R E C E N S I O N E
Recensione di Andrea Notarangelo
Matthew Doty, in arte Deserta, torna due anni dopo il bel debutto di Black Aura My Sun. Questa poca produzione non deve trarre in inganno in quanto Doty è un musicista esperto e pubblica dischi fin dall’inizio del ventunesimo secolo. Deserta è il suo progetto personale, è amore incondizionato per lo shoegaze, per il dream pop e per tutte quelle atmosfere da sogno che dagli anni ’90 in poi sono state fonte d’ispirazione per orde di musicisti, compresi quegli ‘Angeli sonnambuli’ che corrispondono al nome di Sigur Ros. Il Nostro è un devoto del genere, ma non si deve credere che questo nuovo Every Moment, Everything You Need suoni come un lavoro derivativo. Chitarre, droni, così come i sintetizzatori e le percussioni in primo piano, creano un’atmosfera sognante immersa in un caleidoscopio di colori. La domanda che mi sono posto è la seguente: Vi sono differenze tra questo album e il suo predecessore di due anni fa? Certamente sì. Se Black Aura My Sun esaltava la sua componente cinematografica e il voler stupire con qualche effetto speciale, in Every Moment, Everything You Need, troviamo invece un film scritto e diretto senza molti orpelli, pregno di sostanza e di tutto quel che è accaduto, nel bene e nel male, in questi due anni passati.

Lost In The Weight ci accoglie dolcemente e rappresenta un vero e proprio trait d’union con quel che è stato, traghettandoci nel primo pezzo sensazionale del disco, quella I’m So Tired che vi si tatuerà nel cuore fino ad incidere emozioni direttamente nell’anima. Pochi pezzi riescono ad essere così immediati, seppur nascosti sotto strati di suoni e languore. Come in una preghiera pagana, Matthew evoca la presenza della persona amata nei versi “Guess you’ll know why I’m so tired, too tired to be cool. Guess you’ll know why I’m so tired. I want you I want you”. E non si può non tornare a quei mesi di lockdown, nei quali lui e la moglie, entrambi operatori sanitari, restavano fuori casa fino a tredici ore al giorno per dar supporto a chi necessitasse, oltre ovviamente al loro bambino una volta rientrati a casa. Dopo le consuete divisioni dei compiti, come ad esempio far la spesa, e che in una situazione normale risultano semplici incombenze, ecco come gesti scontati come il parlarsi e trascorrere tempo insieme, diventano riti sacri concessi nella loro interezza per soli due giorni al mese. Tutte queste emozioni permeano il disco e lo completano, rendendolo allo stesso tempo un prodotto fresco ma vissuto.
Far From Over è un’ulteriore conferma dell’abilità del musicista e di come si possa trasformare un pezzo sognante in una festa di colori ed emozioni che rimandano all’ambiente cyber punk; nella coda, la strumentazione lascia nell’ascoltatore quel gusto di attrazione e repulsione che caratterizzano una pellicola di culto quale è Blade Runner. In breve ci si sente catapultati in una stretta periferia di un’anonima metropoli a mangiare noodles sotto una tettoia, mentre una pioggia battente ci ricorda quanto la vita a volte riesce ad essere intensa. It’s All Memory è tratta sicuramente da qualche misconosciuto singolo dei mai abbastanza osannati Slowdive e dalla sensazione di sentire Neil Halstead alla voce che ci culla con le sue nenie. Come spesso accade, i pezzi sono in crescendo e le code strumentali sono il trionfo dei sintetizzatori. A World Without segna un cambio di coordinate. Ecco ora giungere a noi il mondo astratto e ideale che fu dei Cocteau Twins, senza però i testi inventati e voci femminili, ma pensieri concreti di chi ha vissuto situazioni estreme ed è riuscito a lasciarsele alle spalle. Visions chiude degnamente quest’incantevole ascolto che ci lascia la curiosità di cosa potrà proporre in futuro il progetto Deserta.
Non sarà facile evolvere in uno stile che ha già fatto scuola, ma l’uomo sa adattarsi ad ogni situazione ed è consapevole che ci si può elevare e ottenere la felicità solo dopo aver lottato e vinto la sofferenza.
Tracklist:
01. Lost In The Weight
02. I’m So Tired
03. Where Did You Go
04. Far From Over
05. It’s All A Memory
06. A World Without
07. Goodbye Vista
08. Visions
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