R E C E N S I O N E


Recensione di Mario Grella

Quando si intitola un brano Ballata del silenzio si va incontro ad un certo rischio, magari calcolato, ma pur sempre un rischio. E così succede per il primo brano del lavoro che vede Marco Colonna (clarinetto basso), Giulia Cianca (voce) e Lorenzo D’Erasmo (percussioni), cimentarsi sul tema del silenzio, ma anche della Nuda Pelle titolo dell’album, uscito per l’etichetta romana New Ethic Society, che inanella un’altra gemma nel suo già prezioso catalogo. Un percorso musicale dentro il corpo e nelle sue misteriose dinamiche psichiche, ma anche un viaggio grazie al corpo, quello che dà vita alla bellissima voce di Giulia Cianca e quello che diventa esso stesso strumento tra gli strumenti di Marco Colonna e Lorenzo D’Erasmo. Nuda Pelle dà il senso della essenzialità, ma anche della verità e della sincerità di una composizione musicale che ha espunto tutto ciò che sembra superfluo o comunque accessorio, per far posto alla emozioni prime. “Danzerò in questa ballata del silenzio” canta la voce di Giulia Cianca, il che apparentemente può sembrare un bel paradosso, ma di silenzi effettivamente si tratta.

Il silenzio però, come accade per luce ed ombra, necessita di qualcosa che lo identifichi e quel qualcosa sono qui le ovattate percussioni di Lorenzo D’Erasmo e, naturalmente, il sornione clarinetto basso di Marco Colonna. Imparare a Tremare, secondo brano del disco nasce anch’esso da una sussurrata introduzione persuasiva e con la voce di Giulia Cianca che, all’unisono col clarinetto basso, induce ad una meditazione sui confini del dolore (chissà se solo fisico?) e con l’esortazione ad imparare a tremare, quasi fosse il dolore uno stato della conoscenza, come accade anche in Custodirsi, sebbene l’esortazione vada letta qui, più in senso interiore che esteriore. Una poesia più che una canzone: del resto “Prestami il silenzio che riordina l’esistenza” è un verso che lascia pochi dubbi. Il silenzio nella musica è un po’ un convitato di pietra eppure questo disco, come già detto è fatto di molti silenzi. Direi anzi fatto di silenzi e di voce (comprendendo anche le voci degli strumenti), a costituire un dialogo continuo con la nostra interiorità che non è sempre necessariamente tormentata, ma alla quale, indubbiamente, offriamo poche occasioni di ascolto. Nina è un magnifico brano, ritmico e sinuoso, un omaggio di Marco Colonna a tutte le donne, molto “femminile” nella sua flessuosità creativa. Se non Credessi, invece, è una specie di preghiera laica fatta di sussulti dolorosi e di tocchi di clarinetto in un ossimoro, clima di angosciosa speranza; brano di originalità assoluta, delicato e travagliato e che si distende nella seconda parte sulle note del clarinetto basso di Marco Colonna. Con Notte Fonda le inquietudini sembrano moltiplicarsi, come è naturale che sia per quel che rappresenta la notte, simbolico spazio-utero, dove prendono corpo paure inconsce e conoscenze ancestrali. Ali è un brano dal vago sapore orientaleggiante, dove la voce di Giulia Cianca sveste i panni della ricerca e della sperimentazione per indossare quelli più tranquillizzanti, ma non meno raffinati della canzone. Se qualche dubbio esistenziale il lavoro lo aveva sollevato, se su qualche abisso interiore ci aveva fatto fissare lo sguardo, Grazie alla Vita, pezzo conclusivo del CD non lascia dubbi: Grazie alla Vita è quasi un recitativo, scarno ed essenziale, parole misurate, a volte sofferenti, che proprio per questo risultano essere più pregne di significato, con il salmodiare della voce che ricama il silenzio. Prodotto musicale raffinato, non invasivo e non invadente, adatto a chi sa ascoltare gli altri, ma anche sé stesso.

Giulia Cianca: Voce
Marco Colonna: Clarinetto basso
Lorenzo D’Erasmo: Percussioni

Tracklist:
01. Ballate del Silenzio

02. Imparare a Tremare
03. Custodirsi
04. Nina
05. Se non Credessi
06. Notte Fonda
07. Ali
08. Grazie alla Vita

Photo Luca A. d’Agostino © Phocus Agency