L I V E – R E P O R T


Articolo e immagini sonore di Stefania D’Egidio

Se la musica ce l’hai nel DNA, non devi far altro che assecondarla: è stato così per suo padre Don, apprezzato trombettista jazz, per sua sorella Neneh, pioniera del hip hop al femminile e lo è anche per lui; Eagle-Eye Cherry, dopo una carriera nel cinema (per chi ha una certa età può ricordarlo nei film Nato il quattro luglio o The Doors e nei telefilm I Robinson e Miami Beach), era arrivato al successo con i singoli Save Tonight e Falling in Love Again, estratti dal primo album Desireless del 1997, prodotto interamente nella camera da letto, quasi in segreto fino al completamento. Un disco che lo aveva portato rapidamente al successo, conquistando un disco di platino e vendendo quattro milioni di copie in tutto il mondo, trampolino di lancio per il successivo tour con apparizioni anche al Festivalbar in Italia. Un esordio così dirompente da farlo notare anche a Carlos Santana, che lo aveva voluto come ospite nell’album Supernatural, zeppo di featuring di un certo calibro. Da allora lo avevo un po’ perso dal radar, gli album successivi non avevano avuto una grande risonanza come quello di debutto e, dal 1998 al 2022, il tempo sembra essere passato in un battibaleno, così quando ho visto che avrebbe suonato al Santeria mi sono detta:”perchè no?”, curiosa di vederlo di nuovo all’opera. In realtà, da quello che ho letto in giro, negli ultimi venticinque anni non è stato a girarsi i pollici, cinque album in studio, l’ultimo dei quali pubblicato lo scorso autunno, Back On Track, e uno dal vivo, più qualche apparizione in vari programmi e, soprattutto tanta musica dal vivo, fino al 2019 quando è stato costretto a fermarsi insieme al resto del mondo. Lo avevo già detto in precedenza, lo stop forzato poteva essere per tanti artisti la molla per tirare fuori nuova energia e così è capitato anche a lui, facendogli partorire le tracce del nuovo album e generando una voglia pazzesca di esibirsi di fronte al suo pubblico.

Martedì grasso, ma qui a Milano si festeggia il rito ambrosiano, quindi maschere non se ne vedono in giro, ma mi dicono di arrivare presto alla cassa accrediti perché il concerto è accompagnato da grandi aspettative e si prevede calca sotto il palco: infatti locale già bello pieno per l’ora dell’aperitivo, fotografi tanti, si preannuncia una bella serata. Apre l’artista Lazzaro, pugliese di origine, ma milanese di adozione, e l’accostamento è azzeccato perché sembra avere in comune con Cherry una bella carica di vitalità, a metà tra tradizione soul e cantautorato italiano, con una certa esperienza nelle esibizioni live, avendo già calcato negli anni passati i palchi di molti club italiani; per lui una ventina di minuti a disposizione, ma sufficienti a far capire di che pasta è fatto e un’occasione d’oro per presentare i brani dell’album di debutto, da Resta qua a Senza Sapore. Per chi volesse saperne di più è presente su tutti i social media come Lazzaromusica.

Alle 22.00 sale sul palco Eagle Eye, band di quattro elementi (tastiere, chitarra solista, basso e batteria) con lui a cantare e suonare la chitarra ritmica. Anche la scenografia è di quelle semplici, solo il suo nome sullo sfondo, perché non ha bisogno di grandi effetti speciali: si parte subito a bomba con Back On Track e Don’t Give Up, del resto lo aveva detto lui stesso in un’intervista di qualche giorno fa, i suoi brani sono fatti per essere suonati e cantati dal vivo ed è proprio vero, tutti accomunati da una grande orecchiabilità, con ritornelli di facile presa che ti costringono a cantare in coro e a battere il tempo con le mani. Siamo in un locale neanche troppo ampio, se paragonato all’Alcatraz o al Live Club di Trezzo, ma per entusiasmo e partecipazione sembra di essere in uno stadio. Il pubblico conosce a menadito tutti i testi e si fa quasi fatica a sentire la voce di Cherry, a tratti sovrastata da quella dei fan, specie quando ripropone brani come Falling In Love Again, Steets Of You e Thinking About You. Non ci sono pause durante lo show, si va avanti spediti come treni in corsa, e la prima parte si porta dietro una bella carrellata di pezzi, una quindicina in totale, tutti molto veloci e ritmati, fatta eccezione per Hit And Run, dalla visione più intimista, con un accompagnamento di chitarra acustica. Il momento delle braccia alzate e dei telefonini che riprendono arriva, manco a dirlo, nel bis, quando propone Rising Sun, primo singolo estratto dall’ultimo album, carico di segnali di rinascita, e la sempreverde Save Tonight, a chiudere lo spettacolo come con i fuochi d’artificio. Davvero una bella serata da incorniciare quella di martedì 21, si torna a casa con la stessa sensazione di quando rivedi un amico dopo venticinque anni e ti rendi conto che, dopotutto, non vi siete mai persi.

Setlist:
Back on Track
Don’t Give Up
I Like It
Death Defied by Will
Falling in Love Again
Thinking About You
Streets of You
Hit and Run
How Come
Been Here Once Before
Shine a Light
Feels So Right
First to Fall
One of Those Days

Are You Still Having Fun?
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Rising Sun
Save Tonight