questo LP, ha voluto abbandonare gli elementi grotteschi tipici dei suoi testi per concentrarsi sull’emotività. In un parallelo con il cinema di David Lynch, che Silberman afferma essere una delle fonti d’ispirazione principali, il nuovo disco dei The Antlers è l’equivalente del lungometraggio Una storia vera.
Tracklist:
01. Strawflower
02. Wheels Roll Home
03. Solstice
04. Stubborn Man
05. Just One Sec
06. It Is What It Is
07. Volunteer
08. Green To Gold
09. Porchlight
10. Equinox
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