R E C E N S I O N E


Articolo di Cristiano Carenzi

Dopo 859 giorni dal primo annuncio mancato, dopo numerosi leak subiti e dopo un problema contrattuale con l’etichetta precedente il giorno di Natale è uscito Whole Lotta Red, il nuovo disco di Playboi Carti.
Ci sarebbero migliaia di cose da dire e rischia di diventare una recensione troppo lunga, non concentrata sulla musica, dunque concedetemi un’unica premessa: come ogni disco di Carti, non si sa bene perché, migliora ad ogni singolo ascolto. Era stato così per il self titled album d’esordio, è successo con “Die Lit”, ed è stato così per Wlr.
Anche la sua fan-base statunitense ha vissuto ciò reagendo malissimo al primo ascolto, sfogandosi sui social dell’artista con commenti e insulti nemmeno troppo vari. Col passare delle ore però il giudizio si è tranquillizzato ed è stato definito da molti un disco “overhated” (che è stato attaccato troppo e ingiustamente). Sul fatto che hanno attaccato Carti ad un’ora dall’uscita del progetto – chiaro segnale che la musica rischia di diventare sempre più da “fast food” – ci sarebbe da scrivere un eventuale articolo a parte.

 

 

Il disco è il più massiccio della sua carriera, 24 brani per un totale di un’ora. La copertina cita le cover di “Flash”, fanzine punk statunitense degli ultimi anni ’70, chiarificando subito l’animo del progetto curato da Kanye West e Matthew Williams (creative director di Givenchy). Infatti la prima caratteristica riscontrabile ascoltando il disco è proprio l’attitudine punk del “don’t give a fuck” tipica di Carti, tramite le liriche ripetitive e spesso vuote accompagnate da strumentali adatte al mosh-pit si viene a creare un disco con quella spensieratezza a cui ci ha sempre abituato il rapper. Ciò è presente in tutto l’album e vien fuori in particolare in canzoni come Beno!, OnThatTime o Not PLaying. Non posso negare che questa parte del disco, quella che ricorda maggiormente le produzioni di Pi’erre Bourne in Die lit, sia quella che ho apprezzato maggiormente anche perché il mio orecchio era già abituato.
C’è però una grande differenza rispetto all’album precedente: il disco non è solo questo. In alcuni episodi ci si immerge in un campo più sperimentale che, grazie al look gotico e vampiresco dato all’intero progetto, sfocia in un lato più paranoico e cupo della sua musica. Episodi in cui la sua tipica ripetitività viene declinata in una maniera differente diventando quasi alienante come Go2DaMoon con Kanye West o JumpOutTheHouse. Nonostante ci si debba fare l’abitudine ad ascoltare questa nuova inclinazione della musica di Carti – ed è uno motivi per cui sto scrivendo a quasi un mese dall’uscita – l’ho trovata molto interessante. Innanzitutto dimostra che Playboi Carti non è solo quello che ci ha fatto vedere fino ad adesso e poi stupisce perché è un suono inedito, che perlomeno io non avevo ancora sentito in nessun altro progetto.
L’ultimo punto che ci tengo a sottolineare, il quale rappresenta un ulteriore passo avanti, è il miglioramento nella capacità vocale di Carti. Riesce a fondere la sua voce normale con la baby voice e i rumori delle sporche in maniera unica, rendendo l’intero progetto coeso ma soprattutto molto vario durante l’ascolto, riesce a tenerti attento nonostante la durata del disco.
Credo che in fin dei conti il vero punto di forza di Whole Lotta Red sia quello del coraggio; decidere di pubblicare un disco come questo, evidentemente pensato per i mosh-pit e per le serate, è una mossa azzardata e forse dettata anche dall’eccessiva attesa creata però è quello che rende unico questo progetto, soprattutto in questo periodo storico in cui rispetto a tutti i dischi che stanno uscendo risulta fuori da ogni logica. Penso che quando ci si potrà riunire, si potrà tornare a fare serate come si deve questo disco sarà la colonna sonora di tanti momenti di festa e a quel punto maturerà davvero, per il momento non ci resta che lasciarci trasportare dai suoni dell’album in camera nostra, purtroppo.

Tracklist:
01. Rockstar Made
02. Go2DaMoon (feat. Kanye West) 
03. Stop Breathing
04. Beno! 
05. JumpOutTheHouse
06. M3tamorphosis (feat. Kid Cudi)
07. Slay3r 
08. No Sl33p
09. New Tank
10. Teen X (feat. Future)
11. Meh
12. Vamp Anthem
13. New N3on
14. Control
15. Punk Monk
16. On That Time
17. King Vamp
18. Place
19. Sky
20. Over
21. ILoveUIHateU
22. Die4Guy
23. Not PLaying
24. F33I Lik3 Dying