R E C E N S I O N E
Recensione di Claudia Losini
Anticipato dai singoli Marechià e Tienaté, Bar Mediterraneo è il nuovo disco dei Nu Genea, il duo di produttori che da Napoli ci portano all’esplorazione dei suoni di tutto il mondo.
Napoli è da sempre per loro un golfo da cui partire e verso cui approdare, in un costante scambio di sonorità, lingue, che ben vengono trasposte nei loro brani, ma non solo: il tempo è la nave con cui si attraversano luoghi e parole, che trasporta nel presente le influenze funk, disco degli anni 70 e 80, come se non ci fosse una definizione lineare del suo scorrere. Tutto è contemporaneo, nel Bar Mediterraneo dei Nu Genea. E così una poesia di Raffaele Viviani del 1931 convive con il groove jazz-funk ne La Crisi, Vesuvio rilegge una canzone folk napoletana del 2003 dello storico gruppo operaio E Zezi attraverso un coro di bambini e una cavalcata di ritmo disco che rende il tutto una sorta di rito tribale.

Il tempo unisce e i confini si perdono, anche quelli geografici: Marco Castello, cantautore siciliano, attraversa lo stretto per cantare sulle sponde del golfo napoletano in Rire, il quartiere Marechià parla francese con la voce suadente di Célia Kameni, Gelbi è una delizia tunisina grazie a Marzouk Mejiri.
Ascoltando tutti i brani si percepisce nettamente l’assenza di confini netti, che solitamente segnano una distinzione con qualcosa di “altro”, gli spazi e il tempo sono un porto franco aperto a tutti, le lingue si fondono l’una con l’altra fino a perdere la loro specifica identità per crearne una nuova, universale.
Al Bar Mediterraneo dei Nu Genea splende sempre il sole, le persone si raccontano aneddoti ridendo, si gustano sorbetti al limone seduti all’ombra di un pergolato su sedie di plastica, si beve il caffè ammirando il mare in tarda mattinata e tutto è senza tempo. Il titolo stesso usa la parola “bar”, per noi italiani così evocativa perché ci richiama da subito l’infanzia, il passato e un’epoca, quella della dolce vita, a cui tutti vorremmo tornare, ma allo stesso tempo rimane contemporanea e ci invita all’ozio e al chiacchiericcio leggero.
Il Bar Mediterraneo è quindi uno concetto metafisico, un luogo ideale dove le persone di tutto il mondo possono trovarsi senza sentirsi persi, dove lo sconosciuto si trasforma in conosciuto e tutto suona familiare, dove non ci sono differenze ma solo allegrezza, leggerezza e incontro. È quella sensazione che si prova quando si sta bene, e si sa che, nonostante la vita ci riservi mille peripezie, noi vogliamo sempre tornare a quel preciso momento, a quell’istante in cui siamo stati bene: ecco cos’è per i Nu Genea Napoli, ecco il significato di Bar Mediterraneo. Stare bene, senza pensieri.
Tracklist:
01. Bar Mediterraneo
02. Tienaté
03. Gelbi (with Marzouk Mejri)
04. Marechià (with Célia Kameni)
05. Straniero
06. Vesuvio
07. Rire
08. La Crisi
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