R E C E N S I O N E
Recensione di Stefania D’Egidio
I traguardi importanti vanno sempre festeggiati, specie nel mondo della musica dove non è facile barcamenarsi tra mode che cambiano, esigenze di mercato e difficoltà del momento; non potevano certo tirarsi indietro The Crooks, tra le band storiche del punkrock italiano, giunti quest’anno alla venticinquesima candelina. Nati nella scena milanese nel 1997, hanno pubblicato diversi album ed EP per etichette quali White Zoo Records, Tre Accordi Record/Warner, UK Division Records e Dischi Volo Libero/Self, ma è soprattutto dal vivo che danno il meglio di loro, con alle spalle diversi tour italiani ed europei. Nel loro curriculum vantano esperienze come band di supporto per gruppi importanti del panorama punk, quali Gluecifer, The Queers, Ash, The Libertines, Prima Donna, i mitici The Buzzcocks, per cui aprirono la data milanese al Legend di qualche anno fa, e i Green Day.

Dopo un periodo di pausa, il 28 ottobre scorso hanno pubblicato Mediacracy, un concept album, non una raccolta di vecchi successi, come si è soliti fare in queste occasioni, ma quattordici canzoni nuove di zecca la cui composizione è durata ben due anni e mezzo, ma registrato in studio su nastro in tempi brevissimi, come si faceva nei favolosi anni ’70, seppur il lavoro vada oltre i classici suoni punk. Con Mediacracy infatti The Crooks si spingono decisamente oltre, dando libero sfogo alla loro passione per il power pop americano (alla Replacements o alla Rubinoos), come nel singolo I Know, cercando un taglio più moderno. Le tracce girano attorno all’influenza che i social media hanno avuto nel cambiare (in peggio!) lo stile di vita delle persone e sulla cultura. Lo abbiamo toccato con mano durante la pandemia, con il dilagare delle teorie complottiste e dell’analfabetismo funzionale: basta scorrere i vari commenti su facebook per rendersi conto di quanto ci si sia alienati dalla realtà. L’avvento dell’era digitale non ha fatto altro che portare tutto all’esasperazione, con grande responsabilità anche dei media, piu’ interessati alla ricerca del sensazionalismo e dei semplici numeri che al dovere di informazione, con una sovraesposizione mediatica di alcuni temi che, inevitabilmente, ha portato gli utenti, non sempre dotati di adeguato senso critico, a dividersi in fazioni. Nell’album tutto questo viene visto con gli occhi di Tony, il protagonista, nell’arco di una giornata folle in cui decide di mollare tutto, il lavoro che non lo soddisfa, gli amici, la ragazza, la città in cui vive, per inseguire il sogno di vivere come un musicista di strada, alla Woody Guthrie, nella speranza di ritrovare quelle sensazioni positive che provava solo in tour con la sua band. Le canzoni quindi nascono come tasselli di un puzzle dando voce agli avvenimenti della giornata: l’incontro con il collega cospirazionista, con i membri della band, più interessati ai likes che alla musica, con Mary, che non vuole andarsene con lui.
Tutto ciò prende forma con il contributo di vari ospiti, alcuni anche illustri, che negli anni hanno preso parte alle loro scorribande live, da Kevin Preston (Prima donna/Green Day), che canta in Rise It Up, brano dal tiro glam, a Raldo Useless (Gluecifer), protagonista di un assolo infuocato in Right Next, Ricky Rat (Dead Boys), che ha aggiunto un tocco punk alle ritmiche di Bad Boys, brano scatenatissimo, tra i miei preferiti. Tra gli italiani Lester Greenowski, autore e cantante in It’s Easy, Zebra dei Boogie Spiders, nell’intro del disco, e Nando dei Senzabenza, che ha impreziosito i cori. L’album è grintoso, sprizza energia da tutti i pori, pezzi azzeccatissimi, come You Are So Special, per la sua allegria, Caged, per la linea iniziale di basso e per la carica esplosiva che infonde, Rise It Up, per il suo ritornello ruffiano, Please Believe Me, altro tormentone.

Photo by Nataljia Morrison
Voto: 9/10: perchè Mediacracy è un antidepressivo naturale che non necessita di prescrizione medica!
Tracklist:
01. Intro
02. I Know
03. In The Air
04. Oliver Onions
05. Bad Boys
06. You Are So Special
07. Caged
08. It’s Easy
09. Right Next
10. Rise It Up
11. Please Believe Me
12. Remedy
13. Apophenia
14. Bye Bye Baby
15. Jump In
Rispondi