R E C E N S I O N E


Recensione di Andrea Notarangelo

Quando Belle incontra Sebastian è amore a prima vista. Tutti ricordano il cartone animato che raccontava la storia d’amicizia tra il piccolo orfano Sebastien e il suo bellissimo cagnolone bianco Belle. Amore a prima vista fu anche quello che coinvolse il nucleo principale della band costituito nel 1994 dagli amici del College Stuart Murdoch e Stuart David. Dopo diversi demo e la pubblicazione del loro debutto Tigermilk, ancora oggi loro personale capolavoro, quello che era nato come un progetto estemporaneo divenne una band vera e propria. Dalla dipartita di David, questa piccola orchestra di 6/7 elementi fu coadiuvata da Stuart Murdoch e da allora ha deliziato i palati più fini di quanti erano rimasti orfani (per l’appunto) degli Smiths. Ma far ricondurre I Belle And Sebastian a una copia della band mancuniana sarebbe riduttivo oltre che ingiusto poiché i riferimenti sono altri. Ma ci arriveremo. A Bit Of Previous, nuovo album della band, è stato interamente registrato a Glasgow, loro città natale, dato che il progetto originale di emigrare a Los Angeles venne stravolto dalla pandemia in atto nel 2020. Per questo motivo il nuovo disco risulta essere il primo interamente concepito e registrato nella madrepatria dai tempi di Fold Your Hands Child, You Walk Like a Peasant, realizzato nel 2000, alle soglie del Ventunesimo secolo.

Cosa ci consegna l’ensemble? Questo decimo lavoro (undicesimo se consideriamo Days of the Bagnold Summer, colonna sonora uscita nel 2020), suona eterogeneo e racchiude tutte le cifre stilistiche del sound che li ha resi famosi in tutto il mondo. Young and Stupid, traccia di apertura, ci accoglie come un inno alla gioia e a ben ascoltare, il titolo simil boomer vuole invece essere una perfetta analisi fatta da chi ha superato quel momento di nottate di bagordi dalle quali da giovane ne uscivi immortale, pieno di energie e capace di restare semisveglio durante un’ora di Fisica applicata. Immaginarti seduto in aula magna dopo il terzo caffè e intento a pensare al momento in cui ti eri perso negli occhi di quella ragazza speciale la sera prima, è un attimo. Non abbastanza però da riprenderti ed ecco giungere If They’re Shooting At You, piena di cori e malinconia. Con Talk To Me, eccezion fatta per la voce, ci si trova catapultati in sfumature decisamente mancuniane. Le corde sono quelle degli Smiths, quelle che nascondono la tristezza sotto un tappeto di chitarre più o meno distorte. Come anticipato però, questa non è l’unica e principale influenza dei Nostri. In Do It for Your Country viene fuori tutto l’amore che la band di Murdoch riserba per i mitici Blueboy e il catalogo della Sarah Records. Una chitarra introduce e accompagna la voce delicata di un’anima che sussurra qualcosa diretto a noi. Un testo interessante, adatto a questi tempi incerti “Guarda piccola mentre te ne vai. Se pensi che il mondo sia pieno di gente inviata appositamente per odiarti, beh allora sarà così perché sei tu che crei il mondo e le persone che ci stanno dentro”. E ancora: “Il mondo è solo un gioco, qualcosa fatto di argilla e tu sei il grande creatore. Quindi metti al bando le tue paure e affrontalo. L’amore e le altre cose belle regnano. Non chiedere cosa può fare il tuo paese per te, tesoro, fallo per il tuo Paese”. Ciò che è nato come un testo di speranza, un’esortazione a reagire e alzarsi in piedi, diventa nel finale un perfetto inno al militarismo. Questo modo di giocare con le parole ha un forte impatto sull’ascoltatore attento e ha qualcosa di artistico che fa pensare a come una band come i Belle And Sebastian non potrà mai suonar banale. Ritornando alla Sarah Records, si tratta di un’etichetta discografica indipendente che, tra gli anni ’80 e ’90, ha sfornato piccoli capolavori pop e il sestetto di Murdoch incarna in pieno lo stile raffinato ed elegante che ha contraddistinto le sue uscite.        

A Bit Of Previous è un album che farà contenti i fan duri e puri e anche quelle persone alla ricerca di un disco semplice ma non facile. Non è però tutto oro quel che luccica; seppur la durata del disco non sia eccessiva (quasi 48 minuti), la ripetitività di canzoni un po’ troppo omogenee rischia di stancare sulla distanza. Quel che è certo però è che presi a piccole dosi, questi pezzi diventano indispensabili quanto lo sanno essere le giornate di pioggia. Poco amate ma necessarie.  

  

Tracklist:
01. Young and Stupid
02. If They’re Shooting At You
03. Talk to Me, Talk to Me
04. Reclaim the Night
05. Do It for Your Country
06. Prophets On Hold
07. Unnecessary Drama
08. Come On Home
09. A World Without You
10. Deathbed of My Dreams
11. Sea of Sorrow
12. Working Boy in New York City

Photo © Hollie Fernando