R E C E N S I O N E


Recensione di Andrea Notarangelo

The Storm Before The Calm, nuovo album di Alanis Morisette, è un disco di musica per meditazione e, a prescindere, sarà di difficile trattazione. Motivo? Questo lavoro non è propriamente slegato dalla sua discografia seppur abbia poco in comune con quanto finora pubblicato. Se stessimo parlando di David Sylvian, sarebbe tutto più semplice. L’artista inglese, ad esempio, dopo aver intrapreso un’eccellente carriera solista costruita sulla proposizione di un pop raffinato, si è poco alla volta spostato nei meandri ambient fino a rendere la sua proposta irriconoscibile. Nel caso specifico invece, abbiamo una raccolta di canzoni compatta che si presenta come una proposta meditativa, ma è anche una resa dei conti definitiva con il passato. Per chi conosce abbastanza bene l’artista, qualcosa sa, ma vale la pena tornare indietro nel tempo e immaginare la scena: una cantante e compositrice promettente con due dischi commercializzati nel mercato canadese di provenienza non hanno offerto il risultato sperato. La casa discografica rescinde il contratto lasciando al palo senza poche spiegazioni la musicista. Alanis non molla, conosce le sue potenzialità e sa bene dove vuole arrivare.

La sua esperienza personale di vita l’aiuta a incanalare rabbia e frustrazione in una forza positiva e così esplode con il primo disco realmente internazionale, quel Jagged Little Pill che farà sfaceli di vendite e la porterà alle luci della ribalta in tutto il mondo. Ora ha fama, successo ed è desiderosa di offrirsi al pubblico per la giovane donna che è diventata ed è con queste premesse che tre anni dopo pubblica l’attesissimo seguito intitolato Supposed Former Infatuation Junkie. Il secondo album la consacra e seppur non le consenta di replicare le vendite del precedente, l’artista salpa nel mondo rock e resta a galla in un mare di mediocrità. È importante premettere ciò in quanto The Storm Before The Calm fa riferimento a un verso contenuto nella canzone forse più arrabbiata del secondo album di Alanis, quella Sympathetic Character che tanto fece parlare i fanatici del mistero, i quali cercavano di capire quale uomo avesse fatto uscire dai gangheri la Morisette, a tal punto da dedicargli canzoni a più riprese. “Avevo paura delle sferzate verbali, avevo paura della calma prima della tempesta, avevo paura per me stessa / I was afraid of verbal daggers, I was afraid of the Calm before the storm, I was afraid for my own“. Ora è arrivato il momento di superare quella paura e affrontare la tempesta in previsione della piacevole calma che ci avvolgerà in seguito.

Il disco è pieno di suoni che vanno da parti di elettronica spinta, riverberi e sintetizzatori stesi a profusione. Non mancano ovviamente il piano, gli strumenti a fiato e le percussioni, che si prendono la scena in Mania – Resting in the Fire. È un disco ambient che non richiede particolari attenzioni nell’ascolto, ma uno stato di abbandono tra le emozioni e i bagni sonori nei quali ci si trova immersi. Con quest’immagine non sarà difficile pensare alla Morisette come una guida spirituale che compare di tanto in tanto nelle parti cantate per mantenere il contatto umano nell’inevitabile separazione del corpo dalla mente. Per tutti gli ascoltatori è necessario però precisare che l’album è davvero lungo nei suoi 108 minuti di durata, ma dalla sua può vantare una buona omogeneità dei suoni e una decisa varietà offerta da tracce mai uguali tra di loro. Questa è la differenza sostanziale tra il lavoro proposto dalla musicista canadese e un qualsiasi altro disco del genere, dove gli schemi ripetitivi concorrono proprio nel creare un senso si straniamento e di separazione dalla realtà. In The Storm Before The Calm troviamo al contrario un desiderio di dar spazio alla creatività e voce in capitolo a un io interiore che vuole emergere e manifestarsi in tutta la sua potenza. Vapor – amplified in stillness, il brano posizionato in chiusura è un vero e proprio bagno di luce che accompagna l’ascoltatore in un nuovo stato di calma e rilassamento. Buon risveglio. 

   

Tracklist:
01. Light — the lightworker’s lament
02. Heart — power of a soft heart
03. Explore — the other side of stillness
04. Space — pause on violence
05. Purification — the alchemical crunch
06. Restore — calling generation X
07. Awakening — in between thoughts
08. Ground — i want to live
09. Safety — empath in paradise
10. Mania — resting in the fire
11. Vapor — amplified in stillness