R E C E N S I O N E


Recensione di Simone Catena

Ritorno sulle scene per il duo graffiante The Black Keys, che sulle ali energiche e sabbiose del blues proveniente dal Mississipi, affacciano di nuovo la testa sul mondo discografico carico di vibrazioni infinite. Il progetto si forma in Ohio nel 2001 dalla mente visionaria di due musicisti formidabili, come Dan Auerbach e Patrick Carney. Il sound alternative rock si spalma su tutto il loro percorso, con una grinta incendiaria e ad ogni passaggio le sonorità subiscono un mutamento geniale, iniziando dal garage punk a tinte indie rock, fino a ritmi più commerciali, soprattutto nel loro disco di maggior successo a livello internazionale El Camino del 2011, che li lancia anche in radio. Il loro decimo album Delta Kream prodotto per l’etichetta americana NoneSuch Records, affonda le radici nelle terre desolate e mistiche del blues, tornando indietro nel tempo nella loro adolescenza. Il primo singolo rilasciato Crawling Kingsnake apre questo lavoro, segnando un netto cambiamento in fase di registrazione, con l’inventiva del duo sempre in primo piano e con una grande padronanza del suono. Nel videoclip diretto da Tim Hardiman viene illustrato il viaggio di una vita intera, cullando le onde sonore del Delta Blues, il movimento per una generazione intera nato a cavallo degli anni 20, con larghe vedute e un ampio spazio personale all’interno delle sue composizioni…

Andando in ordine, analizziamo la struttura di questa ennesima fatica. Dopo l’apertura di Crawling Kingsnake e il suo mondo ruvido immerso nel deserto, la voce di Dan si presenta con il massimo del suo splendore per un groove prezioso da brividi. Segue Louise un brano amplificato in modo eccellente dalla ritmica di spessore, studiata al metronomo da Patrick. Sulle note corpose della chitarra, il suo giro ripetitivo conclude la traccia. Poor Boy a Long Way From Home invece è un tipico salto nel blues d’avanguardia stile Credence Clearwater Revival, con un timbro speciale e orecchiabile, i continui cambi di tempo e leggeri soli di chitarra aumentano il valore del brano. Mentre su Stay All Night rallentiamo la corsa per la prima ballata delicata, con una linea vocale struggente che si incastra a dovere sull’arpeggio sensibile.

Going Down South ci porta indietro nel tempo, nelle prime composizioni della band. Qui gli esperimenti inseriti nella voce stile falsetto, sono una delle tante tecniche mescolate alla cultura musicale di questi monumentali musicisti. Il brano scorre leggero come una pellicola western, per un grande gusto ricercato e importante. Spostando l’orecchio nel mezzo di questo disco troviamo due opere particolari come Coal Black Mattie e Do the Romp che abbandonano la delicatezza e innalzano dei ritmi martellanti, sopra un tappeto sporco e delizioso. Notiamo anche con grande attenzione le innumerevoli sonorità, che vengono stravolte per un risultato roccioso.
Proseguendo con l’album ci soffermiamo su altre due chicche. In Sad Days, Lonely Nights la distorsione fresca si incastra alla voce calda stile Joe Bonamassa degli esordi. Un brano diretto,che con il suo tempo danzante si abbandona alle sue sonorità stupende. Invece su Walk With Me l’ambiente si rilassa in modo impeccabile e viene impreziosito dalla lunga suite di chitarra di Dan, per una bomba carica di adrenalina. Verso la fine il basso corposo di Mellow Peaches corre veloce sull’organo inserito con precisione e sulle corde vocali passa tutta la qualità carismatica di questo lavoro. Chiudiamo con Come On and Go With Me un brano lento per un tramonto estivo delizioso e ipnotico.

I Black Keys sono tornati in grande stile, con un disco enorme che non fa una piega. L’omaggio sofisticato ai classici blues del passato è eccellente e la terra infuocata del Mississipi da il giusto sapore a questo album, chiudendo il suo ascolto su un limbo leggero e spensierato, senza mai annoiare.

Tracklist:
01. Crawling Kingsnake (John Lee Hooker)
02. Louise (Mississippi Fred McDowell)
03. Poor Boy A Long Way From Home (R. L. Burnside)
04. Stay All Night (Junior Kimbrough)
05. Going Down South (R. L. Burnside)
06. Coal Black Mattie (Ranie Burnette)
07. Do the Romp (Junior Kimbrough)
08. Sad Days, Lonely Nights (Junior Kimbrough)
09. Walk with Me (Junior Kimbrough)
10. Mellow Peaches (Big Joe Williams)
11. Come on and Go with Me (Junior Kimbrough)