R E C E N S I O N E
Recensione di Simone Catena
L’artista eclettico americano Austin Meade, torna con un nuovo album Black Sheep prodotto per l’etichetta inglese Snakefarm Records, molto attiva sulla nuova scena musicale del momento. Il cantautore fa il suo esordio nel lontano 2014, con Chief of the Sinners dal sound diretto rock n roll. Nell’arco degli anni successivi l’artista cresce a livello culturale, sfornando album sempre più particolari e interessanti, dalle forti influenze country folk rock, lasciando una bella impronta su un percorso grezzo e dalle grandi emozioni.
In questo nuovo lavoro si cerca di seguire il mondo contraddittorio che lui stesso inserisce nelle canzoni e su storie urlate alla luna piena, in una calda notte d’estate. Le influenze musicali sono diverse, con una grande ricchezza al suo interno, molto incentrate sulla narrazione e sulle sonorità alternative dark, fino ad arrivare a percorsi più melodici a tratti e tendenti al metal classico stile Judas Priest e Whitesnake. Non a caso Meade in un periodo della sua vita si è trovato a fare il batterista, spostandosi in orizzonti più duri ma con risultati notevoli. Adesso ha trovato la sua dimensione con uno studio approfondito sulla voce e questa nuova fatica ne è la chiara dimostrazione.
Nel primo singolo Happier Alone che ha anticipato l’uscita del disco, si nota subito la grinta naturale e diretta dell’artista al sound dei primi anni 2000, che il cantautore ha sempre amato. Nel videoclip diretto dal produttore Justin George, si crea un aura nostalgica che è un vero tributo agli anni delle scuole superiori trascorsi nella città natale Brenham in Texas. In ricordo dei vecchi amici, dei posti frequentati e dei bei ricordi andati. Un brano leggero per divertirsi e coltivare le piccole cose uniche e importanti della vita.
Andando in ordine con lo studio approfondito dell’album, l’apertura acida di Dopamine Drop accende subito un ambiente maturo che brilla di una luce speciale, nel riff portante blues si avvolge la voce gonfia di sentimenti, il resto della composizione gioca con il solo di chitarra stupendo. A seguire Cave In è un arcobaleno prezioso, con un giro leggero in stile ballata che aumenta di spessore nel ritornello, lasciando tutti a bocca aperta. Creeps invece è un brano dal tiro incredibile, che racconta un nucleo di situazioni importanti, carico di energia e si lascia andare nel finale con una grande distorsione ruvida.
Il basso silenzioso e diretto di Deja Vu, incastra la qualità vocale per un brano sensibile e godibile, dal grande gusto alternative pop a tinte indie. Nell’energica e meticolosa I Don’t Feel A Thing il richiamo preciso ci porta ai lavori dei primi Weezer, con una buona dose di dream folk, per paradisi inesplorati. Hurt You to Hear This apre il suo sogno incantevole sopra un muro d’effettistica vintage anni 90, con un impatto sonoro assurdo, la parte ritmica non sbaglia un colpo, per un ennesimo brano imperdibile. Il disco procede a gonfie vele sulle note dolci di Something New, un’opera studiata alla perfezione, che non fa una piega. Sul finale la botta esplosiva del riff graffiante va all’unisono con il solo rock n roll del musicista. Settle Down è una composizione semplice che non lascia molto da dire, la voce carica di bellezza scorre lentamente sul pattern lineare della batteria fino alla chiusura.

Prima di avvicinarci alla fine, ci soffermiamo su due brani diversi ma con un grande carisma che non passa inosservato. Good Side è una take spedita, con il suo timbro punk old school stile The Gaslight Anthem, altra band americana di livello enorme. Invece Lying to MySelf, continua il suo mood sporco per un’atmosfera sognante e incandescente. Chiudiamo questo lavoro lungo con la title track e il suo vortice danzante, il giro contagioso si spalma per tutta la sua struttura, per un risultato aggressivo e geniale.
Nelle dodici tracce graffianti Austin apre un mondo distorto e genuino, per qualcosa di travolgente senza troppi giri di parole. Una mina vagante che viaggia su vibrazioni enormi da pelle d’oca. Un disco preciso, suonato al massimo e dal grande potenziale.
TRACKLIST
01. Dopamine Drop
02. Cave In
03. Creeps
04. Happier Alone
05. Deja Vu
06. I Don’t Feel A Thing
07. Hurt You to Hear This
08. Something New
09. Settle Down
10. Good Side
11. Lying to MySelf
12. Black Sheep
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