R E C E N S I O N E


Recensione di Simone Catena

La compositrice australiana Tash Sultana, torna sulle scene con il suo secondo album in studio Terra Firma composto da 14 tracce, dove l’artista mette a nudo il sound maturo accumulato negli ultimi anni. Le influenze musicali e spirituali portano a una grande sperimentazione in fase di scrittura e l’utilizzo di diversi generi musicali dal soul al funk, fino all’hip hop. Per un lavoro immenso e dal gusto personale. Il disco è ispirato al periodo di riflessione, dovuto anche alle varie problematiche che la pandemia mondiale sta creando, il titolo è la necessità di rallentare questa vita frenetica per ritrovare noi stessi. Prodotto per l’etichetta Lonely Lands Records sotto l’attenta visione di Dann Hume, produttore e musicista dalla Nuova Zelanda.
Dopo il grande successo del precedente Low State, dove il pubblico ha iniziato ad apprezzare le grandi doti dell’artista, che con il suo grande carisma da polistrumentista è riuscita a lasciare il segno sulla scena underground oltremanica, questo nuovo lavoro, appare più sicuro e dinamico nelle strutture e viene rilasciato sotto forma di doppio album, lungo ma di grande spessore. 

L’apertura di Musk in perfetto stile soul d’avanguardia con un groove sensibile di basso, incastra la chitarra dissonante che apre il suo volo danzante sopra una tromba jazz. La take risulta commerciale e etnica. A seguire Crop Circles sussurra parole dolci, sulla linea vocale incantevole di Tash che si lascia andare in un cambio blues, impreziosito dal pianoforte. Il ritornello è una grande esplosione di colori, che rende la hit godibile. Greed dal timbro soul/funk è un attenta analisi dettagliata sulla cattiva influenza che abbiamo dalla ricchezza e la fama, il suo tiro molto vintage accende una luce intensa con lo stile vocale virtuoso e tecnico.
La ballata delicata Beyond the Pine, mette in mostra tutto il talento della cantautrice, che sposta il suo mondo virtuoso nelle tematiche pop e molto più semplici all’ascolto. Nella base sognante, l’effetto loop di fondo crea un balzo definitivo sulla composizione. Pretty Lady invece torna al passato, con una chitarra quasi math-rock, diretta e dal grande timbro preciso. Nella qualità vocale i continui cambi di tonalità, sono passaggi fondamentali per avvolgere una versione acustica del brano, che lentamente si spegne. Sulle note da brividi di Dream My Life Away, troviamo la collaborazione del cantante Josh Cashman, che inserisce un suo verso nella parte del testo. Un timbro diverso dal solito, molto dolce per abbandonare i pensieri tristi.

Il pianoforte incredibile di Maybe You’ve Changed, colpisce il profondo dell’anima. Qui si percepisce il periodo oscuro e duro che stiamo affrontando. Una delle migliori esecuzioni a livello di sound, con un testo toccante. Nel brano Coma invece ci perdiamo in un luogo accogliente, pieno di sorprese e grandi speranze, con una linea acustica struggente che dondola su una corda sottile e leggera.
Blame It On Society apre il suo percorso su una ritmica funk e nel bidge centrale il ritornello accresce il valore della traccia. Su Sweet & Dandy, pezzo su cui ci soffermiamo con attenzione, si fa riferimento a una forte accusa all’era digitale che sta cambiando la realtà, per un sovraccarico di informazioni, senza mai arrivare alla saggezza e vera conoscenza. Un‘altra collaborazione importante viene messa in risalto su Willow Tree, con il grande supporto di Jerome Farah, altro talento australiano sulle scene hip hop. La struttura del brano è composta da muri di chitarre, trombe e una tempistica folle, tutto rigorosamente suonato da Tash su un livello superiore.
Vanilla Honey è il nome ispirato dai due sigari aromatizzati che la partner ha regalato alla compositrice, con un simbolo forte e tenero, su come l’amore nei piccoli gesti possa salvarci da tutto il caos.
Prima della conclusione ci lasciamo travolgere da Let the Light In, una canzone d’amore intima e deliziosa, dove la cantante sorride parlando della fidanzata e del grande legame che le unisce. Chiudiamo con I Am Free un grido alla libertà, per un mondo diverso sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e di grande importanza vitale.
Tash Sultana, si conferma in maniera eccellente, con un gran disco sensibile, pieno di forti emozioni che toccano il cuore; le stupende composizioni si illuminano per tutta la durata di quest’opera, unica nel suo genere, per un ascolto attento e rilassato.

Tracklist: 
01. Musk
02. Crop Circles
03. Greed
04. Beyond the Pine
05. Pretty Lady
06. Dream My Life Away (feat Josh Cashman)
07. Maybe You’ve Changed
08. Coma
09. Blame It On Society
10. Sweet & Dandy
11. Willow Tree (feat Jerome Farah)
12. Vanilla Honey
13. Let the Light In
14. I Am Free