R E C E N S I O N E


Recensione di Simone Catena

La nuova creatura sognante di Thom Yorke (Radiohead) si chiama The Smile, insieme alla sua mente geniale troviamo il compagno di scorribande Jonny Greenwood e Tom Skinner dei Sons of Kemet. L’album di debutto A Light For Attracting Attention, segna un tassello importante sulla scena alternative rock sperimentale, con accenni di musica elettronica e un viaggio intenso, che prende il sopravvento all’interno di un universo parallelo. Il percorso è composto da tredici tracce preziose, che collegano la visione onirica e introspettiva dei tre musicisti, creando uno spiraglio importante sul futuro. Infine il disco viene prodotto dall’etichetta inglese XL Recordings, nella sua sede di Londra.

You Will Never Work In Television Again è il primo singolo rilasciato, dove la band mette subito le idee in chiaro, con una grinta martellante, disegnando una cavalcata travolgente. Il riff ruvido di chitarra, ci porta indietro negli anni, con un’innovazione mistica e un gran gusto ipnotico. Seguendo l’ordine però ci svegliamo sul tempo sincopato di The Same, un’apertura eccellente. Qui il synth spaziale, abbraccia una linea vocale dolce e struggente, per un brano sensibile e orchestrale. Segue la batteria graffiante di The Opposite, con una vena artistica unica e tagliente. Poi il groove corposo della ritmica, avvia un meccanismo personale, avvolto nell’oscurità.

Pana-Vision invece è la prima ballad malinconica del disco, con un gioco audace del pianoforte e gli archi magnetici eseguiti dalla London Contemporary Orchestra, per un capitolo magico su un cammino incredibile. Con The Smoke e Speech Bubbles si ritorna alle origini, con un timbro gonfio di sonorità, che va verso il soul contaminato e un tocco blues, dove lo stile inconfondibile di Thom, si prende tutta la scena. Nei ritornelli poi la malinconia leggera, si lascia andare ad un tappeto lunare, ricco di vibrazioni. Thin Thing è un brano sperimentale, che sfiora il vortice carismatico del gruppo, in perfetto stile Ok Computer. Con una chiusura silenziosa, sospesa nel vuoto.

La tristezza torna a farci compagnia sulle note di Open the Floodgates, con una solitudine quotidiana, che brilla su una luce nuova e orecchiabile. Free in the Knowledge è il dolce racconto di un’eroe caduto che fugge dai suoi incubi, purificando i peccati su una terra desolata. In A Hairdryer invece, si completa il percorso di quest’opera, con una sinfonia ripetitiva e un passaggio strumentale raggiante, che prende piede nel finale. Ci avviciniamo alla fine con tre brani che toccano nel profondo, mettendo a nudo la nostra parte nascosta. Waving a White Flag è una composizione matura, che trasmette un’atmosfera armoniosa, per poi passare alla danza spedita e rocciosa di We Don’t Know What Tomorrow Brings, una delle tracce più riuscite, con un’intensità surreale e accogliente. L’atto conclusivo viene affidato a Skrting on the Surface, su un arpeggio monumentale, che si arresta in un segnale confortevole, la sintesi perfetta di questo lavoro.

A Light For Attracting Attention è un disco soffice e interessante, dove le diverse sfumature originali aprono gli occhi su una fiaba sofisticata, lasciando un’impronta definitiva, per una delle uscite più importanti dell’anno.

Tracklist:
01.The Same
02. The Opposite
03. You Will Never Work In Television Again
04. Pana-vision
05. The Smoke
06. Speech Bubbles
07. Thin Thing
08. Open The Floodgates
09. Free In The Knowledge
10. A Hairdryer
11. Waving A White Flag
12. We Don’t Know What Tomorrow Brings
13. Skrting On The Surface