R E C E N S I O N E


Recensione di Stefania D’Egidio

Siete stanchi di ascoltare le solite canzoni natalizie di Mariah Carey e George Michael? Volete stupire parenti e amici con qualcosa di diverso? Ebbene, questo è l’album che cercavate! La Snowdonia dischi ormai ci ha abituato a vere e proprie chicche e non poteva essere diversamente anche per questo lavoro di Jet Set Roger and The Reindeers, In The Bleak Midwinter, uscito lo scorso 9 dicembre e distribuito da Audioglobe. A 14 anni dal primo volume Roger Rossini torna con la sua band natalizia e un nuovo disco composto per metà da brani inediti e per metà da canzoni già pubblicate in passato, ma con un arrangiamento del tutto diverso dal precedente. Rispetto al primo capitolo, la band si è impreziosita di nuovi elementi, che ampliano la tavolozza di colori aggiungendo un tocco swing e folk, senza tradire però l’originario approccio scanzonato che ci riporta in un luogo senza tempo e indefinito, sia esso una taverna inglese del 1600, come nella ballata dal sapore celtico Greensleeves, o un piccolo club americano degli anni cinquanta, come nella scatenata Santa Claus is comin’ to town.

Il repertorio varia da brani di tradizione medievale ed elisabettiana a quelli di epoca vittoriana, fino allo swing degli anni trenta, al folk e al pop più recente, il tutto reso più caldo dagli arrangiamenti corali, come in I want a hippopotamus for Christmas, allegra come una filastrocca per bambini. Per chi non lo conoscesse Roger Rossini organizza da oltre 20 anni a Brescia uno spettacolo basato sulle Christmas Carols, che, in origine, non erano canzoni, ma delle danze. Fiorite nel XIII secolo, non erano viste di buon occhio dalla Chiesa, perché ritenute troppo libertine, tanto che, piano piano, scomparvero dai villaggi, tranne che in Inghilterra, grazie a Enrico VIII e sua figlia Elisabetta, grandi amanti di musica e danza. Solo l’oscurantismo portato da Oliver Cromwell riuscì nell’intento di far sparire tutto ciò che di allegro c’era nella vita degli inglesi e fu solo con la regina Vittoria che le carole ricomparvero, non più come danze sfrenate, ma come canzoni, riproposte da gruppi di giovani artisti di strada ai passanti. L’intento di Roger è quello di ricreare l’atmosfera profana delle carole delle origini, spogliandole di quell’aura sacra aggiunta dalla Chiesa e riportandole ad un livello da taverna: di qui la scelta di seguire uno schema folk, registrando in presa diretta e limitando, quanto più possibile, le sovraincisioni.

L’altro lato della medaglia è rappresentato dalle Christmas Songs americane degli anni cinquanta, l’epoca dello swing, ma non quelle strafamose, bensì brani meno noti. Per rendere possibile tutto ciò Roger si è fatto affiancare da una band completamente rimaneggiata, del nucleo originale delle Reindeers infatti è rimasta solo Kika Negroni, fedelissima dal 2004 e cuore della band anche nei momenti più bui, cui si sono aggiunti negli anni Davide Mahony nel 2007 e Angela Kinczly nel 2010, con i quali Roger condivide le origini nonché un forte sodalizio musicale. Gli ultimi ad arrivare sono stati i fratelli Carraro, nel 2019, anima swing e folk del gruppo. L’album si arricchisce inoltre della cover art di Aleksandr Zograf e dell’artwork di Luca Ducoli: ne esce un lavoro curatissimo nei dettagli, come tutti quelli targati Snowdonia dischi, in cui ogni canzone è spiegata pagina per pagina e accompagnata da un’illustrazione, quindi non solo un disco da ascoltare, ma anche da sfogliare e leggere. Del resto Roger non è nuovo a questi esperimenti di commistione di diverse forme d’arte: nato a Londra nel 1973 e trasferitosi poi a Brescia, ha conseguito il diploma di pianoforte al conservatorio “Luca Marenzio”. Interrotti poi gli studi classici, ha iniziato l’attività di cantautore, pubblicando vari dischi, partecipando a festival importanti, come Italia Wave, Tora Tora, Festa di Radio Onda d’Urto, e collaborando con artisti internazionali come Omar Pedrini, Andy Fumagalli dei Blue Vertigo, Andy Rourke degli Smiths e Marco Pirroni di Adam & The Ants. Ideatore di reading musicali e autore di concept album di ambientazione letteraria, come Lovecraft nel Polesine e Un rifugio per la notte, basato su un racconto di Robert Louis Stevenson, entrambi corredati di un fumetto dell’autore Aleksandr Zograf, inventore del graphic journalism e storica firma della rivista Internazionale.

Voto: 9/10: un album che esce da ogni schema e fa rivivere la magia del Natale in modo del tutto nuovo !

Tracklist:
01. It’s Christmas in the jet set
02. A child’s Christmas in Wales
03. In the bleak midwinter
04. I want a hippopotamus for Christmas
05. Jingle bell rock
06. Good king Wenceslas
07. Greensleeves
08. We three kings of orient are

09. Santa Claus is comin’ to town
10. I saw mommy kissing Santa Claus
11. I’ll be home for Christmas
12. Hark! The herald angels sing