R E C E N S I O N E
Recensione di Simone Catena
Il periodo che stiamo affrontando ha messo a dura prova tutta la scena indipendente e la musica in generale. Nonostante questo, un super trio di musicisti eccellenti non si è perso d’animo, mettendo insieme una nuova creatura dal nome Three-Layer Cake. La formazione è composta da Mike Watt al basso, Mike Bride batteria e percussioni, Brandon Seabrook chitarra e banjo. L’inventiva incredibile dalle forti vibrazioni e virtuosismi ricercati immerge la loro carriera in un gusto sofisticato, trasmessa nella diversità enorme dei generi affrontati. Il disco di debutto, Stove Top viene pubblicato dall’etichetta inglese RareNoise Records. Al suo interno troviamo tematiche punk a tinte jazz fusion, fino a toccare sonorità più intense come la no wave, il doom metal e la psichedelia cosmica. Non a caso tutto il percorso affrontato da Watt con i Minutemen influisce alla grande dentro questo nuovo progetto, per un risultato notevole.

Con l’apertura carismatica di Beatifed, Bedraggled and Bombed, il feedback sonoro sibila in sottofondo con un passaggio tecnico, dove il basso ovattato si lascia andare ai virtuosismi complessi del banjo, che vibra senza tempo nel vuoto. Segue l’esplosione carica di sentimenti e groove dal tiro no wave di Big Burner, che si presenta con una sonorità irregolare, quasi fastidiosa, in stile Captain Beefheart. Nella ritmica dissonante si crea un vortice carico di improvvisazione senza precedenti, per una composizione surreale e pazzesca. A Durable Quest invece è un pezzo che raccoglie gran parte delle sue atmosfere, avvolte nel basso magnetico di Watt e la chitarra spaziosa di Seabrook, che brilla nello spazio infinito. Mentre il glockenspiel inserito su Shepherds innalza la composizione su paradisi immersi nell’illusione. La struttura geniale si agita su un passaggio spensierato con una tempistica sporca e sognante.
Il groove graffiante della chitarra prende corpo sulle sfumature di Tiller, qui il banjo si sposa con il viaggio psichedelico della marimba di Pridee con la distorsione fuzz, che conclude la sua corsa nell’ignoto.
Verso la parte conclusiva di quest’opera ci inoltriamo nelle follie matematiche di Primary Fuel, che presenta un’infinità di suoni antichi e complicati da apprendere, sembra di ascoltare una struttura di Frank Zappa sul groove corposo di Watt a tinte blues.
Mentre su Luminous Range – Anxious Valve le melodie jazz a tinte funk prendono una strada diversa rispetto ai primi brani, lasciando uno spazio ampio all’inventiva precisa del trio. Infine il basso iniziale si cimenta in cambi sperimentali su un percorso oscuro e misterioso e l’ingresso della batteria dal ritmo danzante esplode nel suo ambiente caldo. Una delle tracce migliori di questa prima fatica. Chiudiamo il disco con l’ennesima linea di basso gonfia di tecnica per la take finale Ballad of the Gobsmacked, un’autentica bomba speciale.
Stove Top è un disco importante, con una dose massiccia di sonorità al cardiopalma. Il gusto personale del gruppo si infrange su strutture dissonanti e incredibili. Il mondo surreale in cui ci siamo svegliati non intacca per nessuna ragione le intenzioni preziose di questo collettivo.
Tracklist:
01. Beatifed, Bedraggled and Bombed
02. Big Burner
03. A Durable Quest
04. Shepherds
05. Tiller
06. Primary Fuel
07. Luminous Range – Anxious Valve
08. Ballad of the Gobsmacked
Rispondi