R E C E N S I O N E


Recensione di Nadia Cornetti

È fresco d’uscita – fuori il 19 maggio 2023 per l’etichetta RE_verb – l’EP Lowland, nuovo lavoro della band Zugabe. Appena iniziato l’ascolto, prima di documentarmi sui musicisti che compongono questo progetto – e sui generi musicali che abbracciano, sui quali c’è da scoperchiare un vero e proprio vaso di Pandora – ho subito pensato che nessun titolo sarebbe stato più azzeccato: la pianura, una vasta distesa che ti fa intravedere solo lontano l’orizzonte, una calma e immensa landa desolata e infinita, questo è ciò che mi hanno evocato i primi secondi di ascolto. Gli Zugabe sono quattro ragazzi italiani, veronesi per la precisione: Alberto Brignoli (alla chitarra, alla voce e ai rumori), Alberto Gaio (alla chitarra solista), Antongiulio Ceruti (alla batteria, alla voce e al pad), Michele Pedrollo (al basso); il gruppo esiste dal 2013, e questi 10 anni di attività, evoluzione e presa di coscienza della direzione da seguire si sentono tutti nel loro sound.

Ho precisato le origini dei componenti per un motivo: al primo ascolto, se anche non avessi avuto l’indizio della lingua inglese, avrei catalogato subito il prodotto come assolutamente internazionale e sicuramente realizzato in Inghilterra, in America o in un qualche luogo dal quale siamo abituati a ricevere musica che gira il mondo; leggere che Lowland, invece, è stato forgiato poco distante da me, mi emoziona parecchio.
Ma torniamo alla musica: l’EP è composto da quattro brani, dei quali l’ultimo, If You Fall, ha preceduto l’uscita del lavoro completo, accompagnato da un videoclip che mostra semplicemente – per l’intera durata del brano – un fluido rosso e nero che si mescola e si muove lentamente, come in una lava lamp. Nient’altro. Credo si tratti del riassunto visivo migliore che chiunque possa fare della musicalità di questo gruppo. Il genere suonato dagli Zugabe è etichettabile con una terminologia sulla quale ho dovuto obbligatoriamente documentarmi, nonostante band a loro affini – come Mogwai, Mercury Rev o Catherine Wheel – non siano per me nuove all’ascolto: possiamo definire la loro musica genericamente alternative rock, ma la sperimentazione nell’utilizzo di riverberi, delay, echi e cori ovattati e lontani, apre uno sbocco nel cosiddetto dream-pop o ancora – quando l’utilizzo delle chitarre si fa più marcato – nello shoegaze. Quello che risulta è una musicalità cupa, malinconica e melanconica, che stimola all’introspezione e induce l’ascoltatore a fermarsi, a riflettere: una pratica molto contrapposta ai ritmi frenetici e rapidi che la vita del terzo millennio ci impone. Atmosfere come quelle ricreate in Beyond The Fence – la prima traccia – o No Way Out sono ricercatissime e frutto d’un’analisi emotiva attenta al suono tanto quanto alle sensazioni. Nessun brano di Lowland è esclusivamente strumentale, ma è anche vero che la voce si comporta alla stregua degli altri strumenti, e realizza suoni altrettanto importanti nella composizione dello scenario onirico evocato. Le parole non sono così comprensibili come si conviene a una canzone nella sua forma classica: i vocaboli, infatti, servono a sottolineare a livello sonoro l’atmosfera creata, sia quando sono cantati melodiosamente con voci soavi e cori perfettamente all’unisono (No Way Out), sia quando giungono, parlati, quasi come fuori da un megafono (come accade in Zoe). Non posso che immaginare la fantastica resa live ed emozionale della musica degli Zugabe e, in particolare, di questo loro ultimo lavoro.

Le quattro tracce di Lowland si sono susseguite nella mia testa – e nella mia stanza – a rotazione, calmando i miei pensieri e dando quiete a ciò che mi circonda, quasi come se il mondo nebbioso e cupo tradotto in musica dagli Zugabe fosse una terapia per sconfiggere l’ansia causata proprio da questo stesso mondo. Concludo svelandovi una curiosità: in lingua tedesca il nome della band significa “bis”, e un bis è ciò che sicuramente chiederei a un live degli Zugabe. Bravi, ragazzi, il post rock è fiero di voi.

Tracklist:
01. Beyond The Fence
02. No Way Out
03. Zoe
04. If You Fall