R E C E N S I O N E


Recensione di Francesca Marchesini

Everybody here is catching smoke, looking for the ephemeral
Riding on a yellow-bellied brown snake, sipping on hedonism

(King Gizzard & The Lizard Wizard, Catching Smoke, 2021)

A distanza di soli quattro mesi dall’uscita di L.W., gli australiani King Gizzard & The Lizard Wizard tornano a far parlare di sé rilasciando un nuovo album full lenght, il diciottesimo in undici anni di carriera: Butterfly 3000. Stu Mackenzie e compagni proseguono il viaggio attraverso le dimensioni del Multiverso – o Gizzardverso – incanalando la propria energia psichedelica in un lavoro vicino al nostalgico synth-pop.

I testi – come il sound – rivelano un’atmosfera serena e sognante, questo diciottesimo LP è, di fatto, riassumibile in pochissime parole: un trip felice. Messi da parte i testi ambientalisti e futuristi (quasi distopici) degli ultimi lavori, i King Gizzard & The Lizard Wizard si concentrano sulla descrizione del subconscio, su immagini che riflettono il desiderio di evadere dalla quotidianità. Anche questo album, come la maggior parte degli LP usciti nel 2021, cerca di raccontare gli effetti della pandemia sulle persone e sugli artisti; si passa così dal parlare dell’importanza del rapporto con l’altro (Yours e Ya Love) alla difficile relazione con il proprio io dovuta all’isolamento sociale e spirituale (Interior People), per poi arrivare a citare espressamente, anche se in modo un po’ criptico, l’annata che ha sovvertito l’ordine naturale delle cose in 2.02 Killer Year. L’attitudine New Age del gruppo non può certo essere dimenticata, la ritroviamo nei testi di Shangai e Catching Smoke dove il surreale è spesso accostato all’assunzione di sostanze non meglio precisate. È comunque il sogno, nell’accezione freudiana di rivelatore dei desideri, il focus dell’album; la farfalla che vola da un brano all’altro e collega Blue Morpho a Black Hot Soup condensa le allucinogene fantasie di fuga (Dreams) che Mackenzie narra per più di quaranta minuti.

Butterfly 3000 si presenta come un “disco da sottofondo”, che pur trattando di sogni, non richiede l’impegno interpretativo necessario per affrontare liriche e sound di album precedenti della band australiana… forse trova la forza propria in questa maggiore possibilità di fruizione. E dato che, come spesso accade, è di lockdown e quarantena che si tratta, se anche voi nell’ultimo anno vi siete cimentati nello yoga, questo album è un ottimo ascolto da sperimentare durante la posizione Shavasana.


Tracklist:
01. Yours

02. Shanghai
03. Dreams
04. Blue Morpho
05. Interior People
06. Catching Smoke
07. 2.02 Killer Year
08. Black Hot Soup
09. Ya Love
10. Butterfly 3000