R E C E N S I O N E
Recensione di Arianna Mancini
Talismani per Tempi Incerti, “canzoni, poesie, letture, riflessioni. Sonate per pianoforte, violoncello e chitarre distorte”. Tutto questo fa pensare alla declamazione di una formula magica che accompagna ogni incantesimo o rituale. Entrando nelle fessure del disco, come un sub che si immerge nelle viscere dell’acqua, non ci si può esimere dal “sentire” che questo talismano è colmo di incanto e poesia.
Dopo circa due anni dallo scioglimento de Le Luci della Centrale Elettrica, Vasco Brondi inizia un nuovo percorso donandoci questa caleidoscopica creatura. Il nuovo nato è un disco live registrato a sua insaputa nell’estate appena trascorsa, generoso frutto di uno spettacolo di dieci serate in cui Vasco ha solcato l’Italia, con i suoi talentuosi musicisti, esibendosi e reinterpretando canzoni proprie, cover e poesie. L’idea di farne un disco live è sorta solo in un secondo momento. Le registrazioni avevano magicamente acquisito una vita propria, pronte a mutarsi a loro volta in Talismani.

Talismani è un tempo che si ferma, è un punto… una pausa per far parlare l’essere umano. Riporta alla luce il lógos, usurpato, abusato e ridotto alle abbreviazioni di vario genere. Rivivifica i pensieri e le introspezioni che portano a riscoprire la speranza ed il senso del magico che si cela dentro ogni elemento o situazione. È un lavoro certosino, preziosa mistura di canzoni proprie (tratte da “Costellazioni” del 2014 e da “Terra” del 2017), cover di Franco Battiato, P.G.R., C.S.I., Francesco Guccini e Fabrizio de André. Fuse alchemicamente con poesie di Erri de Luca, Mariangela Gualtieri, Ko Un, Wislawa Szymborska e Mario Luzi.
L’apertura e l’atto finale del disco sono affidati a due poesie, la fine coincide con l’inizio. Si ritorna lì, al punto di partenza, a quella presa di coscienza del bisogno impellente di poesia per far tornare a rifiorire le nostre vite interiori. Il filo invisibile che affratella le poesie e le canzoni, alcune “…intoccabili che invece tocchiamo…” (come Smisurata Preghiera di Fabrizio De André), è ciò che rimane nel cuore di Vasco. Sono alcune delle sue “stelle fisse”, i maestri che lo hanno accompagnato nel suo percorso di formazione interiore e culturale, diventando parte integrante di sé. I tasselli che compongono lo scrigno degli amuleti sono inoltre impreziositi dalla presenza di Margherita Vicario in “Noi Non Ci Saremo” e di Massimo Zamboni in “Annarella” (con cui scrisse il libro “Anime Galleggianti” nel 2016). Emozionante il momento di gratitudine, inciso nel live, rivolto al suo team. Un gesto di empatia e premura verso chi ha reso possibile ogni singolo passo di questo viaggio in un’estate difficile ed insolita.
L’ensemble dei suoi dotati musicisti è composto da un trio essenziale (Daniela Savoldi al violoncello, Angelo Trabace al pianoforte e Andrea Faccioli alla chitarra) ma non per questo meno intenso o coinvolgente. La straziante bellezza del suono del violoncello unita alla malinconica poesia del pianoforte e delle “chitarre distorte” che si sfiorano in modo intimo, lasciano aliena ogni pretesa di aggressività e ti accarezzano come una brezza leggera. Le sonorità suscitano un senso di intimità crepuscolare ed introspezione e mai come oggi abbiamo bisogno di focalizzare ciò che è imprescindibile fuori e dentro di noi. Il lógos Brondi attraversa le onde sonore con una voce dalla sfumatura più corposa e consapevole, che arriva a far vibrare le corde del cuore. La crisalide inquieta di “Stagnola” e “Piromani” si è trasformata in una splendida farfalla ed ha riequilibrato i suoi “Chakra”.
Il messaggio ultimo è un’ostinata e vivida speranza. Un recuperato senso di fiducia verso la vita e l’uomo. Immensa la chiusura con “Bello Mondo” (poesia di Mariangela Gualtieri), commovente inno alla gratitudine. Perché sì… tutto parte dall’essere grati. L’ironia della sorte qual è? La salvezza non viene più riposta nella scienza, nella tecnologia o in un nuovo Illuminismo ma nei talismani. Ognuno ha i suoi, la musica, la poesia, la scrittura, la pittura, il cinema, i libri, lo yoga; perché alla fine dei giochi l’arte salva l’anima, sempre.
“…Ci sono momenti in cui l’arte più chiaramente può essere un anticorpo, le poesie degli oracoli, la filosofia un ulteriore sistema immunitario, le canzoni risvegliarci, la letteratura proteggerci….”. In questi tempi incerti recuperiamo i talismani, nostro scudo. Forse potremo vivere pienamente il significato di “per aspera ad astra.”
Tracklist:
01. Dopo (poesia di Erri De Luca)
02. Le ragazze stanno bene
03. Magic shop
04. Cronaca montana
05. Punk sentimentale
06. Ma adesso io (poesia di Mariangela Gualtieri)
07. Il waltz degli scafisti
08. La strada (poesia di Ko Un)
09. In viaggio
10. I destini generali
11. Noi non ci saremo (con Margherita Vicario)
12. Qui
13. Smisurata preghiera
14. Un incontro inatteso (poesia Wislawa Szymborska)
15. Chakra
16. A volte si tocca il punto fermo e impensabile (poesia di Mario Luzi)
17. Mistica
18. Annarella (con Massimo Zamboni)
19. Bello mondo
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