R E C E N S I O N E


Recensione di Andrea Notarangelo

Emozionale. Emozionante. Emozione. Sono solo parole, poche a dire il vero rispetto a quelle confezionate da Gregorio Sanchez in questo EP di quattro tracce intitolato “Nelle Parole Degli Altri”. L’idea del titolo venne al musicista osservando questa scritta per le strade di Bologna e da qui è iniziata una riflessione sul tempo, lo spazio e ciò che per l’appunto ci caratterizza: la Parola.
La title track ci accoglie con una ventata di freschezza attraverso una voce cristallina e qualche arpeggio di chitarra, ma la genialità del pezzo è racchiusa proprio nelle parole e nel racconto di Gregorio, nel quale, usando la metafora di una scala e al salire e scendere dei gradini, prova a pensare al tornare indietro nel tempo, fino al momento della sua nascita, per capire chi è veramente attraverso le parole degli altri, attraverso i loro pensieri e le loro supposizioni.

Ad esempio le tue (parole), più di una volta mi hanno fatto male. Siamo grandi molecole di carbonio che quando cadono dalle scale, se ti va male ti chiamano Gregorio, se ti va bene nasci col sorriso, ma mentre diventi grande, non ti fidare del paradiso. Questi sono versi a dir poco geniali. Immediatamente mi immedesimo in lui e mi viene da pensare a come vengo chiamato io nella vita di tutti i giorni: ‘Andrew’ da amici e conoscenti, ‘Nota’ dagli amici più stretti e poi… ‘Andrea’ da chi è in conflitto con me o deve risolvere qualcosa col sottoscritto. Ecco qui a voi la metafora delle scale. Parole semplici, ma non semplici parole. Prima eravamo pensieri, prima eravamo parole, prosegue cantando e attraverso un testo facile da imparare e cantare, restiamo lì a pensare con la voglia di riascoltare.
Disperati ci accoglie con un ritmo in stile Blur dal periodo più sperimentale (come l’omonimo “Blur” del ‘97 e “Thirteen” del ’99), e ci fa capire che Gregorio non ha solo una passione per il cantautorato italiano, ma ha sicuramente teso un orecchio nella Perfida Albione e grazie a questa formazione giovanile Oltremanica presenta oggi a noi un suo stile personale che lo contraddistingue.
Come negli anni ’90, dove ci si sfidava con le caramelle Fruit Joy a non masticarle, voglio sfidarvi a tenere i piedi fermi, a non tamburellare con le dita e a non cantare Anima mia, non piangere mai, che fai troppo rumore e qui la gente deve lavorare. Sa giocare con le parole il musicista bolognese trapiantato a Milano e che, come in un prontuario sull’arte della sopravvivenza urbana, in Estate ci ricorda Quelli che parlano bene. Quante parole sprecate Quante occasioni mancate per starsene zitti, a volte bastano i gesti e il tutto condito da un motivo orecchiabile che vuole essere una presa in giro delle canzoni spensierate da vacanza e che diventa essa stessa tormentone tardoestivo. Ognuno di noi potrà immedesimarsi nella sua descrizione di una sensazione di malinconia, forse nei confronti di una nuova conoscenza, di un piccolo grande sentimento che morirà con la fine dell’estate.
A chiusura del cerchio ecco giungere alle nostre orecchie SN 1987a, una canzone che ruba il titolo dal nome di una supernova esplosa 168.000 anni fa e che fu visibile dalla terra all’inizio del 1987. Un ritmo blues, nostalgico, che, se non fosse per un accento appartenente ad altre latitudini, ci potrebbe ricordare un pezzo di Pino Daniele. Gregorio immagina una macchia sulla felpa a forma di supernova che inizia a parlargli di un passato da lui vissuto e che probabilmente non ricorda interamente data la giovane età.

In questo breve EP il musicista con pochi mezzi ha creato un piccola opera d’arte, nella quale descrive il passaggio del tempo attraverso i ricordi e le sensazioni degli altri, che inevitabilmente ci condizionano. La nostra ricostruzione del tempo ci offre le coordinate necessarie per capire chi siamo e dove stiamo andando. Tutto molto semplice, sì, ma nelle parole degli altri.    

           

Tracklist:
01. Nelle parole degli altri
02. Disperati
03. Estate
04. SN 1987a

Photo © Stefano Bazzano