R E C E N S I O N E


Articolo di Elena Di Tommaso

Non occorre affrettarsi a preparare le valigie, in questo viaggio è sufficiente portare solo sé stessi, consapevoli di intraprendere percorsi mai esplorati.
Tripping with Nils Frahm è l’ultimo lavoro del poliedrico pianista, compositore e produttore tedesco Nils Frahm in cui l’autore raccoglie le registrazioni tratte da quattro esibizioni tenute al Funkhaus di Berlino nel 2018, un luogo magico nonché una delle tappe del suo lungo tour mondiale in cui ha presentato l’album All Melody. Il Funkhaus, noto per la sua acustica eccezionale, è stato anche sede dello studio di registrazione di All Melody ed è riuscito a catturare in maniera ineccepibile i virtuosismi tecnici e l’intensità emotiva di questa ipnotizzante esibizione dal vivo.

Un viaggio di cui esiste anche una parte visiva grazie all’amico e regista Benoit Toulemonde che ha catturato la magia dell’evento filmando l’intero live in cui Frahm si destreggia con sicurezza tra una miriade di strumenti, in un complesso e intricato set pieno di pianoforti, harmonium, sintetizzatori, mellotron, organi, tastiere analogiche e mixer.
È un percorso audace quello intrapreso dal compositore di Amburgo, in cui si palesano man mano paesaggi sonori viscerali capaci di evocare espressioni emotive profonde e che si materializzano grazie a particolari accoppiamenti ritmici e al delicato intreccio di suoni.
Quello di Frahm è un linguaggio sonoro atipico, identitario e pieno di inventiva che rende il suo stile assolutamente personale e riconoscibile in un percorso dinamico tra strumenti classici ed elettronica, tra ritmi martellanti e quiete profonda.
L’album, composto da otto tracce che scorrono senza soluzione di continuità, si apre con l’arrangiamento orchestrale malinconico e riverberato di Enters. Prosegue poi con la straordinaria Sunson che è uno dei brani più lunghi dell’album, ben 11 minuti e 6 secondi per creare una narrazione immersiva in cui svelare pian piano il legame con l’ascoltatore: un pianoforte classico e cupo che evolve in un crescendo di flauti, l’organo a canne che si mescola con l’elettronica pulsante, riverberi ed echi danno vita ad un ritmo abbagliante. All Melody e Fundamental Values sono due brani che seguono un’oscillazione musicale quasi respiratoria: la prima crea un crescendo epico, vertiginoso e coinvolgente, la seconda ha una forma espansa, ricca di abbellimenti e slanci, che dopo l’ottavo minuto si immerge in un’atmosfera completamente rarefatta. My Friend The Forest e The Dane sono due pezzi di pianoforte delicati, fluidi e minimalisti che mettono a nudo il talento del performer come pianista, trasportando l’ascoltatore in un vortice di lirismo ed eleganza in cui perdersi nel suono diventa liberatorio. In #2, brano in cui si distinguono le voci del pubblico, ricordandoci che si tratta di un live, domina una intensa energia che si fa pulsante e ossessionante, come una corsa nella notte. Vibrazioni insistenti e articolate che generano una musica cosmica e trasformativa e in cui l’elettronica produce un suono potente ma non fastidioso.
Due sono le caratteristiche essenziali di Tripping with Nils Frahm: la capacità di concepire un album come un unico corpo altamente identitario e l’abilità nel creare mondi musicali attraverso composizioni immersive, estatiche ed evocative. Un viaggio necessario, in cui lasciarsi trasportare senza porsi confini.

Tracklist:
01. Enters
02. Sunson
03. Fundamental Values
04. My Friend The Forest
05. The Dane
06. All Melody
07. #2
08. Ode – Our Own Roof

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