L I V E – R E P O R T


Articolo e immagini sonore di Andrea Furlan

25 anni sono un bel pezzo di vita e, soprattutto, un meritatissimo traguardo per una band rigorosamente e fieramente indipendente che in tutti questi anni di attività ha dispensato a piene mani emozioni, gioia e condivisione di ideali non solo musicali. I pesaresi Cheap Wine sono tornati a Milano per festeggiare e hanno archiviato un altro concerto memorabile.

Due lunghi anni di pandemia hanno segnato pesantemente il cuore affamato degli appassionati di musica live ma sono stati spazzati via in un attimo. Il tempo sospeso ha ripreso a circolare scandito a ritmo di rock ora energico e passionale ora riflessivo e dilatato. Il gruppo tiene sempre alta la tensione e calibra alla perfezione gli entusiasmanti assolo della chitarra di Michele Diamantini e le divagazioni pianistiche di Alessio Raffaelli. Complice il mal di gola combattuto da Marco Diamantini, la voce ha donato un pizzico di Tom Waits alla serata. La batteria di Alan Giannini e il basso di Andrea Giaro sono una rocciosa sezione ritmica, il cuore pulsante di una cifra stilistica decisamente personale.

Il rock americano sapientemente declinato dai Cheap Wine, lo sottolineo con forza, è quanto di meglio sia dato ascoltare oggi in Italia: lo possono testimoniare tutti i fedeli wineheads presenti a Spazio Teatro 89, l’eccellente cornice che ha permesso ascolto e visione ottimali. Non resta quindi che augurare al gruppo altri 25 anni (ma anche molti di più) di carriera e soddisfazioni. Per farlo è possibile partecipare alla raccolta fondi necessaria alla pubblicazione del loro prossimo disco Yell, in uscita il prossimo ottobre (qui tutti i dettagli).

Lunga vita al rock’n’roll, lunga vita ai Cheap Wine!