L I V E – R E P O R T
Articolo di Iolanda Raffaele
Sembrava impossibile tornare a teatro e custodire con trepidazione il proprio biglietto tra le mani.
Sembrava un sogno lontano occupare il posto più ambito, lasciarsi catturare dalla magia della musica e perdersi tra le note e i sorrisi, ma l’attesa è finita, si ricomincia a vivere o almeno si cerca, tra mascherine, distanziamento e tanta speranza.
La paura continua, ma la voglia di respirare cultura resiste ed è ancora forte: in fondo è l’unico buon contagio da cui non vorremmo mai guarire.
Ecco in questo clima di timido ritorno alla normalità il Festival D’Autunno rappresenta esattamente una ventata di aria buona e fresca dopo tanta privazione.
La rassegna catanzarese taglia il nastro della maggiore età con una diciottesima edizione concentrata e suggestiva dal titolo “Contaminazioni e suggestioni dal mondo”, sotto la direzione artistica di Antonietta Santacroce che ha vinto la sua scommessa incentivata da un team compatto ed energico al suo fianco e dal calore del pubblico.

Dieci giorni consecutivi con una programmazione ricca di teatro, musica, arte, in totale gratuità e nel pieno rispetto della normativa anti-Covid e con un’offerta culturale di qualità caratterizzata da produzioni originali ed esclusive ed interpreti eccezionali.
Tra i vari artisti il 24 settembre segna il ritorno a Catanzaro della cantante ed attrice italiana Tiziana Tosca Donati più nota a tutti come Tosca; dalla prima volta nel 2005 averla ospite è sempre un’opportunità straordinaria per conoscere meglio la sua musica ed amarla.
Si conferma un’artista a tutto tondo e dimostra la grande capacità di dare vita ad un vero e proprio spettacolo nello spettacolo.
Morabeza Estate, Viaggio tra le Musiche del Mondo è un salotto sul mondo, è riunire atmosfere e popoli diversi attraverso la musica per tornare a viverla, è contaminazione fra varie culture, italiana, francese, brasiliana, tunisina, portoghese, e sonorità del nord Africa, del centro e sud dell’America.

L’inconfondibile voce di Tosca nelle parole recitate, cantate, rappresentate crea un legame unico con lo stuolo di musicisti al suo seguito Massimo de Lorenzi alla chitarra, Giovanna Famulari al violoncello e al pianoforte, Elisabetta Pasquale al contrabbasso, Luca Scorziello alla batteria, Fabia Salvucci alla voce e alle percussioni.
Il polistrumentismo dei compagni di viaggio e l’eclettismo di Tosca trovano corrispondenza, inoltre, da un lato nelle scene di Alessandro Chiti e nell’allestimento scenico di Massimo Venturiello, dall’altro negli arrangiamenti e nella direzione musicale di Joe Barbieri.
Su un palco accogliente come una stanza del cuore va in scena l’espressività, la passione, l’amore “perché il tempo è diverso quando si ama, il prima è anche un dopo e un dopo è anche un prima”- come sentenzia Tosca in uno dei suoi dialoghi con i musicisti.
“La musica è il mio passaporto accada quello che accada” e così seduta, in piedi ferma o camminando, regala al pubblico brani tratti dagli album Morabeza e D’Altro Canto come La mia casa, canzone di apertura, La bocca sul cuore, Mio canarino, Ho amato tutto, brano di chiusura e inevitabilmente bissata come una preghiera per l’anima, una dedica eterna.

Nella sincronia di luci ed emozioni, tra volteggi di batteria, l’alternarsi di voci femminili e il battito delle mani che diventano quasi uno strumento musicale aggiunto, non manca la magia di Piazza Grande in ricordo dello straordinario Lucio Dalla e Libertà, un omaggio al componimento del poeta francese Paul Èluard. Se il viaggio dunque è scoperta per i sensi, la musica conduce per le strade del mondo e speriamo ci tenga per mano sempre.




Photo © Studio Fotografico Monteverde
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